6 febbraio 2021: anche l’Umbria si mobilita con i suoi attori, musicisti, poeti, ballerini, artisti in nome della cultura

PERUGIA – Anche l’Umbria si sta mobilitando per la “Marcia della liberazione” che il 6 febbraio vedrà le piazze italiane accogliere la protesta pacifica organizzata da un movimento di persone che non ha alcuna connotazione politica ma che è mosso dall’esigenza di rivendicare diritti fondamentali. L’appello a partecipare è rivolto ad  artisti, musicisti, poeti, cantanti, ballerini, ai creativi e a tutti coloro che lavorano nel mondo dello spettacolo. A Perugia sarà piazza IV Novembre ad accogliere la manifestazione e chi ha intenzione di partecipare e dare il suo contributo con una esibizione può scrivere a questo indirizzo mail: dndmrc170@gmail.com. Ci sono comunque altre città dell’Umbria che si stanno organizzando, e ne daremo notizia man mano che ce ne verrà data comunicazione (redazione@vivoumbria.it), per convergere tutte su Perugia.

Le motivazioni

Ecco  i perché dell’iniziativa nelle intenzioni degli organizzatori che tengono a specificare: le manifestazioni sono tutte autorizzate.
“La chiusura ormai da diversi mesi dei teatri, dei cinema, dei musei e di tutti i luoghi deputati alla cultura sta, non soltanto portando al collasso un intero settore economico ma sta mortificando un Paese come l’Italia che nei secoli è stata espressione di quella Bellezza Artistica che l’ha resa grande nel mondo. Al di là delle motivazioni legate alla diffusione del Covid-19, esiste una deliberata volontà di un sistema che desidera mortificare l’Arte a tutto vantaggio di campi del sapere più funzionali al potere economico e della finanza, come i lavori legati alla tecnologia o alla sicurezza. Né è la prova la recente campagna diffusa dal governo Britannico in cui si invitano gli artisti a convertirsi in informatici o in lavoratori del mondo digitale poiché l’Arte è improduttiva. Un governo che dovrebbe essere al servizio della realizzazione dei suoi cittadini, arriva addirittura a fare propaganda affinchè musicisti, scultori, ballerini, attori, scrittori, poeti si convertano per fare l’informatico o mestieri funzionali esclusivamente al sistema e profittevoli per esso.
Per continuare a donare al mondo equilibrio e genialità; a precorrere i tempi; a mostrare l’invisibile chiediamo allora agli Artisti di ogni forma di arte di Unirsi e di difendere la propria unicità che è la nostra salvezza.
Per tornare a vivere l’Arte come evento e come confronto; a fare musica dal vivo; a recitare su un palco; a dipingere in verità; a cantare insieme; a vibrare insieme chiediamo, ancora, di Unirvi esibendovi nelle piazze pubbliche.
Per continuare a portare calore, speranza, bellezza di cui c’è bisogno soprattutto in questo momento così buio per l’Umanità vi chiediamo di essere coraggiosi”.

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