A Greppolischieto per le Giornate d’Autunno del Fai il 15 e 16 ottobre

PIEGARO – L’appuntamento e doppiamente ghiotto: da un lato perché parliamo delle Giornate d’Autunno del FAI, dall’altro perché nel caso specifico di mezzo c’è l’area di Paciano e il 15 e 16 ottobre sarà la Delegazione del Lago Trasimeno ad accogliere i visitatori per portarli a  Greppolischieto, una piccolo borgo rimasto pressoché intatto, fra boschi di querce, elci e castagni. Ristrutturato in tempi recenti dall’architetto De Menna e Anna Fendi,  è attualmente adibito a residenza privata e stabilmente vi risiedono solo tre famiglie. Ad addentrarsi dentro le mura del castello si perde il contatto con la realtà: le brevi vie, la minuscola piazza con l’antico pozzo, l’edificio scolastico, lì dove il silenzio è padrone.

Di grande interesse la parrocchiale: di forma rettangolare, è a navata unica con una piccola cappella laterale, dove si trova il fonte battesimale. Ai lati dell’unico altare, dedicato a S. Lorenzo, vi sono due nicchie, contenenti i simulacri di S. Giuseppe (a sinistra) e della Vergine Immacolata (a destra). Ma quello per cui merita la visita è l’affresco, di scuola umbra, con la Vergine col Bambino tra S. Sebastiano e S. Antonio abate. Oggetto degli studi di Elvio Lunghi, l’affresco potrebbe avere derivazioni o paternità più illustri della generica “Scuola Umbra”, per la fattura dei personaggi, la scelta di inserire il gruppo in un fondale con paesaggio e anche gli angeli in alto tradiscono una mano felice.

C’è chi dice che Greppolischieto sia il risultato della fuga degli abitanti dell’antica Città di Fallera che, abbandonato il loro primo insediamento costruirono il castello. Ancora oggi, inoltrandosi nei fitti boschi, tra Castiglion Fosco e Greppolischieto, si raggiunge Fallera, che appare come un antichissimo insediamento di epoca preistorica o protostorica. Dal 1925 si sono eseguite ricerche archeologiche, che hanno portato alla luce i resti di una fortificazione che gli archeologi tendono a definire Castelliere (o costruzione collettiva), risalente all’Età del Ferro.

Oltre alla visita del Castello il FAI propone un percorso di trekking in collaborazione con l’associazione “Anello del Fiume d’Oro” per visitare il sito archeologico e scoprire la natura circostante. Tre passeggiate di circa 2 km che necessitano di scarpe e abbigliamento idoneo e che partiranno direttamente dal punto di ritrovo (sabato 15 ottobre ore 15.30 – domenica 16 oOttobre ore 10e ancora alle 15.30). Durante le visite sarà possibile degustare e acquistare olio e vino del territorio piegarese, una commistione fra arte, cibo e natura organizzata dall’amministrazione comunale. Quest’anno non è più necessaria la prenotazione per partecipare alle giornate del FAI, ma i volontari invitano a presentarsi comunque ai “banchetti” negli orari indicati per fruire al meglio dell’attività dei giovani narratori ed immergersi nella bellezza naturalistica ed architettonica.

Foto di Paolo Zuchegna 

Redazione Vivo Umbria: