PERUGIA – Saranno ben 2.800 gli antichi disegni, patrimonio dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci”, che verranno restaurati entro l’anno. Il progetto lanciato nell’ottobre 2018 durante l’iniziativa nazionale “Domeniche di carta”, promossa dal ministero per i Beni e le attività culturali e per il Turismo, ha quasi raggiunto il suo obiettivo grazie alla consolidata e pluriennale collaborazione tra l’Accademia e la Soprintendenza.
Focus sul restauro
L’intervento, che ha preso avvio nel 2019 e che proseguirà anche nel corso di questo anno, è stato affidato a due ditte qualificate del settore e permetterà il restauro dei disegni conservati all’interno di cassettiere lignee e la loro messa in sicurezza.
I disegni, spesso realizzati su materiali d’uso di bassa qualità, sono fragili ed esposti al deterioramento con il passare dei secoli; moltissimi i tipi di carta utilizzati: carte impregnate, carte tinte in impasto o con preparazioni superficiali. Alcuni dei disegni sono realizzati su frammenti di carta adesi tra loro per formare un foglio di misura adeguata. In moltissimi casi i supporti conservano anche tracce, piccoli segni o macchie che consentono il riconoscimento delle tecniche esecutive e che sono stati attentamente rilevati e descritti dal laboratorio di restauro che ha curato anche la fase di progettazione propedeutica agli interventi.
Si è così proceduto a trattare tutti quei danni che nel tempo e con la manipolazione potessero provocare un ulteriore peggioramento dello stato di conservazione delle opere o addirittura la perdita di interi frammenti: residui di ruggine e/o nastro adesivo, eventuali macchie di sospetta origine microbica, strappi, lacerazioni e lacune particolarmente ampie, ossidazione e di scolorimento della carta di grave entità. Particolare attenzione è stata posta al trattamento di pieghe e deformazioni, che sono state distese per consentire il successivo condizionamento delle opere, e alla rimozione di nastri adesivi e di montaggi non idonei alla conservazione.
Dopo le operazioni preliminari e la pulitura a secco, sono stati effettuati i trattamenti necessari a stabilizzare i supporti, con tecniche e materiali approvati e indicati dall’ICPAL (Istituto Centrale per la patologia degli archivi e del libro). Si è, quindi, proceduto alla reintegrazione delle lacune e alla sutura degli strappi, utilizzando carte giapponesi o realizzando ad hoc la carta per le reintegrazioni con la tecnica della “cast pulp paper”, in modo da ottenere una carta di tonalità, grammatura, opacità e texture superficiale simile all’originale. Questa tecnica si è rivelata particolarmente utile per il restauro delle carte moderne non vergate e di bassa grammatura. In diversi casi è stato possibile rinvenire e ricollocare frammenti che erano stati perduti, permettendo così la ricostruzione di parti illustrate.
L’intervento ha poi interessato anche i supporti di condizionamento dei disegni attraverso la sostituzione delle cartelle in cartone acido nelle quali sono collocati tutti i disegni sciolti, dei passepartout nel caso di opere particolarmente fragili in modo da evitarne l’attrito, di contenitori a quattro falde per i taccuini e le opere rilegate di piccole dimensioni e, infine, del rivestimento dei cassetti con cartoncino a pH neutro, idoneo alla conservazione, per consentire la corretta conservazione e la manipolazione sicura dei disegni stessi, visto che in molti casi i supporti sono costituiti da carte fragili e sottili, da carte da lucido e da tecniche esecutive polverulente.
L’iniziativa di restauro sarà promossa all’interno della rubrica “Le storie nella Storia” (dedicata a documenti, antichi e moderni, su luoghi, fatti e persone del territorio umbro e marchigiano che raccontano il nostro passato), e pubblicata sulla pagina social e sul sito della stessa Soprintendenza (www.sabap-umbria.beniculturali.it).