PERUGIA – Premiazione ieri, 18 maggio, nella sede dell’Aucc a Perugia, di Luca Pierucci, giovane ricercatore dell’Università degli Studi di Perugia al quale è stata assegnata dall’Aucc la borsa di studio del Premio Lancetti. Quest’anno, tra l’altro, ricorrono i 30 anni dalla scomparsa di Gianmichele Laccetti, studente all’Università di Perugia, prematuramente scomparso nel 1994, all’età di 32 anni, a causa di un tumore. L’anno successivo venne istituito, per volontà della famiglia e degli amici, insieme all’Associazione Umbra per la lotta Contro il Cancro, il premio Laccetti in sua memoria.
Un premio rivolto alla migliore tesi di laurea in campo oncologico, che consente a giovani laureati di usufruire di una borsa di studio e di portare avanti la ricerca. La premiazione è stata preceduta da una conferenza su “Una nuova funzione di NBS1 nello sviluppo e nella tumorigenesi cerebellare”, tenuta da Giuseppe Giannini, ordinario di Patologia Generale del dipartimento di Medicina molecolare all’Università di Roma “La Sapienza”, alla quale hanno partecipato il presidente di Aucc, Giuseppe Caforio, Giuseppe Servillo dell’Università di Perugia – dipartimento di Medicina e Chirurgia e Fausto Roila, coordinatore della Rete Oncologica Regionale Umbra. Oltre al vincitore della borsa di studio, erano presenti, fra gli altri, numerosi studenti e ricercatori.
HANNO DETTO
Giuseppe Caforio: “Forgiare giovani risorse umane, con idee innovative, è la migliore risposta alla lotta contro il cancro, che si batte con la scienza, ma la scienza ha bisogno di idee nuove e Aucc progetta nuovi modi per aggredire il cancro”.
Luca Pierucci: “queste ricerche possano essere poi tradotte in terapia contro i tumori e quindi in nuova speranza di vita”.
Giuseppe Giannini ha presentato una nuova funzione di NBS1 nello sviluppo e nella tumorigenesi cerebellare, sottolineando come “la sua mutazione determini alcune patologie, fra cui la predisposizione al cancro”.
Fausto Roila: “negli ultimi 15 anni, sono stati introdotti in commercio farmaci importanti, fra cui gli immunoterapici o la terapia a bersaglio molecolare diretto contro le mutazioni presenti sulla cellula tumorale, i cui risultati sono molto importanti, portando al raddoppio della sopravvivenza, in molte neoplasie”.
Giuseppe Servillo ha definito il premio Laccetti una “istituzione” che attrae “i migliori ricercatori provenienti da tutta Italia e anche dall’estero”. E ha aggiunto che “la ricerca di base non sta vivendo un ottimo momento, non viene molto finanziata, mentre ha un ruolo fondamentale nella battaglia contro il cancro. Solo conoscendo molecolarmente come agisce un tumore noi possiamo intervenire”.