Amanda Sandrelli, Locandiera "contemporanea"

TERNISe dal 1752 Mirandolina strega il palcoscenico il motivo sta tutto nella sua contemporaneità, nella modernità del suo personaggio anticonvenzionale, rissoso, combattivo, progressista. Così proprio La Locandiera di Carlo Goldoni inaugura la Stagione del Teatro Secci di Terni, mercoledì 30 e giovedì 31 ottobre. Protagonista Amanda Sandrelli, con Alex Cendron, Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci, diretti da Paolo Valerio e Francesco Niccolini.

“Fra tutte le Commedie da me sinora composte – spiegò Goldoni – starei per dire esser questa la più morale, la più utile, la più istruttiva. Sembrerà ciò essere un paradosso a chi vorrà fermarsi a considerare il carattere della Locandiera, e dirà anzi non aver io dipinto altrove una donna più lusinghiera, più pericolosa di questa”.

Goldoni non lascia spazio a dubbi, eppure per quasi duecento anni la tradizione ha voluto che Mirandolina fosse inchiodata alla sua natura dolciastra, un po’ cocotte, effervescente gaia ed esuberante. Era stata Eleonora Duse a fotografare questa tradizione con tre sole parole: “Brio, brio, brio”.
Mirandolina, però, è orfana, per questo abituata a comandare, a difendersi e a lottare. Lottare su più fronti: lotta per portare avanti la locanda dopo la morte del padre, lotta contro quattro uomini in contemporanea, lotta per affermare la forza e la dignità di una donna amazzone, in un mondo in cui le donne sono solo oggetto di piacere o di disprezzo. 

Nel feroce mondo nuovo che Carlo Goldoni sa dipingere, la locandiera chiude tutte le porte, piega e stira panni, allontana il vero amore, sposa senza sentimenti il suo servo: resta l’indiscussa padrona della sua vita, ma scalza, la testa e il cuore svuotati. Al sicuro, certo, ma spogliata di quel turbamento amoroso che, inatteso, è arrivato a stravolgere la vita e i piani. Rinuncia, Mirandolina. Si sposa cinicamente, con il commento più feroce che mai abbia accompagnato una brulla cerimonia: “Anche questa è fatta”. Un passaggio obbligato, soprattutto all’epoca, per poter sopravvivere. Con tutte le armi possibili: seduzione compresa.
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Info
Si può prenotare telefonicamente, al Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria, 075/57542222, tutti i giorni feriali, dalle 16 alle 20. I biglietti prenotati vanno ritirati mezz’ora prima dello spettacolo, altrimenti vengono rimessi in vendita.
 

Redazione Vivo Umbria: