Artonauti, proviamoci con un album e le vecchie figurine

Sarà che la generazione mia (1959) e quelle immediatamente antecedenti e successive ci sono cresciute. Sarà che ci si divertiva parecchio quando si giocava a muretto con il mazzo dei doppioni per guadagnare qualcuna delle “introvabili”. Sarà che compilare quell’album dopo tanti giorni e speranzose aperture di pacchetti davanti all’edicola dava una certa carica adrenalinica. Sarà che a un figlio o a un nipote non sai davvero come spiegargli cos’erano le figurine e che andiamo cercando disperatamente un diversivo per distrarli per un po’ dal cellulare. Sarà che, non ce ne voglia la benamata Panini Modena, di calciatori non se ne può più… ma questa degli Artonauti potrebbe essere un’occasione interessante.
La copertina dell’album

E’ un album che è stato pensato per i bambini dai 7 agli 11 anni interamente dedicato alla storia dell’arte. A editarlo è la società Wizart S.r.l.i.s. e tranquilli…non è che ci troveremo tout court riprodotti il Mosè di Michelangelo o la cena di Emmaus di Caravaggio. L’idea da cui muove tutto è un viaggio nel tempo alla scoperta dei grandi capolavori dell’arte che vede tre protagonisti: due bambini e un cane, ovvero Ale, Morgana e Argo.
Sarà disponibile in edicola dal 15 marzo  e costerà 3 euro. E’ composto da 64 pagine che contengono un racconto introduttivo, 28 illustrazioni, 65 opere d’arte, 20 quiz e indovinelli e 2 pagine di giochi. Per completare l’album, questa notizia riguarda evidentemente mamma, papà, nonni e zii compresi,  occorrono 216 figurine. Ogni pacchetto contiene 5 figurine e una twin card. Collezionando tutte le 25 coppie di twin card, i piccoli collezionisti le mischieranno coperte per divertirsi con un tipico gioco di memoria, scoprendole due a due. Ciascuna coppia di carte “gemelle” raffigura un’opera d’arte contenuta nell’album. Che altro dire? Bhe non si può tacere l’artefice: Daniela Re che è una insegnante e Marco Tatarella, da undici anni alla guida di una casa editrice che si occupa di libri d’arte e architettura, di periodici di musica e di servizi editoriali. Interessante ci pare riflettere su cosa ha spinto Daniela Re a creare questo progetto: “Credo che la forza di Artonauti risieda proprio nella storia personale di un’insegnante che ha imparato il mestiere sul campo. Ho conosciuto da vicino i colleghi insegnanti, gli alunni e i genitori e ho coinvolto tutti gli attori che vivono quotidianamente il mondo della scuola nella progettazione di questo strumento educativo. Artonauti – prosegue l’insegnante – vuole scardinare il pregiudizio che l’arte sia un argomento troppo difficile per i bambini, proponendo un gioco educativo, intelligente e divertente: è un progetto ambizioso, che punta in alto. Ma l’ambizione di Artonauti ha solide radici perché è un progetto nato sul campo, dal basso, a partire dall’esperienza di chi ha conosciuto e conosce in prima persona il mondo della scuola”.
E vuoi vedere che una figurina, un’altra e un’altra ancora…
Riccardo Regi: Direttore di Vivo Umbria, Perugino, laureato in Lettere, giornalista professionista dal 1990, vice direttore dei Corrieri Umbria, Arezzo, Siena, Viterbo, Rieti per 18 anni.