Avviso ai naviganti Bollettino n° 13

testa di marmo restituita

Opere trafugate, a volte ritornano

Razzie di guerra. Tesori incommensurabili di casa nostra arraffati durante conquiste che nel corso della storia hanno depredato l’italico patrimonio d’arte. Ironicamente qualcuno potrebbe sottolineare che almeno in questo modo c’è qualcuno che ne tiene debitamente conto rispettandolo come si deve, piuttosto che lasciarlo chiuso negli scantinati e nei depositi dei nostri musei. Qualcun’altro potrebbe addirittura commentare: “ce ne abbiamo talmente tante d’opere d’ arte”… Personalmente ritengo che se da un lato la cultura non ha né deve avere confini,  dall’altro storicamente è confinata, ovvero nasce in luogo, ha un perché nel concepimento e, dunque, nella primogenitura.
Per questo ritengo significativa e di buon auspicio la notizia  di queste ore con la quale il ministero per i Beni e le Attività culturali ha reso noto che una testa di marmo, risalente all’epoca romana (II secolo d.C.), è stata restituita all’Italia durante una cerimonia che si è tenuta nella residenza dell’ambasciatore tedesco a Roma. Il reperto, secondo quanto ricostruito dagli esperti, fu rinvenuto nel corso di alcuni scavi urbani eseguiti a Fondi. Le prime notizie della sua esistenza risalgono al 1937 e il reperto faceva parte di una statua composta da testa e busto di un giovane. Trafugata dall’Italia presumibilmente tra il 1944 e l’inizio degli anni ’60, fu solo nel 1964 che il reperto finì nel Museo Archeologico dell’Università di Münster poiché il direttore dell’epoca l’aveva acquistato da un privato cittadino di Amburgo. Non vi erano, allora, evidenze sulla provenienza illecita. La buona fede dell’Università di Münster e del suo Museo Archeologico sarebbe del resto confermata visto che, da parte tedesca, è stata avanzata spontaneamente la proposta di restituzione della testa.
“Si tratta di un atto dal valore altamente simbolico – ha dichiarato il ministro Bonisoli – in quanto testimonia la piena adesione di Italia e Germania a principi e valori di carattere universale e il nostro approccio condiviso al concetto di tutela del patrimonio culturale. L’atteggiamento dell’Italia non è solo quello di un Paese che rivendica la restituzione di opere d’arte trafugate ma siamo in prima fila, quando ne ricorrono le circostanze, nella restituzione di opere d’arte appartenenti al patrimonio culturale di altri Paesi. È così che intendiamo combattere il fenomeno del mercato illegale del patrimonio culturale”.
Tutto bene. Giustissimo. Ora però, questa testa di marmo, troverà un posto consono alla sua progenie?

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