Bosco di Caso: Santa Cristina celebrata dal Brunotti, Merlini e Domenico da Leonessa

SANT’ANATOLIA DI NARCO – Dopo aver ammirato i dipinti a Santa Maria Assunta a Gavelli, la visita  ci presenta altre meraviglie in questa parte dell’ alta Umbria, tra il promontorio del Coscerno, ricordo per il suo silenzio e misticismo di gesta legate a Eremiti Siriaci.

A Caso  piccolo castello arrampicato sulla china rocciosa del monte, in mezzo al bosco di abeti e lecci, troviamo la chiesa di Santa Cristina come afferma la visita del Lascaris: STRUCTURA ANTIQUA ET LAPIDIBUS POLITIS COMPACTA (Santa Cristina, fu martirizzata il 24 luglio del 287 con vari supplizi in Bolsena. Il culto e’ documentato fin dal IV secolo. Secondo la “legenda aurea, di Jacopo da Varazze 1250”, Cristina fu legata dal padre ad una ruota infuocata, con essa gettata nel lago, ma si salvò; chiusa in carcere, immersa in una caldaia d’olio bollente, trascinata al tempio di Apollo, gettata in una fornace ardente, flagellata, avvolta da serpenti, esposta al taglio delle mammelle, al taglio della lingua, trapassata dalle frecce. Il culto in Valnerina fu portato, come accennato dagli Eremiti Siri, vissuti presso il lago di Bolsena).
La struttura e’  in pietra liscia. Portale in pietra con lunetta e al centro una monofora. Nel XIV secolo fu inserito un campaniletto a vela con due fornici. Nell’abside alcune aperture a feritoia e una porta architravata sulla destra. All’interno, un tempo tutto affrescato, nel catino absidale, in una mandorla e’ figurato l’Eterno benedicente tra teste cherubiche, sotto si legge: JOHANNE DE APPELLONIA F.F. 1527 opera di Giovanni di Girolamo Brunotti da Spoleto. Le pareti, in due registri, ospitano affreschi che vanno dal XV e XVI sec. I dipinti piu antichi, quelli della meta’ del XV sec. sono attribuiti al pittore Domenico da Leonessa. Dipinti che raffigurano non solo la Santa Cristina ma anche la Madonna Col Bambino. Singolare gli episodi che raccontano  la storia e il martirio di Santa Cristina attribuite alla mano del pittore perugino Orlando Merlini (fine XV). Alcuni dipinti votivi a Santa Cristina sono del 1516: QUESTA FIGURA LA FACTA FARE MARIA DE NICOLA DE MARTINO PE VOTO. Una Madonna tra gli Apostoli Giovanni e Giacomo, una San Cristina datata 1524. Affresco della SS. Trinita’; un Cristo in Trono con il libro aperto. Sulla parete di destra, spicca Sant’Antonio Abate, segue un miracolo della Santa che scampa da un naufragio del 1471. Seguono altri dipinti attribuiti al pittore Domenico da  Leonessa: Anime Purganti e Anime dei Beati, per un totale di 21 mezze figure, vicino ad una porta vigilata dall’ Apostolo Pietro.
In alto, sempre su questa parete, altre figure votive di Santi come: Lucia, la Maddalena, Santa Caterina, Santa Cristina, Santa Maria Egiziaca dai lunghi capelli;  tutte le figure sono scandite per nome, sotto, in carattere gotico. Del XVI sec invece sono altre figure di Santi come Giovanni, Pietro, Agostino,alcune Madonne col Bambino. Anche questo edificio e’ una galleria d’arte, dove si possono ammirare dipinti di grande suggestioni, in quanto si può conoscere la tradizione popolare legata alla cultura e memoria di Santa Cristina in queste alture sopratutto in questo periodo, dove  sono ammantata di neve, dove facilmente, al crepuscolo, si può udire l’ululato del superstite lupo dell’ appennino. Scenari ambientali e naturali da vivere degustare un intero anno. Fantastico e magico mondo della grandezza di Dio e dell’ingegno umano.

Carlo Favetti: Nato a Ferentillo, ho pubblicato saggi d'arte, volumi di storia e libri di poesie. Ho collaborato con il Corriere dell'Umbria dal 1998 al 2010 e poi con il Il Giornale dell'Umbria. Nel 1993 ho fondato l'associazione culturale Alberico I Cybo Malaspina.