Buon 2021, cultura! Riflessioni, progetti e speranze

Secondo tradizione di Vivo Umbria ecco le riflessioni, gli auspici, le speranze e anche i timori e dubbi che l’anno appena archiviato ci ha lasciato, come leggerete in queste opinioni del panorama culturale umbro.

Centratissima l’illustrazione che il geniale Diego Zurli, che ringraziamo, ha regalato alla nostra redazione sintetizzando alla sua maniera questo amletico avvio 2021.

Da parte nostra ci auguriamo di continuare a informarvi con sempre più notizie e servizi, a partire da quelli che Covid non ci ha consentito di raccontare e realizzare.

Buon Anno.

GIANLUCA LAURENZI, UMBRIA JAZZ – Il presidente della Fondazione Umbria Jazz Gian Luca Laurenzi tenta di alleggerire i toni su un 2020 tutto da dimenticare e a proposito del festival, tirando le somme al termine dell’anno, non può non dire che rispetto alla gravità del problema Covid, quelle di Umbria Jazz appaiono questioni marginali. Anche se a ben vedere, al di là della soppressione degli appuntamenti dell’arena, nei teatri e nelle piazze, Umbria Jazz nel corso del 2020 non è rimasta con le mani in mano. Piuttosto ha cercato di reagire come meglio poteva. L’International jazz Day dello scorso 30 aprile che è riuscito a raccordare i migliori pianisti italiani per uno streaming in collaborazione con il ministero degli Esteri; il concerto di Paolo Fresu e Daniele di Bonaventura in cima al cedro dell’Università degli studi; i quattro giorni di Jazz in August e lo svolgimento dei primi tre concerti del Jazz Club Perugia, che hanno almeno in parte rappresentato una reazione alle costrizioni del Covid, seppure alla luce dei fatti odierni che dimostrano quanto la pandemia abbia approfittato per propagarsi dell’allentamento estivo, segnano pur sempre un’attività musicale di risposta al Covid che impone severe costrizioni. Nel pieno rispetto dei Dpcm che prevedono l’utilizzo delle misure di sicurezza e dell’uso dei presidi sanitari, Umbria jazz 2020 si è dunque svolta in agosto e in forma ridottissima, ma ha anche posto le basi per delineare un futuro nel segno dello streaming.

La tecnologia infatti offre una sponda molto utile a Umbria Jazz, marchio ormai affermato a livello internazionale, che con il sistema pay per view a un costo di 5 euro a concerto, ha ampliato la sua offerta agli utenti. Quella dello streaming in pay per view sarà quindi una strategia commerciale già consolidata che permetterà di ampliare la platea di utenti a livello globale. Intanto Laurenzi sta lavorando di concerto con il ministero degli Esteri per una iniziativa “tra le più belle degli ultimi anni”, ma per ora non può dire di più per accordi presi con lo stesso ministero. Infine: Umbria Jazz 2021, si svolgerà o no? “Noi siamo pronti – conclude Laurenzi – ma abbiamo anche pronti un piano B e un piano C alternativi ai concerti live. Per ora navighiamo a vista”.

PATRIZIA MARCAGNANI, PRESIDENTE ASSOCIAZIONE “MOON IN JUNE”

“Abbiamo lavorato di fatto solo nel periodo estivo, fino a settembre e proposto concerti di grande spessore musicale:  dal concerto di Vinicio Capossela a Gubbio al duo Ciammarughi- Fresu a Tuoro e  Eugenio Finardi al Barton Park di Perugia solo per citarne alcuni. Poi il nuovo lockdown – spiega con amarezza Patrizia Marcagnani – mi ha costretto a cancellare a dicembre due concerti al Morlacchi.

Francamente non credo alle esibizioni in streaming. Di fatto un surrogato di ciò che voglio proporre, ovvero partecipazione, emozione, condivisione che solo lo spettacolo dal vivo è in grado di darti. Per l’anno che verrà il proposito è tornare a realizzare il Festival Moon in June e di farlo nella sua sede ‘naturale’, all’Isola Maggiore, ovvero lì dove è stato pensato ed è nato. Auguro a tutti un nuovo anno che ci porti serenità e buona musica live”.

SILVIA ALUNNI, DIRETTORE ARTISTICO VISIONINMUSICA   – Il direttore artistico di Visioninmusica, Silvia Alunni, chiude il 2020 con un bilancio tutto da dimenticare. La stagione ha appena avuto la possibilità dello svolgimento di un concerto live, per il resto dei rimanenti concerti dall’inizio del 2020 al momento attuale, considerando il primo lockdown, l’allentamento estivo e le nuove restrizioni, tutto è stato dirottato sullo streaming.

Diciotto concerti che nel corso dell’anno hanno dovuto subire improvvise variazioni e “riduzioni” tecnologiche per un bilancio di fine anno che vede Visioninmusica soffrire di un mancato sbigliettamento per varie decine di migliaia di euro. Ma Silvia Alunni si dice già da ora pronta a ripartire, dal mese di maggio o quello di giugno, se avessimo certezze sul termine della pandemia. Certezza che in questo momento nessuno però può offrire. Dunque, non rimane che attendere che gli eventi maturino, speriamo in positivo.

LUCIA FIUMI,  MEA CONCERTI srl. – “Che il nuovo anno sia l’anno della rinascita. E la musica risuoni di nuovo nei teatri, nelle sale, nelle strade.  La musica “viva” che unisce le persone, le fa sognare, cantare insieme a squarciagola, sorridere, sperare.

Un 2021 – prosegue Lucia Fiumi – in cui tutti i lavoratori dello spettacolo dal vivo possano riprendere in mano i loro “strumenti” (nel senso più ampio) e far ripartire un mondo fantastico fatto di artisti eccezionali, ma anche da un “dietro le quinte” ricco di professionisti appassionati, lavoratori senza orari, tecnici precisi ed efficienti. Questo è il mondo di cui facciamo parte e che nel 2020 è stato di colpo sospeso. Che la parentesi si chiuda quindi, il 2020 resti solo un ricordo nel cassetto e la musica ricominci. Buon 2021 a tutti! 

RICCARDO LEONELLI, REGISTA

Si spera in un nuovo inizio e i propositi per l’anno nuovo non mancano come emerge dalle parole dell’attore e regista teatrale ternano Riccardo Leonelli in questo piccolo pensiero per il 2021.

Riccardo Leonelli

“Per me un proposito per l’anno nuovo non è solo che riapra il teatro, riapra la cultura in generale, ma soprattutto si smetta di avere paura del prossimo, perché questo Covid sfortunatamente a portato tanta diffidenza nelle persone. E quindi siccome l’arte che, a parer mio, è la cosa più necessaria che ci sia, è invece reputata alle volte, soprattutto in Italia, come una delle meno necessarie e più velleitarie torni ad essere protagonista e più di prima. Non soltanto tramite dei piccoli palinsesti televisivi com’è stato fatto in quest’ultimo mese, che è comunque una cosa buona, ma si riconosca per quello che è: strumento di indagine della realtà, che sappia abbattere tutti i confini e ci possa far tornare a guardarci negli occhi, vedendoci il naso e la bocca anche, e poterci riabbracciare sul palcoscenico come nella vita”.

PROSCENIUM, GLI ORGANIZZATORI – “Lo spettacolo, in ogni sua forma d’arte, è il grande cuore pulsante della cultura! Rinascere, Riscoprire, Ricreare, Riaccendere la musica, con l’auspicio che il 2021 possa farci Rivivere e Riassaporare nuovamente le emozioni alle quali eravamo abituati. Ritrovarci in un nuovo inizio per unirci in un unico abbraccio.
Buon anno!”.

ProSceniUm (foto Veg Video)

 

 

 

 

 

 

E’ il pensiero di Loredana Torresi, Federico Castagner, Roberto Lipari e degli altri organizzatori del ProSceniUm Festival della canzone d’autore Città di Assisi (foto Veg Video).

 

ANNALISA BALDI, CANTANTE – “Nel nuovo anno vorrei portare gli insegnamenti che abbiamo appreso in questo 2020 e farne tesoro. Vorrei, inoltre, che tutte le attività ritrovino l’entusiasmo per realizzare dei nuovi progetti; che i teatri, gli spettacoli e i live possano registrare il tutto esaurito”. Così la cantante umbra, Annalisa Baldi, che nel 2008 ha partecipato alla prima edizione del famoso talent “X Factor”.

 

 

 

 

 

NICOLA PESARESI, VENTRILOQUO – Anche il ventriloquo folignate Nicola Pesaresi insieme alla sua inseparabile Isotta ha fatto gli auguri per un buon anno con un simpatico video.

MANOLA CONTI, PRESIDENTE PRO LOCO MARMORE

“Da piccina amavo scrivere letterine ad amici invisibili – ha raccontato Manola Conti, presidente della Pro Loco Marmore – e con esse mi impegnavo ad inventare nuovi giochi e favolette destinate esclusivamente ai genitori e nonni perché -dicevo – noi bimbi abbiamo già molti divertimenti”.

“Non ho smesso di farlo e mi ritrovo – continua Manola Conti – ora come allora, a scrivere pensieri e buoni propositi per l’anno che verrà con l’auspicio che la Pro Loco Marmore che rappresento possa realizzarli. Sì, perché questo 2020 che stiamo salutando, ci ha costretti a ripensare a tutta una serie di certezze che pensavamo assodate e a fare degli sforzi anche per riprogrammare eventi nazionali che mai avremmo voluto annullare. Tuttavia, il proseguire della situazione di emergenza aumenta l’incertezza sul futuro e non consente, ancora, di individuare e comunicare ufficialmente date di recupero degli eventi ricompresi nel progetto Velino Festival. Tanto per citare i più importanti e per i quali stiamo lavorando nonostante tutto: il raduno di camper a livello nazionale La Cascata e i dintorniRievocazione storica della Passione di nostro Signore Gesù Cristo, un itinerante con circa 130 figuranti in costume d’epoca, realizzata nel nostro territorio utilizzando le esclusive naturali peculiarità, Archeologia industriale e vernacolo: il teatro delle nostre tradizioni, la nota ed attesa rassegna nazionale di teatro dialettale, Antique acquae: Storie di fuoco, uomini e metallo. Alla riscoperta dell’Archeologia e i suoi passaggi culturali, un progetto scientifico didattico di archeologia sperimentale in collaborazione con Carlo Virili della Sapienza Università di Roma“.

“Seguiamo le raccomandazioni e ahimè i divieti ministeriali e regionali  con scrupolo ed attenzione, nella speranza di poter tornare il prima possibile in un contesto ‘normale’ – conclude Manola Conti –  Comunque, non aver  potuto realizzare questi eventi culturali non ci ha fatto stare ‘con le mani in mano’. Abbiamo pensato di dedicarci ad opere mirate alla valorizzazione del territorio a beneficio del nostro borgo e dei turisti con  un’installazione statuaria del M° Renato Sciamannini a Marmore nei pressi dell’info point,  la cartellonistica e pannelli con tabelle situate all’interno del sentiero 5 e in alcune zone di Marmore ad indicare la storia di tale località e il decoro urbano con la valorizzazione della fontanella posta al centro del paese e con la realizzazione di due murales nelle pareti laterale e posteriore. A nome della Pro Loco Marmore e mio personale un augurio semplice  ma efficace: che il nuovo anno possa regalarci tempo, salute, emozioni”.

ALESSANDRO DELEDDA, SCUOLA DI MUSICA “PIANO SOLO”

Alessandro Deledda dieci anni fa ha creato a Perugia la scuola di musica Piano Solo. E ha lanciato questo augurio…in versi.

“Cari Musicisti,
io non vi auguro nessun Buon Anno
Al contrario vi auguro  il ritorno immediato alla bellezza e alla verità della Musica.
Quella suonata dal vivo,
quella senza  latenza perché dal vivo
quella provata dal vivo,
quella degna di essere suonata dal vivo
quella ascoltata dal vivo ,
quella insegnata dal vivo,
quella imparata dal vivo
quella discussa dal vivo,
quella pensata dal vivo,
quella remunerata dal vivo,
quella cablata con cavi e ciabatte di corrente dal vivo,
quella sostenuta dal vivo ,
quella richiesta dal vivo,
quella che ti fa macinare kilometri per essere suonata dal vivo.
A tutti gli operatori di questo prezioso quanto indifeso settore, nessuno escluso (strumentisti, manager, rassegne , festival, fonici, tecnici, scuole di musica, insegnanti, associazioni di categoria, discografici e mi perdoni chi non abbia menzionato…), auguro perciò di cuore  (poiché altro non potrei), una serena “RESISTENZA”  nel 2021 così come nel 2020 abbiamo faticosamente fatto tutti,
con il coraggio e la tenacia di sempre,
con la solitudine di sempre,
con il senso di abnegazione di sempre,
con la consapevolezza di sempre
con la dignità di sempre
Per questo ed in questo momento, nutro solamente il desiderio di rivedervi presto nei ruoli e luoghi  che vi competono, che nessuno vergognosamente ha tutelato, ma che certamente nessuno potrà mai toglierci! Un abbraccio sincero a tutti indistintamente!
Viva la Musica”.

FABRIZIO BANDINI, EDITORE MIDGARD

“Il 2020 è stato un anno difficile per la nostra nazione con la pandemia in corso e anche il comparto editoriale ha risentito ovviamente della crisi che ha colpito la società e l’economia italiana a tutti i livelli. Il blocco delle presentazioni editoriali e delle fiere letterarie, a parte il breve periodo estivo, ha inciso come mai nell’attività editoriale quest’anno. Solo nei periodi delle peggiori guerre siamo arrivati a questi livelli di totale blocco. Unica nota positiva per noi editori è stata la possibilità di sviluppare online la nostra attività. Noi della Midgard non ci siamo mai persi di animo e ci siamo rimboccati subito le maniche. Abbiamo lavorato molto online, sulle nostre pagine Facebook e Instagram e sul nostro canale di YouTube, con video di recensioni e presentazioni in diretta. Abbiamo curato molto anche  il settore delle vendite online e i risultati positivi si sono visti, per noi e per i nostri autori. La cosa ci conforta e si spinge a lavorare in questo senso ancora con più forza il prossimo anno. Per il prossimo anno esprimo l’auspicio che la pandemia termini il più presto possibile e che lo stato italiano riesca ad aiutare velocemente e senza indugio tutte le persone e tutte le categorie in difficoltà”.

GABRIELE DE VERIS, BIBLIOTECARIO

“Dopo un anno problematico e tragico come il 2020, ritornare a fare politica. Non parlo di marketing del consenso e di spartizione del potere. Intendo fare politica da parte dei cittadini e delle cittadine per evitare di ritrovarci (non solo in Italia, ovviamente) come persone impreparate o peggio disoneste o dannose (gli esempi purtroppo non mancano in questo periodo) in posti o in situazioni di responsabilità, con il compito di decidere delle sorti del pianeta e magari del futuro. La presenza di tanti leader nocivi nello stesso periodo storico ha pesato sulla vita di miliardi di persone.

Non possiamo permetterci di disinteressarci della politica o di affidarci solo agli ‘asocial media’ per esprimere la nostra partecipazione. Quando firmiamo un appello significa che un danno è già stato fatto: occorre prevenire e costruire prima che il danno sia fatto. Più politica significa anche meno burocrazia. La burocrazia uccide, blocca lo sviluppo, umilia le persone, autogiustifica se stessa. Penso che sia emerso chiaramente e drammaticamente in questo anno. Occorre ricondurre le norme, chi le scrive e chi le gestisce al servizio delle persone, e non viceversa. Sul modello di sviluppo ci sono gli obiettivi dell’Agenda 2030, non occorre inventarsi altro ma ‘semplicemente’ attuarli nella quotidianità. Non dobbiamo ragionare su COSA fare, ma decidere il COME.  Facciamo conoscere questi obiettivi, ovunque. Misuriamo periodicamente la loro attuazione, con molta più attenzione di quelle che dedichiamo al consumo delle calorie o ai passi che facciamo ogni giorno. Pensiamo poi a far crescere le conoscenze, non solo le informazioni. In questi anni abbiamo lavorato per cercare di garantire l’accesso alle informazioni, internet ha fatto crescere a dismisura le possibilità ma la capacità di gestire le informazioni e le conoscenze non è cresciuta, anzi, è stata spesso soverchiata dall’eccesso delle informazioni. Abbiamo una moltitudine di ignoranti informati, e non c’è nulla di meglio per limitare la democrazia e ridurre o cancellare i diritti umani, anche quelli considerati ‘inalienabili’. La digitalizzazione diffusa ha illuso che fosse un sinonimo di eguaglianza, e invece ha creato nuove disparità e ha rivelato incredibili disuguaglianze. La cultura (in tutte le sue accezioni e manifestazioni) è stata considerata accessoria, a conferma dell’ignoranza politica predominante, che ha finito per giustificare più o meno direttamente guerre, violenze, razzismi, e l’intollerabile continua violenza sulle donne. Cosa ci riserva il 2021? Lavorare su questi problemi, che sono problemi culturali.  Nel 2021 saranno 60 anni dalla prima Marcia per la Pace, ideata da Aldo Capitini in un periodo in cui le macerie delle guerre e la minaccia atomica erano ben presenti (oggi le abbiamo scordate). Spero che questo appuntamento sia un’occasione di riflessione anche per il movimento pacifista più autoreferenziale, per chi si è dato la ‘patente di esperto’ per ricuperare umiltà, capacità di dialogare con il mondo, come si è fatto una ventina di anni fa e come aveva fatto Capitini con pazienza e apertura nel lungo tempo di preparazione della Marcia. Buon anno!”.

MAURO SILVESTRINIPRESIDENTE MEDEM A.P.S.  

“Questo anno sta volgendo al termine… un anno inedito che domani potremo raccontare. Non tutti per la verità, alcuni non potranno farlo, molti hanno avuto lutti e non hanno potuto neanche salutare i loro cari, altri hanno vissuto in prima persona situazioni difficili…  Nel mio bilancio voglio guardare iI lato positivo (…col signficato che questa parola aveva prima del 2020).

La saggezza orientale (anche questa viene dalla Cina) ci insegna che “quando soffia il vento del cambiamento alcuni costruiscono muri, altri mulini a vento”, e anche che “invece di maledire il buio è meglio accendere una candela”. Mi occupo, tra le altre cose, di teatro: la mia compagnia aveva in programma una doppia replica nel teatro della nostra città in cartellone per domenica 8 marzo, era tutto pronto…quella data sarà ricordata per altri motivi… Conosco tanti attori ed attrici che affiancavano al lavoro in teatro, precario per natura, laboratori ed attività nelle scuole… Il 2020 si è abbattuto sul mondo dello spettacolo e della scuola e ne ha portato a galla le criticità e nuove possibilità. Augurando alle scuole di tornare presto in presenza si è scoperto che esistono anche altri modi per fare lezione e, magari, se un bambino dovrà stare assente, in futuro, per un periodo lungo, si potrà ricorrere alla DAD anziché lasciarlo indietro. A livello di spettacolo si sono potute senz’altro sperimentare forme nuove (per quanto riguarda MEDEM potrei citare il progetto “FAVOLE AL TELEFONO”), se fare teatro è agire “qui e adesso” non poteva essere altrimenti. Gli attori sono avvezzi a questo, storicamente l’avvento del cinema ha rivoluzionato il loro mondo, il sonoro ha poi rivoluzionato il cinema stesso… Eppure il teatro è sempre qui e lo sarà ancora in futuro: ne abbiamo bisogno, siamo umani. Per il futuro dovremo considerare che questo anno, questa pandemia, ha però cambiato la società, non dobbiamo sperare di ritrovare il pubblico dove e come lo abbiamo lasciato, non sarà così”.

STEFANO DE MAJO, ARTISTA

“Non ho mai creduto alla teoria dell’annus horribilis. Se volgo indietro lo sguardo alla storia dell’umanità, sono persuaso che ogni anno abbia dispensato momenti terrificanti di contro ad altri meravigliosi. In fondo noi stessi siamo un’accozzaglia di angeli e diavoli insieme. Pochi giorni fa – racconta l’artista ternano Stefano de Majo in un recente spettacolo tenuto per Assisi nel Vento, ho viaggiato dall’inferno al paradiso, attraverso la poesia di Dante. Navigando come Ulisse nel suo inferno verso l’infinito e salendo al paradiso sulle ali della Vergine Madre. In questo viaggio compiuto in prossimità del capodanno, inevitabilmente ho trasposto le aspettative di tutti per trarre i migliori auspici di risalita, dagli inferi pandemici dell’anno 2020 che stiamo lasciando. Ma poi mi son detto che in fondo, anche nelle tenebre più buie può risplendere per un attimo la luce. E la felicità è fatta di attimi. In fondo anche in tempo di guerra, sono nati bambini. E dunque se anche una sola mamma e un solo papà, avessero in questo 2020 concepito una nuova vita, non potremmo considerare questo che sta finendo del tutto un annus horribilis.

La poesia della vita in fondo è tutta qui. Ci impone di guardare all’infinito pur nella sofferenza del nostro umano finito. Chi può dire ora che il nuovo anno 2021sarà realmente migliore di questo trascorso. Ma ci piace pensarlo, perché comunque in questo ignoto mare buio dobbiamo pur navigare. Sono però convinto che pur naufragando in questo viaggio verso la luce ma non avremo perso comunque. Il coraggio di intraprendere il viaggio, pur nella tempesta, ci garantisce di porre fondamenta future. Seppure mai, risulteremo sconfitti nello spazio finito, saremo comunque vincitori nel tempo. La poesia della vita operosa vince sempre nel tempo. D’altronde se poesia, dal greco poiein, vuol dire fare, creare, costruire, nulla di quanto abbiamo costruito in questo anno terribile, sarà andato perso. Nulla di quel che costruiremo nell’anno 2021 venturo, comunque vada, sarà vano. Proprio in queste ore, le ultime del 2020, il cielo cupo e piovoso sulla nostra città ci ha regalato un raro spettacolo naturale. Per pochi attimi il grigiore cupo del cielo si è ornato di ben due enormi arcobaleni. I loro colori hanno racchiuso dentro i rispettivi archi, l’intero centro abitato. Parevano due enormi sorrisi, di cui uno più lieve, vacuo, che a poco a poco stava scomparendo, l’altro più intenso, generoso, prepotente. Pareva quasi che fosse il commiato del vecchio anno di contro all’incidere del nuovo che avanza. Ho sorriso a mia volta, come quegli archi colorati, riflettendo come siamo tutti desiderosi di leggere in cielo segnali di buoni presagi. Ho sorriso poi ancora, riflettendo come proprio in queste ultime ore dell’anno, si fosse animato un curioso dibattito in città. Da una parte chi era a favore e dall’altra i contrari all’utilizzo dei monumenti per proiettare le luminarie di Natale”.

“Mi son chiesto, chissà se il Creatore – continua Stefano de Majo –  si sentirà ora offeso dall’oltraggiosa proiezione di colori variopinti sul grigiore della sua volta celeste. Ma poi ho pensato che indubbiamente anche quelle luci d’arcobaleno fossero opera sua. E se fosse allora un segnale a noi tutti? Un segnale intendo di andare oltre il finito delle vane faziose diatribe e volgessimo lo sguardo all’infinito? Che in fondo la vita, in ogni epoca, con o senza pandemia, ci impone sempre di navigare oltre il nostro finito. E il poeta direbbe che se navigare è necessario, non è necessario vivere. In fondo questo annus horribilis ci ha insegnato qualcosa di buono. La felicità è fatta di attimi e questo ci ha riportato ad apprezzare il necessario. Ed è necessario avanzare sempre, con le dovute attenzioni e cautele anche in mezzo alla tempesta. E allora tanto più buia e paurosa è la notte tanto più preziosi sono i fuochi che gli uomini tengono accesi. Ben vengano dunque i fuochi, i falò e le lucine che tengono accesa e scaldano la navigazione. E allora in queste ultime ore benedico anche il 2020 e questo doppio arcobaleno, comparso a sorpresa nel cielo, confidando in un poetico presagio per il nuovo anno. Un 2021 che ci veda navigare tutti insieme verso l’infinito, senza fazioni ma uniti tutti quanti sul mare nostrum della comune cultura. Benedico anche tutte le altre città d’arte che nel mondo hanno acceso le loro luci sulle vie, i palazzi e persino i più celebri monumenti per dare speranza agli uomini, alle donne e ai futuri bambini che nasceranno in questo nuovo anno. Non se ne abbia a male il creatore, quello con la c minuscola intendo, se il proprio creato, come è giusto che sia, gli sfugga a volte di mano. Pirandello diceva che un’opera d’arte nel momento in cui è resa pubblica non è più del suo autore ma dell’umanità intera che attraverso i propri occhi e il proprio vissuto la rilegge. Sono persuaso che i più famosi monumenti d’Italia e del mondo non perderanno certo il loro alto valore se in casi eccezionali li ponessimo in una luce diversa. Anzi sono persuaso che in tal modo destino rinnovato stupore. Lo stupore è un dono prezioso che ci spinge oltre il finito, oltre il buio e le tenebre. Tra poche ore sarà il nuovo anno e la navigazione ci impone di essere uniti e remare tutti insieme. Tranquilli che poi dal 7 gennaio 2021, si spegneranno le luminarie. Tutti i magnifici monumenti ed opere d’arte delle nostra città, d’Italia e del mondo, sotto i quali passavamo magari a volte distratti, con le nostre mascherine, senza farci neanche più caso, torneranno nella loro giusta luce. E magari torneremo anche noi ternani a stupirci di nuovo nel guardarli, quei monumenti, da preservare e di cui andare fieri, tutti quanti. Viva le luci che uniscono gli uomini e non li dividono ma danno loro calore e coraggio per affrontare le buie tenebre. Viva le speranze che ci attenda un nuovo magnifico anno. Siamo consci che sia la stessa illusoria speranza ogni capodanno. Ma dobbiamo pur sempre sognare un radioso avvenire. Buon anno nuovo e che l’inferno sia ormai terminato e il paradiso prossimo a venire”.

 

 

 

 

Redazione Vivo Umbria: