Cai Foligno-itinerario: da Belfiore a Pale

SUL MONTE PALE CHE DOMINA LA VALLE DEL MENOTRE VERSO FOLIGNO, TRA CASCATE, GROTTE, PARETI D’ARRAMPICATA E LA PACE DI UN EREMO INCASTONATO NELLA ROCCIA

 

Il sentiero è un percorso ad anello di media difficoltà, 3 km (circa) di lunghezza, richiede una preparazione fisica adeguata per il dislivello praticato in un breve tragitto.

E’ un concentrato di natura, storia, arte, cultura e tradizioni religiose risalenti nel tempo.

Il percorso inizia da una piazzola di sosta (parcheggio dell’Altolina, appena fuori dall’abitato di Belfiore) e in parte coincide con il Sentiero degli Ulivi ideato da alcuni soci del Cai di Foligno e Spoleto per far conoscere l’ambiente collinare e pedemontano della Valle Umbra Meridionale, caratterizzata dalla coltura dell’olivo.

Le indicazioni da seguire nel tratto iniziale sono le bandierine bianco rosse del SENTIERO DEGLI ULIVI N. 319 (S.U.)

Procediamo fino alla forra del torrente Menotre dove si scorgono magnifiche cascate  fino al caratteristico paesino di Pale.

Cascate del torrente Menotre

 

Attraversato il paese proseguiamo in direzione dell’Eremo di Santa Maria Giacobbe e, seguendo le indicazioni (tracciato non segnalato dal CAI) saliamo percorrendo l’itinerario della processione con le stazioni della Via Crucis al cui termine appare, nel suo splendore, l’eremo ( per la visita si consiglia di verificare gli orari di apertura e di contattare gli uffici).

Eremo di Santa Maria Giacobbe

Terminata la visita, torniamo indietro sino a raggiungere la falesia, molto apprezzata dagli amanti dell’arrampicata, ogni giorno affollata di climbers provenienti dalle due Scuole Cai Umbre di Arrampicata: Giulio Vagniluca e la Monteluco di Spoleto.

Fatta questa sosta, attraverso una comoda carrareccia sulla destra, priva di segnaletica ma facilmente individuabile, giungiamo al luogo di partenza.

NOTE STORICHE

“… All’inizio di questa montagna vicino ad un paesetto chiamato Pale, si scopre da una cima la piana di Foligno che appare da lì una delle cose più belle del mondo”. Così, nel 1691, lo scrittore francese Maximien Misson  descriveva questi luoghi nel suo diario di viaggio” Nouveau voyage en Italie”

GROTTE DELL’ABBADESSA

I viaggiatori, in passato, erano spinti a visitare la Valle del Menotre e in particolare il piccolissimo borgo di Pale per molteplici motivi: le grotte dell’Abbadessa, teatro anche di feste e riunioni, hanno ospitato la Regina Cristina di Svezia e Cosimo Terzo dei Medici, divise in diverse cavità, la prima considerata un vero gioiello di architettura è detta ‘Camera del laghetto’, ha una forma circolare ed un’altezza di 8-9 metri; dalla volta a forma di cupola pendono stalattiti e al centro sono presenti pilastri stalagmitici che formano 4-5 colonne di forma perfetta.

In epoche passate si raccoglievano le acque del fiume Menotre durante la piena; un cunicolo porta alla ‘Camera delle Colonne a Terra’ dove si nota un stalagmite a forma di leone, numerose stalattiti che sembrano drappi e delle imponenti colonne centrali. Le cartiere papali considerate “ le migliori d’Italia”, come riferisce Hohn Sueme nel suo viaggio del 1802 e che fornirono il materiale per la stampa della prima edizione della Divina Commedia a Foligno, la Via Lauretana che collegava (che tutt’ora è percorribile) il Santuario di Loreto a quello di Cascia e di Assisi.

A Casenove c’era la possibilità di pernottamento con cambio di cavalli mentre i viandanti più facoltosi potevano essere ospitati dalla famiglia Elisei, di cui, ad oggi, permangono i ruderi delle facoltose ville.

EREMO S. MARIA DI GIACOBBE

Eremo di Santa Maria di Giacobbe

Altra attrattiva per i pellegrini era il Santuario terapeutico di Santa Maria di Giacobbe-incastonato nella roccia, quasi tutt’uno con l’aspra montagna. Fu costruito intorno al 1200 da monaci benedettini: nei registri della Diocesi di Foligno, nel 1295, la Chiesa era annoverata tra quelle consacrate. I benedettini che abitavano nell’Abbazia di Sassovivo assegnavano un eremita ad ogni chiesa e questa è stata la sorte anche di Maria di Giacobbe fino al 1600. Dopodiché l’eremo è stato abitato solo da asceti volontari, l’ultimo dei quali è Luigi Flamini che ha occupato il luogo sacro dal 1936 al 1952. All’interno vi è una stanza che accoglie gli ex voto e le foto dell’ultimo eremita.

Per la posizione strategica di passaggio sulla Via Lauretana l’eremo ha avuto contaminazioni da culture religiose precedenti, come dimostrano alcuni reperti di genti umbre, perché destinato alla accoglienza dei passanti. Ne è testimonianza la formazione fisica del luogo ( stanze per dormire e cucina) . e la presenza dell’Hospitale collocato al centro del paesino destinato ad offrire assistenza ai viandanti che si trova dietro al momento dei caduti nella pizzetta della città, ora ridotto a mero rudere.

L’INTERNO

 

 

 

I dipinti che affrescano l’interno indicano le grazie chieste dai pellegrini di passaggio: San Cristoforo -patrono dei viandanti- campeggia nell’angolo della parete sinistra  e, le scritte sui dipinti datate intorno al 1300. Dalla parete opposta, di fronte alla natività, troviamo l’affresco che riproduce una ‘dormitio virginis”. Nella stessa scena si trova l’incoronazione della Madonna da parte del figlio Gesù, da cui cade una cintola sopra l’apostolo Tommaso, incredulo anche questa volta dell’assunzione in anima in corpo della B.V. Maria. La scena si rifà ad uno dei vangeli apocrifi. L’affresco è forse attribuibile  ad un pittore noto nella zona di Foligno, Cola di Petrucciolo, che proveniente da Orvieto era uno dei seguaci di Giotto.

L’eremo è dedicato a Santa Maria di Giacobbe, una necrofora (custode dei morti) cioè una delle donne che andò a custodire il corpo di Gesù insieme a Maria Maddalena e Santa Maria Salome ma trovarono il sepolcro vuoto.

Nell’affresco di sinistra Maria Giacobbe è raffigurata con il manto rosso e, secondo la tradizione, sembra sia madre di Giacomo il minore mentre l’altra quella con il manto blu è Maria Salome madre di Giacomo il. maggiore.

Il motivo per cui l’eremo è stato dedicato alla Santa non è certo ma le fonti accreditate propendono per dare credito alla leggenda secondo cui le necrofore dopo la morte siano state esiliate, imbarcate in una barca senza equipaggio e miracolosamente sbarcate nel sud della Francia e da lì diffuso il culto.

OGGI

Ad oggi, Santa Maria di Giacobbe è una chiesa consacrata in cui viene celebrata la messa due volte l’anno:  il venerdì santo è  preceduta da una processione Via Crucis attraverso le stazioni che conducono all’Eremo e il 25 maggio festa di Santa Maria Giacobbe.

Per la visita occorre prenotarsi con almeno 3 giorni di anticipo, una nostra guida vi aspetterà all’orario stabilito all’eremo e vi illustrerà l’interno.

info e prenotazione visita   3703654916 / 3476640672 eremosantamariagiacobbe@gmail.com

DESCRIZIONE TECNICA DEL PERCORSO

 

 Tipo di percorso: Anello

Tempo di percorrenza:  2 ore  (escluse soste)

Dislivello in salita: 300 mt

Distanza: 3 km

Difficoltà    E

Altitudine max  525 mt

Segnaletica: SENTIERO DEGLI ULIVI, VIA LAURETANA, CAMMINO FRANCESCANO DELLA MARCA (presente solo lungo il percorso Pale-Altolina)

In caso di maltempo: è consigliabile prestare molta attenzione perché in discesa il terreno può risultare scivoloso.

Abbigliamento:  adeguato al periodo dell’escursione, fortemente consigliate scarpe da montagna con suola antiscivolo.

Acqua: NEI MESI DI GIUGNO,LUGLIO E AGOSTO SI SCONSIGLIA LA SALITA ALL’EREMO NELLE ORE PIU’ CALDE DELLA GIORNATA E COMUNQUE SEMPRE FORNITI DI ACQUA

Carte: PARCO DEL MONTE SUBASIO – Sez. CAI Foligno

MONTI SERANO/BRUNETTE E SELLANESE – Sez. CAI Foligno

 

 

 

Redazione Vivo Umbria: