Cantamaggio ternano, i giganti di cartapesta sfilano sotto la pioggia. Vince Arrone con “Armonie de Maggiu”

TERNI – Quella del Cantamaggio è la più nota e più longeva festa popolare ternana: una tradizione che nel 2023 ha raggiunto le 127 edizioni. Ieri sera, finalmente, i grandi carri allegorici hanno sfilato per le vie del centro, dopo che la serata del 30 aprile era stata annullata causa maltempo, che non c’è stato. In compenso ieri sera pioveva e l’affetto cittadino, si è munito di ombrello.

Sette i giganti di cartapesta che hanno sfilato per le vie del centro, sei in concorso più il “Carru de le Penne” del gruppo Lu Riacciu che distribuisce piatti di pasta e un bicchiere di vino al pubblico. Partiti da Via Mazzini, i carri hanno attraversato Piazza Tacito, Corso Tacito e hanno raggiunto Piazza Europa. Una sfilata allegra e colorata, fatta di canti, balli e luci e soprattutto di affettuosa e sentita partecipazione popolare che si rinnova ogni anno.

Nei giorni scorsi, avevamo parlato con Maurizio Castellani, presidente dell’Ente Cantamaggio Ternano che ci aveva annunciato come, al di là delle incertezze del meteo, quella di quest’anno è stata un’edizione seguitissima. Non solo, finalmente sembra che stia avvenendo quel fondamentale passaggio di testimone alle giovani generazioni. “Qualche giovane è arrivato e c’è un carro, quello del quartiere Polymer, che ha visto la partecipazione di moltissimi ragazzi e ragazze” ci ha raccontato, segno che quella tradizione ultracentenaria si sta muovendo nella direzione giusta.

Quella del Cantamaggio è una tradizione che affonda le sue radici a fine Ottocento e a Terni risale al poeta Furio Miselli. Rientra nel filone delle feste di Primavera che si celebrano in tutta Europa e che, in luoghi diversi, presentano caratteri simili. Feste bucoliche, legate al rinnovamento della natura, dove il centro della cerimonia era il taglio dell’albero che veniva poi trasportato su appositi carretti. Questi mezzi di trasporto a Terni – e non solo – sono diventati soggetto della festa, che dalla campagna si è spostata in città, dove i trattori trainano questi grandi rimorchi, sempre ispirati alla primavera, addobbati e festosi, che le comitive maggiaiole preparano in mesi di appassionato lavoro.

Se il 2022 era stato l’anno della riconquista, dopo due anni di stop forzato a causa del Covid, il 2023 sembra l’anno del consolidamento. Tra canti, balli, luci e fiori, anche quest’anno ha vinto il carro del Gruppo Giovani maggiaioli di Arrone.

La classifica 2023

1° Posto – Gruppo Giovani di Arrone con il carro “Armonie de Maggiu” ideato da Daniele Aiani

2° Posto – Gruppo Polymer-Pallotta-Sabbione con il carro “Momentu d’Amore” ideato da Martina Casarin

3° Posto – Gruppo Casali-Cesi con il carro “…E sarà ancora Primavera” ideato da Sandrina Bianconi e Roberto Farinelli

4° Posto – Gruppo Lu Riacciu con il carro “Cantamaggio da sempre per sempre” ideato da Alfonso Lauro

4° Posto – Gruppo Montecastrilli con il carro “Matrimonio di primavera e l’utopia si avvera” ideato da Piero Carsili

4° Posto – Gruppo San Giovanni con il carro “Il risveglio (Lu risvejo)” ideato da Romina Longo e dal Gruppo Maggiaiolo San Giovanni

Al carro di Arrone è andato anche il Premio della Critica (giornalisti), mentre il Premio Augusto Mori 2022 Speciale Maggiaiolo Doc è andato a Romeo Vellenelli del gruppo Lu Riacciu e per il 2023 è stato assegnato a Renzo Lunetta del Gruppo Polymer.

Sara Costanzi: Metà Italia, metà Svezia, vivo di cultura. Ho una laurea in teatro contemporaneo. Animalista e amante della natura, mi appassionano le storie, la storia, la musica, l’arte, il cinema e il teatro.