C’è una barca a vela “spiaggiata” nel centro di Città di Castello che naviga contro il Covid

CITTA’ DI  CASTELLO – Una barca a Largo Gildoni, sulla terraferma, evidentemente. Cosa ci fa? L’iniziativa è del Circolo velico Centro Italia, presieduto dallo skipper dei record Alessio Campriani, che in questo fine settimana, da venerdì 30 ottobre a oggi, domenica 1 novembre, espone in centro a Città di Castello un prototipo costruito dai soci del circolo.

A causa delle misure restrittive introdotte contro il Covid, gli organizzatori dovranno rinunciare ad una parte importante del programma che prevedeva la presentazione alla stampa di una serie di iniziative anche a sfondo sociale, rimandate ad altra data.

“In questo momento di nuova emergenza” dice Alessio Campriani “questa installazione vuole essere un invito da parte nostra a non abbassare la guardia contro il covid-19 anche se, in origine, avrebbe dovuto celebrare il gemellaggio tra il Circolo velico Centro Italia e il Circolo del Remo e della Vela di Montedoglio, rappresentato dal presidente Franco Milli. Il sodalizio è solo rimandato. Per ovvie ragioni abbiamo rinunciato alla manifestazione esponendo comunque in piazza a Città di Castello questo fine settimana la barca-prototipo costruita assieme per lanciare un messaggio con la Croce Rossa Italiana: si alla mascherina sempre e rispetto delle regole. L’imbarcazione esposta è una deriva molto diffusa, prodotta da un cantiere italiano che nasce  come barca da spiaggia da utilizzare nella bella stagione in equipaggio per una navigazione costiera. Adesso è quasi irriconoscibile. E’ stata trasformata in vista di un ambizioso progetto con il circolo di Montedoglio nell’ambito del quale abbiamo stabilito un record di lunga percorrenza con disabile dall’alto valore simbolico con Danilo Malerba, campione del mondo di vela  per non vedenti. Con lui abbiamo effettuato la traversata dell’Adriatico proprio con questa imbarcazione, certificata dalla lega navale. Da allora questa barca a subito ulteriori aggiornamenti, per  modificare questa barca di soli 5 metri e  renderla idonea ad una navigazione in altura, condotta da una sola persona. A questo stadio, la barca è stata anche modificata per migliorarne la stabilità e ha un piccolo roll bar protettivo, la pinna di deriva originale è stata sostituita con un pesante bulbo in acciaio che la rende autoraddrizzante: se onde e vento la dovessero stendere sull’acqua, si rimetterebbe in posizione autonomamente. Questi interventi sono stati resi possibili da molti sponsor che ci stanno sostenendo e che ringraziamo nuovamente – conclude Campriani – per il nuovo assetto che sta assumendo la Pinky 1, così l’abbiamo chiamata. Se i test andranno bene allora potremmo iniziare a parlare di una nuova avventura in mare. Ma per ora mascherine, distanziamento contro il Covid, una brutta avventura che dobbiamo vincere insieme prima di pensare a quelle future”.

 

Redazione Vivo Umbria: