Chi si accorgerà della nuova Galleria Nazionale dell’Umbria

PERUGIAPrima di tutto le opere d’arte e la valorizzazione del contesto in cui si mostrano al visitatore. Gli effetti speciali gli architetti Daria Ripa di Meana e Bruno Salvatici li hanno lasciati a Pietro Vannucci, Pintoricchio, Pietro da Cortona, Bernardino Di Betto, così come a Burri e Dottori. Hanno opportunamente pensato che occorresse tener conto che la “casa” a cui mettere mano era il Palazzo dei Palazzi non solo di Perugia.

CHI SI ACCORGERA’ DELLA NUOVA GNU

I 5 milioni di euro utilizzati dal Fondo Sviluppo e Coesione si vedono tutti  proprio perché fanno vedere. Chi se ne accorgerà?

Chi, semplicemente, attraverserà i corridoi finalmente pieni della luce del giorno che mostrano dagli ampi finestroni la bellezza mozzafiato della città, si accorgerà di primo impatto della nuova Galleria.

Chi si soffermerà nella stanza dell’Orologio che fu “dimora” di Aldo Capitini e che vedrà un monitor ricordare la sua figura e soprattutto il suo pensiero filosofico.

Chi potrà godere del progetto multimediale curato da Magister Art che fornirà approfondimenti e angolazioni particolarissimi sulle singole opere.

Chi potrà visitare la creazione del laboratorio di restauro e l’aula didattica totalmente accessibile, dotata di nuovi arredi e materiali e di strumentazioni, anche elettroniche, per consentire lo svolgersi d’iniziative come laboratori, attività in realtà aumentata e altro.

Chi restaura e ha il compito di preservare le opere visto il sistema assolutamente innovativo con cui tutte le opere possono essere ispezionate semplicemente spostandole dal muro, letteralmente a mano, grazie a un sistema, ci scuserà Pierini per l’esempio fino troppo esemplificato, che ricorda da vicino la collocazione dell’asta al muro che consente di spostare il televisore.

Chi non è maggiorenne ma fortunatamente bambino e  verrà guidato da Pimpa, il cagnolino di Altan, all’interno della GNU.

Chi “smanetta” su internet visto che nuovo è anche il sito ufficiale della Galleria (www.gallerianazionaledellumbria.it), anche web app, con le tracce audio delle descrizioni delle opere del percorso espositivo in italiano e inglese, i video in LIS, i contenuti multimediali e di approfondimento, i percorsi tematici.

Chi ama la musica, melomane raffinato o semplicemente ammirato che per alcune opere potrà godere del sottofondo musicale che riproduce emotivamente i suoni dell’epoca dell’opera.

Chi non entrerà dentro la GNU, dal momento che il sindaco Andrea Romizi, a nome e nel segno della città che evolve, ha fatto spazio a una biblioteca di Storia dell’arte di quasi 30.000 volumi, allestita alla Sala del Grifo e del Leone a disposizione di studenti e studiosi che si affaccia in Piazza IV Novembre.

1 LUGLIO

Ieri in anteprima abbiamo avuto la possibilità, assieme a tanti colleghi, di entrare in Galleria con i lavori ancora in corso e con il direttore della GNU Marco Pierini a fare da guida, un’occasione unica. Domani, 1 luglio, potranno entrare tutti, è ormai questione di ore. L’ingresso è di 10 euro. La visita, che procede in ordine cronologico e con invalicabili porte di vetro che impongono un itinerario in un unico senso, le vale tutte.

LE NOVITA’ E LA MOSTRA “PIETRO VANNUCCI, IL MEGLIO MAESTRO D’ITALIA”

Due sale interamente dedicate a Perugino, del quale il museo conserva il maggior numero di opere al mondo, per così dire razionalmente riordinate che mostrano la carriera di Pietro Vannucci dagli esordi fino alla morte. Questi capolavori, prima distribuiti in sette diversi ambienti, vengono ora riuniti in due ampi spazi, uno al terzo piano, dedicato alle imprese giovanili e della prima maturità, l’altro al piano inferiore, destinato alle prove più significative degli ultimi venti anni di attività. Ieri Pierini ha anche anticipato il titolo della mostra del prossimo anno. “Pietro Vannucci, il meglio maestro d’Italia”. Spicca la sezione riservata all’arte contemporanea con lavori di Alberto Burri, Gerardo Dottori e Leoncillo. C’è anche un corridoio
Acquisite nuove opere mentre alrre sono state recuperate dai depositi. Tra queste,  Santa Caterina di Alessandria (1540-1550), terracotta policroma di Giacomo e Raffaele da Montereale, la Presentazione di Gesù al tempio di Giovanbattista Naldini (1535-1591), acquistato nel 2018, bozzetto dell’opera presente in Galleria, Riposo durante la fuga in Egitto di Agostino Tassi (1580-1644), La Vergine con il Bambino e santa Gertrude di Giuseppe Maria Crespi (1665-1747), Sant’Anna, san Gioacchino e Maria Bambina di Francesco Mancini (1679-1758)”.
Particolare anche la parete affrescata in grafite acquarellata da Roberto Paci Dalò che in maniera stilizzata ripercorre le tappe cronologiche che contraddistinguono il percorso della storia e dell’arte in Umbria .

Si chiama Sala 42 e diventerà nota perché per la prima volta la Galleria Nazionale dell’Umbria si apre al contemporaneo. La Galleria, che conserva in prevalenza dipinti di soggetto sacro databili tra il XIII e il XVIII secolo, dedicherà questo spazio alla generazione di artisti umbri quali Alberto Burri, Gerardo Dottori e Leoncillo. Il Tramonto lunare di Gerardo Dottori e il Cellotex di Burri del 1971 che appartengono alla collezione museale, saranno affiancati a Nero dello stesso Burri.

 

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