Collescipoli, dalle dipendenze di Narni a libero comune: Santo Stefano un gioiello dell'Ordine dei Cavalieri di Malta

TERNI –  (Collis Scipionis). Turritulum, oggi Collescipoli, e’ a 4 chilometri dal comune capoluogo. Il Regesto Farnese nel 1047 mette il castello sotto la giurisdizione dell’Abbazia benedettina di Farfa. La parte più antica, ossia quella altomedievale si sviluppò attorno alla chiesa monastica di Santo Stefano, che nel 1093 passò alle dipendenze dell’abbazia di Farfa. Narni pero’, verso il XIII secolo, per espandere il suo dominio comunale, si preoccupò di costruire sul colle un castello con rocca e torre;  successivamente, nel XVI secolo trasformata in campanile della chiesa presso “porta Sabina”.
Al castello si accedeva  tramite la possente “porta Ternana” la quale, ancora oggi, mostra le sue caratteristiche militari come le la chiusura con scanalature a saracinesca. Collescipoli partecipo’ alle vicende di Narni tramite le lotte di Federico II e Gregorio IX, il saccheggio del 1241, e di Bertoldo d’ Urslinger nel 1242; le lotte tra Guelfi e ghibellini per tutto il XlV secolo; ma anche i saccheggi da parte di Terni che se lo contendevano con Narni. Per la sua fedeltà alla chiesa insieme a Stroncone, nel 1377 ebbe indipendenza da Narni grazie a Papa Gregorio Xl. Durante la visita di Papa Pio Il, nel 1462 Collescipoli e Stroncone furono dichiarati liberi comuni sotto l’ indipendenza diretta del Papa. Quindi, invece di un vicario della città di Narni  ebbero un Governatore Pontificio (dalla padella alla brace). Collescipoli nel 1521 subì un saccheggio da parte dei ternani. Cosi anche nel 1527 da parte dei Colonnesi e Lanzi, di ritorno dal sacco di Roma.
Nel 1553 ebbe la signoria sul castello, nominato dal Papa Paolo III Farnese un Governatore Pontificio: Paolo Spada di Terni. Non fu amato dal popolo per il suo dispotismo, tanto che il papa Pio IV annullò ogni suoi diritti feudali sulla popolazione. Il castello ha interessanti edifici di culto che meritano una visita. In primis la chiesa di Santo Stefano costruita su un lascito di terreno della famiglia Rapizzoni – Arnolfi (di cui Transarico signore di Miranda) 1193 donazione fatta alla Abbazia di Farfa e tale sudditanza confermata dall’ abate Berardo a Lupone come si evince dalla lapide posta in facciata della stessa chiesa. Edificio realizzato in blocchi di pietra misti a reperti di epoca romana. Alcune epigrafi citano la Gens Albia, Vallia, Valeria. Lo stile e’ romanico del XI secolo. Portale rettangolare  con architrave, tutto in pietra. Al centro e’ scolpito un Crocifisso dalle fattezze bizantine tra due angeli, ai lati i Santi Giovanni e l’ Addolorata, Stefano e Giovenale e la scritta: AD HONOREM D.N.JHESU Xpi, BEATA MARIAE V. beati STEPHANI protomartiris atque B. Iuvenalis. Al centro una Bifora gotica e lo stemma dell’ Ordine Militare dei Cavalieri di Malta. La facciata termina con un campaniletto a torre con bifore sui quattro lati. Altro edificio di culto interessante, però  dentro la cinta muraria dell’antico castello e’ la chiesa di san Nicolo’ che dato il nome ricorda il culto del vescovo di Mira portato in zona dagli eremiti Siri. L’origine della chiesa e’ del XI secolo. E’ fornita di un portico dove si riunivano i consigli comunali. Gli statuti del XIV secolo e le varie riformanze ricordano il giuramento dei vicari narnesi. Interessante il portale scolpito di accesso al campanile opera dei maestri lombardi  (scalpellini e muratori) del XV secolo: due candelabre con aquile, grifoni, sirene. Nel 1775 lo stile barocco ha appesantito l’interno. Del 1590 e’ il dipinto raffigurante lo sposalizio di Santa Caterina e nell’abside  l’ affresco dell’ Incoronazione con i Santi: Nicola, Michele Arcangelo, Rocco attribuiti a Evangelista Aquili. La collegiata di Santa Maria Maggiore anche questa del XI secolo e ampliata nel 1215 fu rimaneggiata in stile gotico nel XV secolo. Il bellissimo portale del 1515 e’ sullo stile di Rocco Da Vicenza. Nel 1688 l’interno fu trasformato in stile Barocco con stucchi di Michele Chiesa. E’ conservata una tela di Livio Agresti raffigurante Giovanni  Battista;  un affresco della Madonna del Rosario e’ di Antonio Circignani; su un altare laterale una tela raffigurante la flagellazione copia del Guercino. Altri affreschi rimaneggiati sono del XVI secolo. Qui si svolgono interessanti concerti di musica sacra a livello internazionale per organo con il prestigioso e intramontabile “Organo Herman”.
Carlo Favetti: Nato a Ferentillo, ho pubblicato saggi d'arte, volumi di storia e libri di poesie. Ho collaborato con il Corriere dell'Umbria dal 1998 al 2010 e poi con il Il Giornale dell'Umbria. Nel 1993 ho fondato l'associazione culturale Alberico I Cybo Malaspina.