Da Piazza Italia un grido: “Basta con la Dad, vogliamo tornare a scuola”

PERUGIA – Una Dad che non funziona e che in alcune aree dell’Umbria neanche è stata presa in considerazione, in favore del nulla didattico. Il problema della relazione tra Stato e Regioni nelle materie dell’autonomia regionale, come appunto Sanità e Scuola, è centrale nel dibattito politico e sociale del momento. Da più parti si è sollevato il problema di un mancato coordinamento e delle gravi conseguenze che si sono prodotte in base a scelte decisionali diverse tra regione e regione. Ne è risultata una disomogeneità dei provvedimenti e una differenzazione a macchia di leopardo tra territorio e territorio, come ad esempio accade raffrontando la situazione umbra con quella toscana dove misure per garantire la continuità dei servizi scolastici sono stati almeno in parte adottati anche attraverso una sollecita campagna di screening.

La protesta per questa situazione e sui ritardi per la chiusura delle scuole, di cui l’Umbria appare tra i territori più penalizzati, si è levata forte nel pomeriggio di ieri a piazza Italia, dove bambini e genitori hanno stretto una forte alleanza al grido di “voglio tornare a scuola”, “non posso stare quattro ore davanti al pc mentre la maestra è impegnata ad altro”, “basta con la didattica a distanza”. Altro argomento di discussione molto diffuso nel Paese e in Umbria è quello relativo al fatto che la scuola non esaurisce la sua mission nella formazione culturale, ma è anche luogo sociale per eccellenza, dove si consolidano relazioni umane tra bambini e tra bambini e docenti.

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Fatto questo che ad un anno dall’inizio della pandemia caratterizzato da forme di lockdown a singhiozzo, ha accelerato l’esigenza dei bambini e degli studenti di riprendere il corso consueto della vita sociale e di relazione. La scuola in sintesi, è un bene primario così come la salute, argomento spinoso che in piena crisi pandemica (di nuovo) accentua divisioni e contestazioni: come quelle rivolte alla Regione Umbria di ritardi e decisioni più che discutibili. La manifestazione di piazza Italia è stata organizzata dal Comitato Priorità alla Scuola, organizzazione diffusa su tutto il territorio nazionale e che in Umbria ha radunato centinaia di genitori e di studenti con l’intento di iniziare un nuovo corso dei servizi pubblici, in primis sanità e scuola, trasporti compresi.

Testo, foto e videoclip di Raffaella Fuso

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