Diritto d’autore nell’era digitale: pronto il decreto legge

Web e diritto d’autore. Una questione, meglio un problema, che non è più derogabile. Così l’Italia adotta la direttiva dell’Unione Europea e prepara un decreto nel merito approvato dal Consiglio dei Ministri che andrà all’esame del Parlamento per poi essere adottato definitivamente. Il testo si incentra sulla circolazione incontrollata dei contenuti che invece deve tenere conto del materiale protetto dal diritto d’autore, dei titolari dei diritti, degli editori, dei prestatori di servizi e degli utenti.

La nuova direttiva italiana regola la responsabilità delle piattaforme online e dei social network per le violazioni di copyright: quando questi concedono l’accesso al pubblico a opere protette dal diritto d’autore caricate dai loro utenti, hanno l’obbligo di ottenere un’autorizzazione da parte dei titolari dei diritti.

Il diritto d’autore viene garantito anche per gli editori dei giornali per l’utilizzo online dei loro contenuti da parte dei prestatori di servizi delle società dell’informazione, delle società di monitoraggio media e rassegne stampa. Sarà quindi possibile per gli editori negoziare accordi con  questi soggetti e vedersi riconosciuta un’equa remunerazione per l’utilizzo dei contenuti da loro prodotti. In alternativa, gli autori dei contenuti giornalistici avranno diritto a ricevere una quota dei proventi attribuiti agli editori. Il regolamento che esplicita i criteri per la determinazione del compenso è rimesso all’AGCOM, Autorità per le garanzie nelle comunicazioni: queste informazioni dovranno essere obbligatoriamente condivise dai prestatori di servizi online con i diretti interessati e la mancata comunicazione comporterà una sanzione amministrativa fino all’1% del fatturato.

La stessa tutela viene estesa anche a autori, artisti interpreti ed esecutori che concedono in licenza o trasferiscono i diritti, i quali dovranno ricevere regolarmente informazioni aggiornate sullo sfruttamento delle proprie opere. Gli stessi potranno pretendere una remunerazione ulteriore se quella inizialmente pattuita si rilevasse sproporzionatamente bassa rispetto ai proventi generati, e avranno facoltà di revocare la licenza esclusiva di un’opera in caso di mancato sfruttamento. Questa misura viene estesa anche agli spettacoli teatrali in streaming, ora equiparati a opere audiovisive per la tutela dei diritti, e viene assicurata anche per figure professionali come il direttore del doppiaggio e l’adattatore dei dialoghi.

“Con il recepimento della direttiva copyright viene rafforzata la tutela degli autori e degli artisti con norme chiare e meccanismi trasparenti e adeguati all’era digitale – ha spiegato il ministro della Cultura Dario Franceschini –Nell’elaborare questo provvedimento, condiviso con tutte le realtà del settore, si è deciso di prediligere la tutela degli autori, dando loro il giusto rilievo. Senza il gesto creativo, non c’è contenuto: di questo bisogna tener conto lungo tutta la filiera del settore, tanto più considerando il notevole salto tecnologico conosciuto negli ultimi anni. Il valore autoriale, così come quello degli artisti interpreti ed esecutori, deve essere difeso, anche attraverso una maggior trasparenza da parte delle piattaforme digitali dell’utilizzo dell’opera creativa”.

Redazione Vivo Umbria: