Elisa, il primo e misterioso capo dell’affascinante popolo Umbro

Quello Umbro e’ stato da sempre, fin dalle origini, un popolo particolare, non da considerare “invasore” al pari di altri : Goti, Ostrogoti, Visigoti, Vandali, Bizantini, Saraceni, Ungari, Longobardi ecc… A insediarsi  furono i primi ariani provenienti dall’Europa nord  orientale, a differenza dei Siculi e dei Liguri che provenivano dall’Asia. Un periodo che va riferito al XVI sec. a.C.  Essi avevano raggiunto un grado di civiltà di tipo neolitico. Giunsero in Italia distinti in varie tribù. La loro  presenza risale a mille anni prima di Cristo. A loro si deve la tribù dei Sabini, Sanniti, Lucani. Al momento della loro scesa in Italia si stabilirono presumibilmente al nord stazionandosi tra Illiri-Veneti e i Liguri, successivamente si spostarono al centro fino in Toscana, il Lazio settentrionale e la Sabina. Quindi, si stabilirono in centro Italia tra gli Etruschi, che erano al di là del Tevere e i Sabini stanziatisi a sud e ad est e i Piceni, situati nelle valli marchigiane. Il capo che guidò questo popolo in Italia fu ELISA. Il centro principale degli Umbri fu, secondo gli storici Gubbio, come si tramanda dalle famose tavole bronzee (nella foto).
Esse risultano le più importanti testimonianze sia spirituali che di lingua di questo misterioso e affascinante popolo. M.Tabarrini ci riferisce che Plinio elenca una serie di città e centri principali degli Umbri: Ameria, Acerra, Aesinate, Asusinate, Attidiate, Camelia, Camerte, Carsulana (nella foto),  Casmentillana, Dolana, Forrempiense, Frentana, Fulginate, Iguvio, Interamna, Matelicate, Mercentina, Mevanate, Mevalionense, Narsiense, Narti, Nequino, Nuceria, Ocricolo, Ostrano, Pisuerta, Pitulana, Plestina, Colentina, Sarsina, Sentinate, Spoleto, Serasana, Suillate, Tatinata, Trebbia, Tuderto, Tuficana, Vafria, Vesilicata, Vettonense, Viventana, Ussidicana. Nel  296 a.C.  inizia il declino di questo popolo con la conquista romana. Il nome deriva da UMBRICOS (scampati dalle acque) riferita alla inondazione che sommerse i continenti. Dai reperti rinvenuti dalle scoperte archeologiche Il culto dei morti evidenzia un uso di inumare i cadaveri dopo averli cosparsi di Ocra rossa, come auspicio della permanenza dei colori della vita. Essi furono abili coltivatori della terra e vivevano solitari e quieti come era il loro carattere. La famiglia era sacra e avevano una grande fede. Si nutrivano di pesca, agricoltura. La caccia era praticata al suono di flauti.
In Valnerina sembrerebbe che uno dei primi stanziamenti, dove successivamente fu eretto un castello nell’890, fosse individuato nell’ area di  Umbriano. Ma gli storici sono caduti nell’ attribuzione, in quanto siamo in territorio Sabino (essendo il colle situato di là dal Nera).
Iscrizioni (nella foto fibula bronzea al museo Caos di Terni) rupestri, funerarie, presenti in alcuni anfratti, attestano la presenza continua di questo popolo. Grotte utilizzate successivamente per dare ospitalità a eremiti asceti come al Monteluco, attorno alla Abbazia di San Pietro in valle Suppegna, e in Valcastoriana.
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Carlo Favetti: Nato a Ferentillo, ho pubblicato saggi d'arte, volumi di storia e libri di poesie. Ho collaborato con il Corriere dell'Umbria dal 1998 al 2010 e poi con il Il Giornale dell'Umbria. Nel 1993 ho fondato l'associazione culturale Alberico I Cybo Malaspina.