Giovani e droghe: la Regione si muove, prevenzione nelle scuole e coinvolgimento delle famiglie

PERUGIA – Approvata all’unanimità una mozione che impegna la Giunta regionale a prevedere iniziative da mettere in campo sul tema della prevenzione alle droghe e  dipendenze nelle scuole. La mozione chiede che le azioni siano attuate in tutti i contesti dove ci sono adolescenti e in tutti i luoghi di ritrovo giovanile, “consolidando un sistema di rete che generi un’azione integrata e sinergica di lotta alle dipendenze tra scuola, famiglie, servizi sanitari e sociali”.
In concreto “si intende prevedere quanto prima, nella programmazione scolastica, percorsi educativi e azioni sinergiche tra la scuola e le famiglie al fine di facilitare i processi che possano intercettare gli adolescenti che manifestino precocemente condizioni di particolare disagio e si vuole anche garantire la fruizione a tutti i livelli di un programma informativo, da divulgare anche attraverso i social media, con l’obiettivo di contrastare e reprimere l’utilizzo di sostanze stupefacenti.
“La Regione Umbria – ha spiegato Porzi – ha un alto tasso di dipendenze da droga e alcol. I dati ci parlano di 25,6 ricoveri per droga ogni 100mila abitanti. Si registra un aumento di sostanze stupefacenti tra adolescenti e minorenni. Le droghe sintetiche vendute a prezzi stracciati alimentano le casse delle mafie consentendo poi investimenti in altri settori illegali. La recente tragedia di Terni dimostra la necessità di un’azione istituzionale decisa. Andrebbe resa obbligatoria l’autopsia per tutte le morti in giovane età e senza patologie pregresse, per accertarne la causa. In questo modo le morti legate alla droga sarebbero destinate a salire. A livello nazionale è stata avviata una campagna contro l’utilizzo del Fentanyl a cui seguirà una indagine ministeriale per verificare quanti decessi possono essere le attribuite alla sua assunzione. Un ulteriore impegno è stato preso per attivare informazioni precoci sulla pericolosità di queste sostanze. Si sta inoltre valutando la possibilità di estendere il kit di autoanalisi per creare una rete di monitoraggio. La dipendenza da droghe ha gravi risvolti psicologici e sociali, individuali e collettivi. Durante il prossimo anno scolastico, anche in considerazione delle nuove forme di didattica, si potrebbero attivare incontri con esperti per aiutare giovani e adulti a prendere consapevolezza delle loro difficoltà. In ogni scuola dovrebbe esserci un punto di ascolto con modalità anonime.
La madre di una delle vittime ha chiesto di trasformare tanto dolore  in qualcosa di positivo. Non credo che i punti mobili annunciati dall’assessore Coletto all’interno degli eventi siano una soluzione adeguata. Importante la prevenzione e il contrasto all’interno delle famiglie, anche collaborando con la polizia postale, con le associazioni sportive che devono prospettare obiettivi da raggiungere con fatica e non con facili scorciatoie. Servono programmi informativi e divulgativi per tutte le scuole, evitando di dover poi tentare un recupero che risulta sempre molto difficoltoso. Tutti noi – ha concluso Donatella Porzi -, al di là di ogni appartenenza politica, siamo chiamati ad una azione condivisa e strutturata che possa rappresentare un supporto intelligente e concreto per le famiglie e per tutte le realtà che quotidianamente operano con i giovani”.
L’altra mozione, sempre inerente il contrasto alle dipendenze, è stata presentata in Aula da Paola Fioroni (Lega): “Questo è un tema essenziale per il futuro della nostra regione, dove ci sono situazioni di fragilità e vulnerabilità dei giovani da tutelare. Impegniamoci in percorsi di prevenzione, sensibilizzazione e informazione. Anche alle famiglie. Altro tassello che vogliamo individuare è il consolidamento di una rete che sappia cogliere e ascoltare i bisogni dei giovani e conoscere le loro necessità. I servizi sociosanitari devono essere resi più accoglienti. Serve unità di famiglie e scuola. L’Assemblea legislativa ha il dovere di impegnarsi su queste tematiche. Prevediamo interventi innanzitutto sulla prevenzione primaria e secondaria, nelle scuole, sui social e nei luoghi di aggregazione dei giovani. Iniziative formative e informative rivolte alle famiglie, di sensibilizzazione verso i comportamenti a rischio. Parte attiva la dovranno avere anche i soggetti del privato sociale, importante la presa in carico degli adolescenti da parte dei servizi. Servono interventi a carattere sociale e sanitario, con una presa in carico che dovrà avere un prima e un dopo. I fatti che hanno colpito la nostra comunità devono essere un grande scossone per tutti noi, ci obbligano a mantenere alta l’attenzione, il nostro compito come istituzioni sarà quello di essere la regia di questa rete”.
Foto di copertina: fondazioneveronesi.it
 
Redazione Vivo Umbria: