di Leonardo Malà
Segnatevi questa data: 5 marzo 1253 avanti Cristo. Fu un giorno memorabile per Perugia, che ancora non si chiamava così. Soprattutto lo fu per gli etruschi, che pure loro non si chiamavano così, ma Rasna o Rasenna (etruschi è il nome dato dai romani). Popoli antichi che avevano un legame speciale con il cielo e che probabilmente seguirono da sud il cammino della Via Lattea: la grande madre celeste all’epoca sovrastava la nostra penisola e racchiuse sotto di sé questa straordinaria lega di popoli oggi chiamati etruschi. Uno di questi popoli, i Pelasgi (le cui origini risalgono all’attuale Irak) avevano sconfitto gli Umbri a Cortona, guadagnando nel bottino anche l’anonimo sobborgo ventoso sopra il colle Landone. Perugia fu un “dono” che consentì ai Pelasgi di aderire alla “lega etrusca”.
Quel 5 marzo fu speciale perché proprio in quel giorno la stella centrale di Cassiopea, Catha, era perpendicolare su Perugia. Una congiuntura che si ripete due volte ogni 26 mila anni e che non poteva passare inosservata ai Rasna. La circostanza consacrò Perugia (Pelagia?) facendola diventare centro strategico dell’Etruria, il suo confine a Oriente, mentre ad Occidente la regione si spingeva fino al Tirreno.
L’evento si chiamerà “Le stelle di Perugia” e sarà incentrato sui due luoghi simbolo della città di ieri e di oggi: la Fontana Maggiore e l’altra fontana etrusca, quella scoperta nei sotterranei del Duomo (foto sopra) dallo stesso Vagni, entrambe legate al ciclo del sole e delle stelle. Una manifestazione che comprenderà festeggiamenti in piazza, convegni e conferenze ma che chiama a collaborare tutti i cittadini che intendano proporre eventi in tema, a partire dagli studenti.