Il Bacino del Rio Grande di Amelia fra i primi trenta “Luoghi del Cuore” del Fai

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C’è il Bacino del Rio Grande di Amelia fra i primi trenta Luoghi del Cuore del censimento del Fai, Fondo Ambiente Italiano. La consultazione si è ufficialmente chiusa il 15 dicembre 2020 e nella prima proiezione figurava al ventesimo posto;nella classifica definitiva resa nota oggi, è ufficialmente al 29°. Comunque una posizione assolutamente lusinghiera.   

Il “paradiso” umbro ha ricevuto 9.486, erano 8.947 le segnalazioni della prima proiezione del censimento. Questo paradiso naturale si trova a nord-ovest, ai piedi del colle dove sorge la città. Incastonato nel complesso dei Monti Amerini, il Rio Grande è un affluente del Tevere che nei pressi di Amelia incontra due sbarramenti: una prima diga a monte, la Para, che ha generato il Lago Vecchio e una seconda a valle detta dei Finestroni.

E’ davvero un luogo paesaggisticamente unico, per secoli fulcro della biodiversità del territorio che attraversa. Dal 1974 si occupa del sito l’associazione Amici del Rio Grande nata come circolo di pescatori e ancora oggi custode del territorio e delle sue peculiarità. Il ripristino della funzionalità idrica del bacino potrebbe consentire il recupero di orti e vivai oggi scomparsi che per secoli hanno ravvivato le sponde ma anche il transito e la permanenza di specie tipiche di zone lacustri in passato già presenti e più volte avvistate, ponendo così le basi per la nascita di un’oasi naturale e faunistica.

Gli altri Luoghi del Cuore umbri in classifica

Al primo posto c’è la Ferrovia Cuneo-Ventimiglia-Nizza con 75.586, erano 57.574 voti nella prima proiezione del dicembre scorso (nella foto).

Tornando all’Umbria, scorrendo la classifica degli altri luoghi del cuore umbri, troviamo fra i primi cento il Santuario Madonna della Valle di Bevagna al 75° posto con 5.023 voti, un balzo in avanti notevole visto che la classifica parziale di dicembre la indicava al 205° posto con 1.329 segnalazioni. Retrocede al 118° posto, era all’87°, il Complesso monumentale di San Girolamo a Spello con 3.409 voti (foto qui sotto).

Ai piedi del Monte Subasio, attualmente all’ingresso del cimitero della città, fu voluto da Braccio I Baglioni nella seconda metà del XV secolo come sede permanente dei Frati Minori Osservanti. Rappresenta una delle più interessanti testimonianze del Rinascimento spellano, conservato in tutta la sua monumentale eleganza, dal chiostro al loggiato, alle opere pittoriche che custodisce.

La Cappella Salus Infirmorum che si trova a Perugia, a Monteluce, all’interno dell’ex ospedale cittadino, di voti ne ha ricevuti 4.951 ed è al 78° posto, era al 103° posto con 2.674 voti nella classifica parziale di dicembre.

Cappella Salus Infirmorum

Altre segnalazioni sono arrivate per il Tempio della Consolazione di Todi

Il Belvedere della Pineta di Castel Viscardo

L’Abbazia di Badia Petroja nei pressi di Città di Castello

 

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Il perché dell’iniziativa del Fai

Il progetto i “Luoghi del cuore” è stato avviato nel 2003 per coinvolgere tutta la popolazione, italiana e non, invitandola a segnalare i posti italiani che sente particolarmente cari e importanti e che vorrebbero fossero ricordati e conservati intatti per le generazioni future.

Il progetto alterna due fasi: il censimento negli anni pari e il bando negli anni dispari. Durante il censimento si possono segnalare e votare i propri Luoghi del Cuore. I primi 3 luoghi in classifica e i vincitori della classifica speciale dedicata a un tema diverso in ogni censimento, riceveranno un contributo economico a fronte di un progetto concreto da concordare con il FAI.

Dopo ogni censimento viene aperto un bando, sul quale possono candidare un progetto tutti i luoghi che hanno ottenuto almeno 2.000 voti al censimento. Si può richiedere un contributo economico, o la collaborazione tecnica del FAI in specifici ambiti.

Si è calcolato che in totale, nelle nove edizioni, sono stati raccolti oltre 7 milioni di voti, segnalati più di 37.000 luoghi e sostenuti 119 progetti a favore di luoghi d’arte e naturali in 19 regioni.

Foto di copertina: umbriatourism.it 

Redazione Vivo Umbria: