Il caso “avvocati vaccinati”: chiesto l’accesso agli atti da parte dell’opposizione in Regione

PERUGIA –  Dopo gli interventi di Simona Meloni (Pd) e Thomas de Luca (M5s), ecco che il Partito democratico in Regione si muove compatto sul caso “vaccinazione degli avvocati” e fa sapere di aver chiesto alla giunta Tesei l’accesso agli atti per verificare “chi ha autorizzato la procedura, sulla base di quali criteri preordinati, quali categorie professionali siano state realmente interessate, con quali modalità e come mai siano state vaccinate talune persone rispetto ad altre, con molta improvvisazione e parzialità anche all’interno delle stesse categorie”.

Fabio Paparelli, Tommaso Bori e la stessa Simona Meloni riscontrano riguardo la somministrazione di dosi eccedenti del vaccino AstraZeneca “opacità, confusione e mancanza di trasparenza”. L’accesso agli atti – spiegano i consiglieri Pd – è rivolto alla presidente della Giunta regionale e ai direttori coinvolti di Regione e Asl, e scaturisce da quanto avvenuto nella giornata di ieri (domenica 21 marzo ndr.). Gli umbri hanno dovuto prendere atto, per l’ennesima volta, di quale sia il livello di disorganizzazione e pressappochismo con cui la Regione sta gestendo questa emergenza sanitaria e adesso anche l’attuale piano vaccinale, come noi denunciamo da tempo. Riteniamo opportuno mettere tutti a conoscenza degli atti che sono stati compiuti, da chi sono stati istruiti, sia relativamente all’individuazione delle categorie che delle persone prioritarie da vaccinare il giorno 21 marzo 2021. Sulla base di quali effettive eccedenze sono stati coinvolti gli ordini professionali o di categoria, o parti di questi soggetti a discapito degli anziani, dei fragili e di tutti i lavoratori più esposte al rischio di contagio”.

“In particolare – proseguono gli esponenti dell’opposizione – intendiamo fare chiarezza su chi è stato effettivamente raggiunto da una comunicazione ufficiale di convocazione e quanti di loro hanno ricevuto il vaccino. Occorre trasparenza su una vicenda che evidenzia nettamente come l’iter messo in campo dalla Giunta Tesei sia contrario anche alle indicazioni del ‘Commissario nazionale all’emergenza’, generale Figliuolo, che chiede di concentrare tutti gli sforzi sul coinvolgimento di anziani e fragili, attraverso la chiamata diretta delle Asl in base a ‘liste di riserva’ elaborate con dei criteri di appartenenza alle fasce indicate dal piano vaccinale e a persone già inserite nelle piattaforme regionali, così come peraltro stiamo chiedendo da tempo. Auspichiamo – concludono – che anche l’annunciato invio di osservatori nella nostra Regione dallo stesso Commissario nazionale serva a ristabilire la necessaria correttezza”.

Redazione Vivo Umbria: