Il dossale del 1308 commissionato da Donna Elena al maestro di Cesi è il tesoro artistico dell'antico castello

TERNI – Se Cesi, antico castello posto sulla china del monte che si affaccia sulla città di Terni, e’ ricca di opere d’arte, si deve soprattutto ad un alto prelato, ossia il mecenate monsignore  Lorenzo Castrucci  vescovo di Spoleto. Un nobile lucchese che nel 1612 fu abbate in Cesi e solo dopo pochi anni, ossia nel 1617 fu eletto vescovo della citta’ dei duchi. Quest’ultima carica aumento’ il suo dinamismo nell’arricchire le chiese ed edifici del territorio di Cesi di numerose opere e interventi nel settore dell’arte e architettura.

In giro per il paese, e negli edifici di culto,  troviamo lapidi a lui dedicate poste a gratitudine dai cittadini: LAVRENTIO CASTRVCCIO NOB. LVCENSI EPISCOPO SPOLETANO OB INSIGNA IN HOC OPPIDVMBENEFICENTIA SANCTAE AGNETIS MONASTERIO RESTITVTO AC TEMPLO ERECTO ALIIS SACRIS AEDIBUS INTAVRATIS SINGVLARI DEMVM ERGA OMNES PRESTITA MUNIFICENTIA MAGISTRATVS ET POPVLUS CAESANVS PATRI OPTIMO GRATI ANIMI MONVMENTVM POSVERVNT ANNO DNI 1620. Vediamo in sintesi i luoghi a Cesi di spiritualita’ del Castrucci: il monastero di Santa Agnese delle benedettine già recuperato nel 1546 e ampliato dal Castrucci nel 1612 e da lui consacrato nel 1620. Qui lui stesso volle essere sepolto nel 1655 come recita la seguente epigrafe: DEO ET AGNETI DICATVM ANNO DNI MDCXII LAVRENT ABBAS CASTRUCCIA DE DIVERSIS NOBILIBVS LVCENSIS VTRIVSQUE SIGNATVRE D.N. PAPAE REFERENDARIVS AD GLORIA DEI AGNETISQUE VIRG. AC MART. CVIVS COSTA ET SANGVINE LOCVM ILLVSTRAVIT HONOREN TEMPLUM HOC COELITVS HORTATV A FVNDAMENTIS EREXIT  MONASTERIVMQVE  AMPLIAVIT CONSECRAVIT TOTVM ANNO SALVTIS MDXIV.
Altra chiesa, antichissima e’ quella di San Andrea dove la  tradizione vuole che abbia addirittura predicato e dimorato San Bernardino da Siena. Al suo interno molti frammenti provenienti dai vicini  scavi di carsulae. Singolare e la “clava di Ercole” scolpita su una pietra. In stile romanico con piccola abside poligonale (1160). In una epigrafe si legge: CARSILIVS HOC OPVS IVSSIT FIERI ANNO DNI MCLX TEMPORE FREDERICI IMP. VI CALENDAS MAII BERNARDINVS DESIGNAVIT. Altro edificio interessante e’ quello di Sant’ Angelo (un tempo parrocchiale oggi trasferita a Santa Maria)  presso le mura e la porta castellana. Oggi utilizzato come auditorium, concerti, conferenze e incontri culturali. Edificata attorno al XI secolo. Una storia affascinante come si legge  nel Chronicon cassinese. Infatti nel 1093 Arnolfo dona al monastero di Montecassino le chiese di Sant’ Angelo e di Santa Maria. Tale donazione ai benedettini  successivamente fu confermata da Alberto, Marco e Berardo figli di Arnolfo, lo stesso fece nel 1137 Lotario II, così anche nel 1154 Anastasio IV, nel 1159 Alessandro III, nel 1191 enrico IV; una campana reca la seguente iscrizione: MENTEM SANCTAM SPONTANEAM HONOREM DEO ET PATRIAE LIBERATIONEM ANNO DNI MCCL. XXXXII. L’ altare del Crocifisso fu eretto da Giovanni Maria Contelori dottore e Cavaliere: IO. MARIA CONTELORIVS I.V.D.ET EQVES 1571; l’altare dedicato a San Nicola da Tolentino fu eretto da Pietro Argenti: PIA IN DIVOS TVTELARES DEVOTIONE P. ARGENTIVS IVRIS CONF. EREXIT; l’altare di San Giovanni  invece e di iuspatronato della famiglia Filii; un quarto altare dedicato a San Gregorio e un altro era della famiglia Libicini poi dato ai Panfili. Altro edificio e’ l’ Oratorio del Sacramento appartenuto ad una Confraternita. Un altare eretto nel 1300 era della famiglia Martoli dedicato alla Madonna del Carmine. Qui era la tavola realizzata dal maestro di Cesi nel 1308 Poi trasferito alla chiesa di Santa Maria. Ma anche la famiglia Profili ebbe un altare dedicato ai Santi Nicolo’ e Bernardino. Qui lo storico di Cesi monsignor Felice Contelori dono’ nel 1644 un reliquiario in argento. La chiesa di Sant’ Antonio, si scorge presso il bastione del castello. In origine in stile gotico. Accanto vi fu edificato il convento dei Frati Minori Francescani nel 1391.  Sull’altare un dipinto del 1538 opera di Tommaso da Cortona. L’ affresco della Crocifissione posto nel coro recita: HOC OPVS FECIT FIERI VRSELLA PRO ANIMA ANGELELLA COLVCCIAE ET SVORUM DEFVNCTORVM SVB ANNO 1425 TEMPORE D. MARTINI PP. V  IND. V MENSE MADII DIE XXVI IOANNES IUVENELLI DE NARNIA PINXIT HOC OPVS ANNO 1425. Il dipinto  e’  stato realizzato dal Paulelli di Narni. Un genere di stile giottesco di grande suggestione e vigore in auge in Umbria.  Dopo l’ ampliamento, l’interno nel XVII secolo fu adorno di altari: quello  della Natività era di famiglia Mauri;  di Sant Antonio da Padova della famiglia Trasea;  dell’Immacolata Concezione della famiglia Lomellini;  della Equitani di Cesi con lo stemma del Cardinale Paolo Cesi durante il papato di Leone X. L’ altare maggiore e’ del 1647. Il Battistero risale alla fine del XV sec.
Alcuni affreschi e tele sono del XVI secolo e della scuola di Giovanni di Pietro detto lo Spagna; altri del 1540 attribuiti a Papacello ovvero Tommaso di Arcangelo di Bernabeo da Cortona. Un artista seguace del Caporali e del Signorelli. La chiesa di Santa Caterina e del 1652 eretta dalla nobile famiglia Pressi: Prospero (luogotenente a Roma), Giovanni protomedico, Battista Prefetto a Roma. In fine,  la chiesa di Sant’ Erasmo, sul monte a metri 787 slm. Qui una chiesa era dedicata alla Annunziata. L’ eremo passato poi ai cappuccini dove soggiornò San Francesco e nel 1373 Paoluccio fondatore dei Frati minori Osservanti.

 
Sant’ Erasmo appartenne ai Benedettini di Montecassino e fu priorato. La chiesa risale al XII secolo così in facciata il piccolo ma singolare rosone:  un quadrato inscritto a un cerchio; l’abside di piccola dimensione e’ romanica. L’ interno, nel 1425 fu affrescato da Giovanni Fiorentino. HOC OPUS FIERI FECIT MATTHEUS  DE GERALDINIS DE AMELIA COMES PALATINUS ARCISQUE CAESARUM CASTELLANUS CUM SUUS FILIUS D. ANGELUS SEGRETARIUS  D.N. PAPAE MARTINI V HANC ECCLESIAM COMMENDAM HABUIT  MCCCC XXV. Fu realizzata nel 1665 e donata dall’abate commendatario Francesco Sacchetti la statua di Sant’ Erasmo al tempo del Cardinale Volunnio Bandinelli di Siena. La attuale chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta che conserva, come detto, molte delle opere d’arte provenienti da altre chiese di Cesi, risale all’anno di edificazione 1515 e completata nel 1525. Fu retta da una Confraternita per il culto dei morti. Nel 1700 subì un primo rifacimento. Nel 1755 fu parrocchiale. Nel 1909 fu completamente rinnovata ad unica navata.
Qui troviamo il dossale del MAESTRO DI CESI del 1308.  Dopo varie vicissitudini di collocazione, in quando, dapprima in Santa Maria de Fori, poi trasferito a Sant’ Angelo, poi nel 1860 portata al palazzo comunale, poi nella sacrestia della chiesa di Santa Maria Assunta,  dopo il furto  e ritrovamento,  successivamente, fu eseguito il restauro dell’ opera, avvenuto grazie alla Fondazione Cassa di risparmio di Terni e Narni. Il dossale raffigura la Madonna col Bambino in trono tra i Santi: Paolo, Giovanni Evangelista, Michele  Arcangelo, Gabriele, pietro, Giovanni Battista, Bartomeo, Luca Evangelista, Marco, Andrea, Tommaso, Matteo Evangelista. In basso in ginocchio ai piedi della Madonna e’  figurata la committente: IN NOMINE DOMINI AMEN.ANNO DOMINI  MILLESIMO CCCVIII TEMPORE DOMINI CLEMENTIS PAPA V INDICTIONE VI DOMINA ELENA FECIT FIERI HOC OPUS.

Carlo Favetti: Nato a Ferentillo, ho pubblicato saggi d'arte, volumi di storia e libri di poesie. Ho collaborato con il Corriere dell'Umbria dal 1998 al 2010 e poi con il Il Giornale dell'Umbria. Nel 1993 ho fondato l'associazione culturale Alberico I Cybo Malaspina.