Il jazz è anche umbro, i protagonisti di Umbria Jazz

Foto di Massimiliano Tuveri

PERUGIA – Nel vorticoso programma di Umbria Jazz che giorno per giorno si è andato articolando in una serie di concerti e appuntamenti da non perdere, hanno trovato spazio anche due umbri illustri della musica: Gabriele Mirabassi, clarinettista perugino ormai quasi completamente convertito alla leggerezza della musica brasiliana nei giorni scorsi in trio con il chitarrista Roberto Taufic e la cantante Cristina Renzetti, ternana di origine e bolognese di adozione. In un omaggio a Jobim e più in generale al Brasile, il trio ha reso onore all’autore di Correnteza, dal titolo di un suo celebre brano, adottandolo anche per il titolo dell’album registrato nella chiesa di Santa Croce ad Umbertide. Per restare in tema di Brasile e di Tom Jobim, la giornata di ieri si è aperta alla Sala Podiani della Gnu, sulla scia di uno dei più grandi compositori del secolo scorso, quel Jobim, appunto, che ha contribuito alla cantabilità e alla popolarità della musica brasiliana. Daniele Di Bonaventura e Giovanni Ceccarelli hanno ospitato nel loro duo il violoncellista Jacques Morelembaum che della musica di Jobim è profondo conoscitore per averne interpretato insieme all’autore, numerosissimi brani. Morelembaum è attualmente tra i musicisti più richiesti del Brasile, amico e partner anche, tra gli altri, di Caetano Veloso. Qualche ora più tardi al Morlacchi il trio stellare composto da Peter Eskine, Eddie Gomez e Dado Moroni ha dato vita a un concerto che necessariamente ha riportato alla memoria la stagione degli anni Ottanta quando gli Step Ahead dominavano le scene del jazz. Un’era che molti ricordano nelle serate passate ai Giardini del Frontone. L’altro umbro di cui parlavamo è il folignate Giovanni Guidi che tra venerdì e ieri si è reso protagonista di varie iniziative, a cominciare dal concerto di piano solo alla Gnu. Guidi che ha ultimamente sformato il quinto album per la Ecm, “Avec le temps” dal titolo di una canzone di Leo Ferré, ha partecipato con successo ieri mattina al Downbeat blindfold test svolto alla libreria Feltrinelli e condotto da uno dei più noti critici musicali statunitensi, Dan Ouellette. Sottoposto ad una serie di quiz alla cieca su chi fossero gli autori di alcuni brani che venivano proposti in sottofondo, Guidi se l’è cavata egregiamente, dando prova di un ottimo background di cultura jazz. Lo stesso Guidi in compagnia di alcuni dei più celebrati jazzmen italiani delle nuove generazioni (Francesco Bearzatti, Francesco Diodati, Gabriele Evangelista, Enrico Morello) ha dato vita alla special edition del concerto in onore degli ottanta anni di Enrico Rava in compagnia dello stesso Enrico Rava.

Claudio Bianconi: Arte, cultura, ma soprattutto musica sono tra i miei argomenti preferiti. Ho frequentato il Dams (Scienze e Tecnologie delle Arti, dello Spettacolo e del Cinema). Tra i miei altri interessi figurano filosofia; psicologia archetipica; antropologia ed etnologia; fotografia-video; grafica, fumetti, architettura; viaggi.