Il progetto “TrasiMemo – Banca della memoria del Trasimeno” compie 7 anni

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PACIANO –  Sabato scorso la sua esperienza è stata ospitata nel programma di Linea Verde nell’ambito della presentazione della via Romea Germanica e oggi spegne le sue prime sette candeline, oggi Comune e Università celebrano il settimo compleanno di TrasiMemo – Banca dei saperi.

La Banca dei saperi del Trasimeno inizia la sua avventura nell’aprile del 2014, con l’inaugurazione a Palazzo Baldeschi di un allestimento museale, di un archivio virtuale e di laboratori sui saperi della zona del lago Trasimeno. Il Comune di Paciano aveva affidato alla Scuola di Specializzazione in Beni Demoetnoantropologici dell’Università degli Studi di Perugia, diretta da Daniele Parbuono, la cura delle attività di ricerca e di mediazione del progetto: la creazione di uno spazio di dialogo promosso dalla ricerca etnografica con la comunità, che permettesse la raccolta e l’organizzazione di parti significative della memoria.

In sette anni – sottolinea il sindaco Riccardo BardelliTrasiMemo è cresciuta molto, ha ottenuto numerosi apprezzamenti ed è stata incubatrice di eventi ed attività che hanno arricchito Paciano e il Trasimeno“.

“Questo spazio – spiegano Cinzia Marchesini – antropologa culturale del Ministero della cultura, oltre che assessora comunale – e Daniele Parbuono, antropologo culturale dell’Università degli studi di Perugia e delegato al Coordinamento staff e relazioni del Rettore, in un articolo recentemente ospitato sulla rivista della Società italiana di antropologia medica AM – che a seconda delle circostanze definiamo progetto, percorso, processo, oppure ecomuseo, museo etnografico del contemporaneo, centro di documentazione e di ideazione, è senza dubbio luogo di incontri umani, in cui differenti competenze si mescolano con l’obiettivo di individuare nuove forme di equilibri tra memorie dei saperi territoriali e future esigenze di vita. Dentro TrasiMemo si conservano pochi oggetti, alcuni know-how, numerosi interrogativi e molte speranze”.

Oggi, secondo quanto riferiscono i suoi promotori, la Banca della memoria di Paciano “riparte dalla sua storia per sviluppare iniziative di stabilizzazione del progetto dedicato alla salute mentale e di sviluppo locale con la realizzazione di Atelier diffusi nel centro storico”.

Uno dei progetti di TrasiMemo è, infatti,  “Arts&Crafts esperienza di salute mentale tra i patrimoni culturali” iniziativa che vede coinvolti i pazienti del Centro di salute mentale del Trasimeno, volta a promuovere l’autonomia personale di soggetti vulnerabili attraverso una serie di laboratori di presa di coscienza dei patrimoni locali e laboratori artigianali. 

Le esperienze maturate di TrasiMemo sono state recentemente descritte in due articoli scientifici: il primo “Esperienze per un uso sociale della ricerca a TrasiMemo. Diversità e disabilità” è consultabile all’indirizzo www.amantropologiamedica.unipg.it.

Il secondo, a firma della tessitrice Monica Giacomelli, Marchesini e Parbuono, è contenuto nel volume “Ri-tornare. Pratiche etnografiche tra comunità e patrimoni culturali” delle autrici Katia Ballacchino, Letizia Bindi e Alessandra Broccolini e verrà presentato il prossimo 26 maggio nell’ambito degli incontri di antropologia dei patrimoni, appuntamenti mensili organizzati dalla Scuola di Specializzazione in Beni Demoetnoantropologici.

 

 

Redazione Vivo Umbria: