Inaugurato stamattina il nuovo Centro Antiviolenza di Gubbio

Gli interni del Centro antiviolenza di Gubbio

GUBBIO  – E’ nato oggi il Centro Antiviolenza di Gubbio dove ogni donna potrà portare la propria storia con la certezza che sarà ascoltata, creduta e supportata nelle sue scelte, il tutto nel rispetto della privacy.  Uno spazio di donne e per le donne nella Galleria del Donatore, in via Cavour, dove trovare ascolto e operatrici formate che accolgono supportano e accompagnano le donne nel loro percorso di fuoriuscita dalla violenza. 

Il nuovo Centro Antiviolenza sarà gestito dall’associazione Libera…mente Donna e lavorerà in rete con i servizi territoriali. Sarà aperto cinque giorni a settimana, con una reperibilità di sette giorni su sette.  Assicura una reperibilità 24 ore su 24, rispondendo al 353.4143438 ma anche al numero di riferimento antiviolenza nazionale 1522. 

Un momento della conferenza stampa di presentazione del Centro

“E’ un giorno per noi di grande emozione – ha detto l’assessora alle Pari Opportunità e ai servizi Sociali Simona Minelli – il Centro Antiviolenza di Gubbio nasce dopo mesi di lavoro arrivando ad aprire le sue porte in un momento in cui le richieste di aiuto aumentano in modo esponenziale. La pandemia ha acuito un problema già forte. eLe tre operatrici che lavoreranno qui saranno parte di un preciso protocollo per il quale Servizi Sociali, Forze dell’Ordine e CAV opereranno in rete”. 

Simona Minelli

A curare le attività del Centro sarà l’associazione Libera…mente Donna, che attualmente ha in gestione anche altri CAV del territorio umbro. La presidente Elena Bistocchi in conferenza stampa ha spiegato che “sono oltre 3mila le donne accolte dai nostri centri, un numero che spesso è solo la punta di un iceberg di un problema purtroppo in crescita anche nella nostra Regione. I centri antiviolenza dislocati in più realtà territoriali contrastano la violenza di genere, permettono alle donne di chiedere aiuto nel proprio territorio e sono luoghi politici e culturali dai quali possono prendere vita attività importanti di sensibilizzazione e formazione rivolte a tutta la comunità”.

Giulia Santoni, referente del CAV di Gubbio, ha parlato della metodologia che verrà adottata dall’equipe di operatrici del nostro territorio: “Il nostro metodo di lavoro implica il superamento di approcci tecnici standardizzati e aprioristici. Le donne e le loro storie vengono accolte, ascoltate, credute e non giudicate. La metodologia dell’accoglienza che mettiamo in pratica si basa sul rafforzamento dell’identità della donna e sulla relazione. I Centri Antiviolenza sono luoghi dove si costruiscono saperi, progettualità, speranze e competenze, dove si produce cultura, si stipulano dei patti non solo con la donna accolta, ma con tutti i servizi territoriali e le istituzioni”.

“E’ un giorno importante per la città – sottolinea anche il sindaco di Gubbio Filippo Stirati – nel quale tutti dobbiamo sentirci fortemente ed egualmente coinvolti.  L’attenzione va tenuta alta per difendere le donne, in primis, ma anche per diffondere una cultura di accoglienza, ascolto e promozione dei diritti delle donne che da sempre caratterizza anche l’azione politica di questa amministrazione”.

Redazione Vivo Umbria: