Judas and The Black Messiah, sei nomination all’Oscar per un film che narra l’omicidio di ideali e giustizia sociale

PERUGIA – Si spara ancora negli Stati Uniti. Si spara e si uccide. Persone, spesso, troppo spesso, di colore. La questione razziale non ha mai avuto termine e chi ha provato ad alzare la testa è stato crivellato di colpi di fucile e di pistola. I Kennedy, Martin Luther King, ma anche – lo racconta il regista Shaka King nel film “Judas and The Black Messiah” che ha per ora collezionato sei nomination all’Oscar – Fred Hampton (Daniel Kaluuya), presidente della sezione dell’Illinois del Black Panthers Party e vicepresidente a livello nazionale, che fonda la Rainbow Coalition. Il film si articola in una serie di scene che ne tratteggiano una narrazione tra il thriller e il docu-film storico nella ricostruzione del clima sociale e culturale del termine degli anni Sessanta. La lotta contro il discrimine e la ferma volontà di Fred Hampton di riscattare gli afroamericani dal dominio dei bianchi per l’affermazione del Black Power era interpretato dall’Fbi come sovversivo e come tale da tenere strettamente sotto controllo e quindi represso. Sparando, come sempre accade negli Usa, per sopprimere gli avversari. Un infiltrato, William O’Neal – nel film Lakeith Stanfield, attore e rapper americano – oscilla da una parte all’altra, schierandosi nel sostegno dei suoi “fratelli”, salvo poi tradirli un attimo dopo. Il profilo psicologico che ne emerge grazie al regista Shaka King – è quello di un individuo che rimane sulla soglia prima di attraversarla, una soglia che rimane il suo punto di osservazione e che mai oltrepasserà, sino al punto di tradire il “fratello” rivoluzionario e di contribuire al suo omicidio da parte dell’Fbi. Nell’eterna contrapposizione tra eroe e antagonista, il film è un crescendo di tensione che culmina nella soppressione di un anelito di libertà e di giustizia sociale che viene narrata come vera, autentica aspirazione ideale che tutt’oggi ispira le moltitudini afroamericane negli Usa, senza tuttavia scadere nella retorica. La musica segue il plot narrativo con grande efficacia. Tra le sei nomination appare anche una candidatura per la migliore canzone per Fight for You (musiche di H.E.R. e Dersnt Emile II, testo di H.E.R. e Tiara Thomas).

 

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