La Forma del Vuoto da segno a simbolo con Stefano Borgia del Casale

PERUGIA – Stefano Borgia del Casale espone in una mostra personale dal titolo “La Forma del Vuoto” a cura di Antonella Pesola, le sue opere, frutto del lavoro dell’ultimo periodo. Un’esplorazione unica di forme e spazi, a proposito di questa nuova mostra l’artista scrive: Quando dell’aria senti la carezza e la luce del sole scolpisce le cose, quando riesci ad ascoltarti, finalmente vuoto, ma teso a sentire, allora la pennellata diventa arte, essa appartiene a quell’essere che è in te e che non sempre riesci a trovare. Essa è respiro, silenzio. La luce nei colori, i colori nella luce, qualcosa di invisibile è presente nel vuoto e la nostra emozione prende forma.

La mostra sarà accompagnata da una pubblicazione freemocco edizioni, arricchita dal testo di Antonella Pesola, che approfondisce ulteriormente il lavoro dell’artista che verrà presentata il 17 marzo 2024 in occasione del finissage dell’esposizione. La mostra si svolge presso Il Granaio, Piazza Cavour 1, Deruta.

Stefano Borgia con la sua “Forma nel Vuoto” si avventura negli interstizi della fisica, nel vuoto e nel silenzio, frutto di meditazioni e di una elaborazione filosofica. Parla di una provocazione in quel senso di pienezza che è anche il tentativo di riempire un vuoto esistenziale tipico della nostra cultura e dei tempi che viviamo. Il vuoto invece è già di per sé l’opposto del pieno, ma per questo non meno importante nella composizione enantiodromica della natura umana, il compendio, l’equilibrio tra materia e spirito. Così come nella musica fondamentali sono le cesure, le pause e i silenzi, così nel nostro mondo fisico e nel nostro relazionarci ad esso, il vuoto è la fine del confine, è uno spazio aperto che ci riconnette con la nostra essenza. “Il vuoto che lascia una persona che non c’è più – scrive lo stesso Borgia –  il vuoto che andiamo ad occupare quando voliamo in cielo, il vuoto che in realtà è pieno di ciò che non conosciamo e non sappiamo percepire, il vuoto che occupiamo nello spazio quando semplicemente ci muoviamo. In verità quando tracciamo una linea non è importante la linea, ma ciò che è intorno: essa è confine”. E nella meditazione di Borgia il segno della linea fluisce per trasformarsi da segno a simbolo: vuoto. Così come dal vuoto mentale si traggono percezioni e non principi raziocinanti, nel vuoto sono sospese le percezioni del nostro esistere: del mondo, della natura, dell’universo.

Il finissage della mostra di Stefano Borgia del Casale è previsto per domenica 17 marzo alle 18,30 con un articolato programma: si comincerà alle 18,30 con la presentazione del libro di poesia “Carte di Carne n. 2” di Antonella Rizzo a cura di Saverio Bafaro; si passerà alle 19 dapprima ad un incontrop con l’autore e quindi ad un saggio di Tango a cura dello stesso Stefano Borgia in compagnia di Aurora Piccone e del Tritone Duo con Matteo Parretta alla chitarra e Umberto Ugoberti alla fisarmonica. Alle 19,30 la serata si concluderà con un momento conviviale.

 

Claudio Bianconi: Arte, cultura, ma soprattutto musica sono tra i miei argomenti preferiti. Ho frequentato il Dams (Scienze e Tecnologie delle Arti, dello Spettacolo e del Cinema). Tra i miei altri interessi figurano filosofia; psicologia archetipica; antropologia ed etnologia; fotografia-video; grafica, fumetti, architettura; viaggi.