“La Francescana” torna sulle strade della Valle Umbra: ecco la ciclostorica che rievoca tempi romantici su due ruote

FOLIGNO – Si attraverseranno i territori di borghi medievali, antichi ed unici: Spello, Assisi, Cannara, Montefalco, Bevagna, Trevi e la città dei palazzi per eccellenza, Foligno. E poi quelle terre che hanno assistito al percorso spirituale di San Francesco e che ancora ricordano e recano tracce del suo passaggio. Ovviamente in bici, perché il pretesto è la quinta edizione de “La Francescana”, l’evento che rievoca un passato romantico…


L’appuntamento è per sabato 21 e domenica 22 settembre, la classica “due ruote” che costituisce la decima tappa del Giro d’Italia d’Epoca, il circuito italiano delle manifestazioni cicloturistiche d’epoca. Una festa all’insegna di natura, cultura e bicicletta alla quale si partecipa rigorosamente con bici che devono essere realizzate prima del 1987, con le leve del cambio sul tubo obliquo del telaio, pedali muniti di fermapiedi e cinghietti o, per quelle più vecchie, semplicemente come gli originali. Magari con quelle magnifiche biciclette d’epoca da passeggio con freni a bacchetta, biciclette militari o biciclette da lavoro.
La Francescana parte da Foligno ed arriva a Foligno – ci spiega Luca Radi – nella Piazza Grande nel 1206 San Francesco iniziò la sua avventura spirituale, con la vendita delle stoffe e del cavallo i cui proventi gli permisero di ricostruire la piccola chiesa di San Damiano in Assisi. La Francescana percorre alcune delle più belle strade della Valle Umbra, inserite nel contesto meraviglioso dei colli coltivati ad olivo e vite di Sagrantino, riscoprendo quello spirito di semplicità e amore”.


Fondamentale anche l’abbigliamento, che gli organizzatori consigliano d’epoca o d’ispirazione, ovvero maglie e calzoncini di lana, evitando contaminazioni visive di indumenti e accessori tecnici moderni; le scarpe devono essere preferibilmente vintage di vera pelle traforate con suola di cuoio.
Per gli accessori viene chiesto ai partecipanti di dare forte attenzione ai dettagli e agli accessori quali: borracce, caschetti, calze, cappellini, occhiali e guanti. L’unico accessorio moderno che non viene sconsigliato è il casco, che però può essere sostituito da un caschetto in tessuto o in pelle vintage, data la natura non agonistica della manifestazione.

La pedalata vera e propria si svolge domenica 22 settembre, ma già dal giorno prima a Foligno sono in cartellone una serie di eventi: intanto la grande mostra della componentistica “Campagnolo” dalle origini agli anni ’80; poi il 3° Bianchi Day “Passione Celeste”: i partecipanti, collezionisti o possessori di bici Bianchi (sia da corsa, sia da passeggio ed anche militari) potranno esporre le loro bici dalle origini 1885, al 1987 (deroga speciale solo per i modelli ev2 e xl in onore di Marco Pantani). Tra tutte le Bianchi che parteciperanno alla ciclostorica, una speciale commissione del Registro Storico Cicli selezionerà le 10 biciclette Bianchi più belle ed eleganti a cui verrà assegnato un premio speciale.
Percorso n° 1 – Medio
Itinerario per esperti: percorso di 75 km.
Impegnativo ed avvincente svela le meraviglie del paesaggio, della cultura e della storia di questo territorio. Per rinfrancare i ciclisti previsti 4 punti di ristoro a base di prodotti tipici del territorio.
Percorso n° 2 – Corto “La Ghiotta”
Itinerario alla portata di molti: percorso di circa 35 km, tempo di percorrenza circa 3 ore. Consente di scoprire e godere natura, storia e sapori dell’Umbria. Previsti 2 punti di ristoro a base di prodotti tipici.
I percorsi si articolano su strade asfaltate a basso traffico e strade sterrate particolarmente suggestive attraversando ambienti che non hanno uguali per paesaggio e vocazione. “Se osservi l’Umbria nel particolare vedi un’altra terra – commenta Luca Radi – puoi annusare il profumo del fieno appena tagliato oppure di quelle erbe che crescono spontanee all’incrocio tra una strada sterrata ed un campo incolto; puoi assaporare i piatti gustosi, che non gli chef iperstellati ma le mamme innamorate della propria terra, preparano con tanta cura e vera dedizione; puoi ascoltare il suono felice delle campane della domenica mattina, il chiacchiericcio buono sui vicoli del borgo, il belare della pecora seguito dal chicchirichì o dallo starnazzare del pennuto sull’aia. Se in Umbria vai lentamente e senza la frenesia di stare in sella per arrivare primo, il dono più grande che puoi riceverne è quello di riuscire a vedere”.
Il programma dell’edizione 2019

Riccardo Regi: Direttore di Vivo Umbria, Perugino, laureato in Lettere, giornalista professionista dal 1990, vice direttore dei Corrieri Umbria, Arezzo, Siena, Viterbo, Rieti per 18 anni.