Lady Pink Festival, due giorni di lotta contro ogni forma di sessismo nella musica

TERNI – Il Lady Pink Festival venerdì sera, è approdato a Terni, in apertura alla due giorni della quinta edizione. Un festival che grazie al lavoro delle donne che si occupano di musica, lotta attivamente contro ogni forma di sessismo. Bloom, il co-working di via Galvani, ha ospitato l’evento che è stato un mix perfettamente riuscito di musica, arte e letteratura, declinato nel segno dell’inclusività e della consapevolezza. L’edizione di quest’anno si intitola #anchetu, con l’obiettivo di “porre in evidenza quanto sia importante e costruttiva l’inclusione, il creare rete, una comunione e sorellanza nel mondo artistico e musicale volto alla crescita non fine a sé stessa ma collettiva di e per tutt*.”

 

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Tutto al femminile è anche il network che ha dato vita al festival: un evento ideato e organizzato dalla scrittrice e conduttrice radiofonica Laura Pescatori, insieme a Giulia Massarelli che nel 2020 ha dato vita a Lunatika Factory, per dare spazio al valore artistico della donna e in collaborazione con la trasmissione radiofonica Rocktrotter condotta da Eleonora Tagliafico, in onda su Radio Città Aperta, entrambe realtà molto importanti nell’ambito musicale e artistico romano. Da quest’anno si è aggiunto anche il G StudioLab di Giorgia Bazzanti, vocal studio specializzato in didattica del canto, della voce e della parola e promotore di eventi artistici e culturali.

La serata si è aperta con una serie di interventi in occasione della presentazione dell’ultimo libro di Laura Pescatori, FemIta – Femmine Rock dello Stivale Vol. 2 pubblicato da Edizioni Underground?, che segue la prima mappatura del 2020 con quaranta musiciste italiane. Un’indagine sul mondo musicale femminile italiano, che raccoglie trenta nuove interviste e dove anche l’Umbria si fa sentire, soprattutto per quanto riguarda le cantautrici, ci dice Pescatori. I numeri che emergono da questa indagine parlano chiaro: in Italia solo il dieci per cento di chi fa musica, sono cantautrici mentre solo un cinque per cento di donne sono anche producer. Per l’occasione è stata anche allestita una mostra con le opere di Matilde Bevilacqua, in arte Mindy, giovane artista e in chiusura il live della cantautrice Marialuna Cipolla, entrambe ternane.

Sabato 21 ottobre il festival, dopo Terni il festival ha fatto tappa a Roma, alla libreria Sinestetica. Un tour quello del Lady Pink che vuole mettere sotto ai riflettori la donna donandole lo spazio che le spetta e la visibilità che merita, fattori che, come è ampiamente emerso nel corso della serata di venerdì, non sono scontati nel mondo musicale.

 

 

Quello che è certo, è che venerdì sera queste sei giovani donne – Giorgia Bazzanti, Matilde Bevilacqua, Marialuna Cipolla, Giulia Massarelli, Laura Pescatori e Eleonora Tagliafico – che vivono e si occupano di musica a vario titolo, hanno dimostrato che creare rete tra donne funziona, ma soprattutto che questa rete deve esistere e consolidarsi perché la questione di genere, anche in campo musicale esiste e richiede consapevolezza e risposte adeguate. Il Lady Pink Festival non è stata semplicemente una serata ben riuscita ma soprattutto un momento di condivisione profondamente inclusivo su un tema, quello del sessismo in ambito musicale, troppo spesso ignorato.

Sara Costanzi: Metà Italia, metà Svezia, vivo di cultura. Ho una laurea in teatro contemporaneo. Animalista e amante della natura, mi appassionano le storie, la storia, la musica, l’arte, il cinema e il teatro.