L’Arginone di Sant’Arcangelo difeso dall’incuria dei turisti con una staccionata

MAGIONE – Per la gente del posto è l’Arginone, per i turisti e per chi il Trasimeno lo frequenta, è uno dei tre affacci sul lago più noti di Sant’Arcangelo ma è anche quello che, per l’isolamento in cui si trova non essendo di passaggio, si presta ad atti per così dire, poco urbani, di chi sosta per godersi il paesaggio senza avere cura dell’ambiente.

“Da prima della pandemia – spiega la consigliera comunale di maggioranza di Magione Vanessa Stortini –avevo raccolto l’appello di alcuni miei compaesani di limitare l’accesso di auto e camper, particolarmente numerosi con l’arrivo della bella stagione, ad una parte dell’area. L’accesso incondizionato e la sosta prolungata favoriscono che vengano accesi fuochi anche in prossimità degli alberi e che la zona venga lasciata sporca e disseminata di rifiuti. Con i tecnici dell’area lavori pubblici del Comune è stata valutata la possibilità di installare una lunga staccionata per impedire l’accesso dei veicoli alla parte più vicina al lago, consentendo la sosta su una vasta area a monte che sarà destinata a parcheggio. I lavori proseguiranno con l’affissione di opportuna segnaletica e la chiusura dell’ultimo tratto di strada che costeggia la sponda. Per ottimizzare i tempi di realizzazione di questo lavoro – prosegue Vanessa Stortini – il Comune ha fornito tutto il materiale necessario e un gruppo di volontari ha prontamente raccolto l’invito a contribuire all’installazione della staccionata, opportunamente trattata con impregnante. Anche il neo eletto consiglio della Pro Loco paesana ha sposato la causa, offrendo il proprio contributo e partecipando all’iniziativa che si è conclusa sabato scorso. L’auspicio è che questa piccola opera, realizzata per contrastare l’incuria, serva a riqualificare un’area che offre uno dei più bei tramonti sul Trasimeno e che possa essere solo la prima di tante altre.

Credo che al tempo stesso – conclude Stortinisia fondamentale coinvolgere i cittadini e le Associazioni nella realizzazione di piccoli progetti come questo, una cooperazione preziosa e necessaria, oggi più che mai. Sono iniziative che servono a fare squadra, a sentirsi parte attiva della comunità in cui viviamo e che rendono possibile la realizzazione di piccole opere quando le risorse della pubblica amministrazione, anche in termini di personale, sono limitate o sottodimensionate”. 

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