L’Ateneo di Perugia partecipa alla ricerca per la valutazione e l’autenticazione della qualità dei prodotti di origine animale 

PERUGIA – L’Università degli Studi di Perugia partecipa al progetto “Innovative tools for assessment and authentication of chicken and beef meat, and dairy products’ qualities”, finanziato nell’ambito di Horizon 2020 (H2020-FNR-2020 Food and Natural Resources) che ha lo scopo di effettuare un’approfondita valutazione multicriteria delle relazioni esistenti tra i sistemi di allevamento e le caratteristiche intrinseche di qualità dei prodotti di origine animale

L’Unità di Ricerca dell’Ateneo di Perugia è coordinata dal professor Alessandro Dal Bosco ed è composta dai professori Cesare Castellini, Gabriele Cruciani, Alice Cartoni Mancinelli, Simona Mattioli e Elisa Cotozzolo.

Da sinistra Elisa Cotozzolo, Alice Cartoni Mancinelli, Simona Mattioli e Alessandro Dal Bosco

Si tratta di un progetto di grande respiro europeo che vede coinvolti 21 partner appartenenti a 9 Paesi europei con un budget di ricerca scientifica pari a 6.155.318 euro.

“L’attività di ricerca prevede la valutazione della qualità e lo sviluppo di strumenti di autenticazione, al fine di fornire supporto decisionale su base scientifica anche a responsabili politici, industrie, allevatori e consumatori, mettendo a punto al contempo pratiche di allevamento rispettose del benessere animale, della qualità dei prodotti e della sostenibilità ambientale, in un’ottica One Quality”, spiega il professor Dal Bosco.

Il progetto si concentrerà su carni bovine e avicole e su prodotti lattiero-caseari con questi obiettivi

  1. sviluppare modelli completi che quantifichino l’impatto dei sistemi di allevamento sui parametri di qualità legati alla sicurezza igienico-sanitaria del prodotto, al suo valore nutrizionale ed alle sue caratteristiche sensoriali;
  2. mettere a punto con gli attori della filiera agroalimentare strumenti analitici pratici, innovativi, rapidi ed economici per la previsione della qualità intrinseca dei prodotti e l’autenticazione dei sistemi di allevamento da cui essi provengono;
  3. definire, sempre in collaborazione con gli attori della filiera agroalimentare, dei modelli di parametrizzazione multicriteria della qualità intrinseca dei prodotti;
  4. promuovere pratiche di allevamento innovative e ottenere prodotti di origine animale di qualità eccellente, sicuri, sani e gustosi, in modo coerente e tracciabile, sia da sistemi di allevamento intensivi che estensivi.
Redazione Vivo Umbria: