Lenny Kravitz annulla tutte le date del 2021 e le casse di Umbria Jazz si preparano allo shock

PERUGIA – Le prevendite erano già state avviate il 17 ottobre del 2019. In pochi giorni Lenny Kravitz con una delle tre date italiane in Perugia con il suo “Here to Love”, aveva già ingrassato le casse di Umbria Jazz con circa 7.000 dei biglietti prevenduti.  Del resto l’evento si presentava come il più appetibile della serie di concerti di Umbria Jazz con un’icona del pop-rock planetario in esclusiva per il centro-sud. Le altre date erano programmate a Mantova per Live Estate 2020, il 7 luglio, e il 9 luglio alla Palazzina di Caccia Stupinigi per il Sonic Park a Nichelino (Torino). Poi in febbraio arriva il Covid, il lockdown, le quarantane, le mascherine e la lunga e tragica stagione delle morti e dei ricoveri dovuti al contagio da Coronavirus e contestualmente arriva la legge Cura Italia che prevede la conversione del costo del biglietto in un voucher dello stesso valore per il concerto che venga riprogrammato entro 18 mesi dalla data dell’acquisto del ticket. Una mano tesa nei confronti delle grandi agenzie che organizzano concerti di rilievo nazionale e internazionale come la lucchese D’Alessandro & Galli che ben presto ha però subito le pressioni di numerosi spettatori imbufaliti per il mancato rimborso e soprattutto degli strali di Sir Paul McCartney nettamente contrario alla “politica” dei voucher che, del resto, è stata adottata solo in Italia nel complesso dei Paesi europei ed extraeuropei. In altri termini si tratta di uno strumento per mantenere liquidità nelle “mani” dei grandi organizzatori che però rafforza loro ai danni dei più piccoli che, con il Covid, vedono assottigliarsi le possibilità di sopravvivenza. Nel frattempo Lenny Kravitz decide di rinviare la data di Umbria Jazz al 2021, decisione che tranquillizza, almeno in parte, buona parte degli spettatori. Ma se in Italia, nonostante gli sforzi sisifei in atto per contrastare l’epidemia, si arriva al termine del mese di maggio in una relativa tranquillità con la sola area lombardo-piemontese a destare ancora qualche preoccupazione, nel resto del pianeta e soprattutto dove la pandemia è stata sottovalutata in favore di una visione tutta economico-centrica come quella trumpiana, i contagi e le morti per il Covid aumentano progressivamente sino a raggiungere dati allarmanti che non sembrano volersi placare e alle cifre record di circa 65 mila contagi in un solo giorno. In questo quadro, pur facendo appello al Let Love Rule, vale a dire “lascia che l’amore sistemi le cose”, dal titolo di una sua canzone, Lenny Kravitz ha preferito annullare insieme alla data perugina del 2021 anche molti altri appuntamenti in Usa e nel mondo che erano già stati programmati. In un messaggio si dice convinto del fatto che è necessario salvaguardarsi e salvaguardare la salute di tutti i suoi collaboratori. Dunque si sono definitivamente annullate le possibilità di fruire del concerto di Kravitz, né nel 2020 né nel 2021 e, pertanto, tutti i possessori di un biglietto acquistato in prevendita dovranno essere rimborsati. Ma cosa succederà a chi ha già chiesto il voucher se il concerto è stato annullato? Regna ancora un po’ di confusione ma sembra che entro la prossima settimana i nodi verranno sciolti con un emendamento alla legge che istituisce i voucher. Sulla questione è intervenuto anche l’Antitrust che ha ribadito il fatto che i biglietti dovranno essere rimborsati. Vedremo. Anche se per le casse di Umbria Jazz la situazione diventa tutt’altro che rosea: se tutti i 7.000 acquirenti del biglietto del concerto di Lenny Kravitz dovessero chiedere il rimborso, Umbria Jazz si dovrebbe preparare all’esborso di circa 500 mila euro, calcolando una media di 70 auro a biglietto. A questi 500 mila euro andrebbero aggiunti altri circa 100 mila delle prevendite dei biglietti per il concerto di Mika, circa duemila ticket già venduti, calcolati ad una media di circa 50 euro. In tutto una somma pari a circa 600 mila euro. Insomma se Lucca piange, Perugia non ride, nonostante le “maledizioni” al virus lanciate dal neo-presidente della Fondazione Umbria Jazz Gian Luca Laurenzi.
 

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