L’Incoronazione di Rinaldo da Calvi a San Nicolò di Stroncone

STRONCONE – Un capolavoro dell’arte umbra della prima metà del XVI secolo e’ conservato presso la Chiesa di San Nicolo’ di Stroncone. Prima di andare a conoscere l’ opera e l’autore, e’ doveroso  citare qualcosa sull’ insigne edificio che merita un approfondimento maggiore in altro tempo. La chiesa parrocchiale,  risale al 1171 come da una iscrizione in pietra posta di fianco al portale in facciata dove viene citato un certo Giovanni di Martino donatore. Nel 1185 avviene un altra donazione questa volta  da parte dei consoli di Stroncone alla abbazia di San Benedetto in Fundis, come da iscrizione in pietra scolpita in controfacciata. L’ edificio tutto realizzato in pietra e abbellito nel retro da un alto campanile. L’interno e fornita da navata e cappelle laterali con buoni altari in mostre lignee. Affreschi e tele, che vanno dal XV al XVII secolo, decorano gli altari e le pareti. Qui  e’ conservata la tavola con predella di Rinaldo di Pancrazio Jacobetti o Jacovetti da Calvi ( nato nel 1475 morto 1528). Pittore, decoratore e scultore anche di terracotta. Ebbe due fratelli Giovabattista e Jacovetto. Nel 1512 sposa Persiana ma dal matrimonio  non avranno figli. La sua prima  formazione artistica  la ebbe  alla bottega del padre (attiva tra l’alto Lazio e l’Umbria). Fu allievo di Giovanni di Pietro detto lo Spagna. Nel 1514 su commissione del vescovo di Narni monsignor Pietro Gormaz, decora  la cappella di famiglia a San Giovenale di Narni. Qui già era ubicata l’ icona della Madonna della Consolazione realizzata da suo padre Pancrazio del XV secolo. Ora dopo questo succinto excursus della vita parliamo del dipinto.

Stroncone, Chiesa di San Nicolò: pala di Rinaldo da Calvi

La pala a San Nicolo’ raffigura l’Incoronazione della Vergine tra angeli e Santi con predella. Un’ opera classica con cornice ornata tra due pilastri dipinti a candeliere. L’ Incoronazione  dell’ Assunta venerata dagli angeli e dai Santi Pietro e Paolo. Una  composizione manieristica assai piena di figure. Nella  predella sono raffigurate in tre formelle le scene della Annunciazione, Nativita’,  e Adorazione dei Magi.

La scena principale, centrale, dove l’ Onnipotente incorona la Vergine Assunta con la mano sinistra, mentre la mano destra e la sfera sul ginocchio; a destra, due  angeli, quello raffigurato in primo piano e’ in ginocchio a mani giunte. L’ Onnipotente indossa una tunica sulle tonalità del grigio e verde, mentre il manto e’ rosso paonazzo. La Vergine indossa un manto dalle tonalità di blu scuro e una tunica rossa. Anche qui, a sinistra della Vergine e’ posto un angelo in ginocchio con le mani giunte. Tutto attorno volti cherubici e putti alati tra nuvole. La scena trabocca di personaggi, insieme di figure tante da occupare tutta la superficie.

Differente invece la resa delle formelle, dove sono stare riprodotte e raffigurati personaggi dell’evento narrante la nascita di Gesu’ in tutta la loro suggestiva originalità e completezza, soprttutto  espressa nelle proporzioni, negli spazi e colore.

Carlo Favetti: Nato a Ferentillo, ho pubblicato saggi d'arte, volumi di storia e libri di poesie. Ho collaborato con il Corriere dell'Umbria dal 1998 al 2010 e poi con il Il Giornale dell'Umbria. Nel 1993 ho fondato l'associazione culturale Alberico I Cybo Malaspina.