FERENTILLO – Proseguiamo con le meraviglie artistiche presso la collegiata di Santa Maria a Matterella di Ferentillo. Dopo aver ammirato e conosciuto da vicino l’affresco che raffigura l’incredulita di San Tommaso del 1577, opera di don Piermattia Gigli, spoletino, ora ci occuperemo del quarto Nicchione sempre sulla navata a destra di chi entra. Il nicchione e’ dedicato alla Beata Vergine del Rosario della fine del XVI inizi XVII secolo forse opera di un seguace di Perino Cesarei.
Sia il dipinto centrale che tutte le raffigurazioni dei misteri del Rosario sono isolati da una cornice in stucco dorata aggiunta nel XVII secolo. Infatti, il dipinto, come impostazione, e’ simile all’altare successivo dedicato a Sant’ Antonio da Padova, (cappella dei notai), dove, nell’intradosso, sono state raffigurate le scene della vita e dei miracoli, prive di stucchi, ma isolate con semplice decorazione come in origine. In questa cappella del Rosario, sui clipei che adornano le paraste, su quello di destra e’ scolpito lo stemma del comune di Ferentillo: scudo con fiume corrente, a capo la croce di Genova e chiave di San Pietro, nella campagna il giglio. Il dipinto e’ armonioso, delicato nei colori e nella impostazione. L’ aggiunta degli stucchi che isolano tutte le scene raffigurate, ha appesantito la visione delle formelle raffiguranti i misteri. Nel complesso, il nicchione, si distingue nella resa degli altri dipinti nella navata, lasciati alla loro naturale originalita’, senza aggiunte e manomissioni, anche se, interventi seicenteschi hanno inciso su l’ altro affresco, in modo lieve nel primo nicchione raffigurante Sant’Antonio Abate che tratteremo in seguito.