Monica Bellucci-Maria Callas: magnetismo e intimità di due donne dive

SPOLETO – Un solo grande rammarico. L’Anfiteatro costretto a rispettare la dura legge del Covid perché Monica Bellucci avrebbe meritato tutto il pubblico possibile.

Festival dei 2 Mondi: Maria Callas Lettere e Memorie

L’aderenza del concetto di diva che interpretava in quanto Callas e che però, di fatto, anche lei è, si è rivelato magicamente sovrapponibile come carta carbone non tanto nella spettacolarizzazione delle “carriere” quanto nell’intensità, nell’intimità, nei disagi di una donna che si trova perennemente sotto i riflettori. E stavolta per via di lettere e memorie, come recita il titolo per evitare fraintendimenti di scena. Così si evidenzia la donna che non si può concedere esitazioni, commozioni, confessioni. Ma ne vorrebbe inondare il mondo. Per farsi capire, in profondità, al di là delle apparenze. Lo fa attraverso lettere, tra le tante quelle indirizzate a Elvira de Hidalgo sua maestra di canto, Grace Kelly, il marito Giovanni Battista Meneghini, l’amico Pier Paolo Pasolini.
In scena solo un divano che ricorda le poltrone della platea di un teatro sulle quali si sposta Monica-Maria a sottolineare i vari momenti del testo.

Un magnetismo estetico e concettuale che ha preso la scena del Due Mondi, riproponendo in qualche modo quello che deve aver pervaso i palcoscenici di tutto il mondo quel canto unico, la voce, la Callas.

Un’aderenza impressionante, bella a vedersi e rivivere nell’intensità di una interpretazione efficace, convincente che è riuscita a trasferire una Monica Bellucci fino a ieri apparentemente più avvezza al ciac ma che ha dimostrato doti evidenti anche a sipario alzato perlomeno nell’interpretare una parte e un copione che le calza a perfezione. Applausi convinti, meritati.
Chissà dove, chissà quando ma Monica Bellucci-Maria Callas devono per forza concedere un bis.

Articoli correlati

Commenti

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com