Nessuna pietà per l'arbitro, lo spettacolo di Emanuele Aldrovandi il 7 marzo al Mengoni di Magione

MAGIONE – Pane, basket e molti imprevisti. Questi gli ingredienti di “Nessuna pietà per l’arbitro“, spettacolo pluri premiato di Emanuele Aldrovandi in programma come unica data in Umbria giovedì 7 marzo, alle 21, al Teatro Mengoni di Magione.

Una scena tratta dallo spettacolo “Nessuna pietà per l’arbitro”

La trama
Una famiglia che vive per il basket. Una società post-ideologica, in cui sembra non riusciamo più a scegliere in base a principi di valore. Eppure scelte ne
compiamo e continuamente. Ma in funzione di cosa? Giuseppe: storico,
ricercatore universitario, mille euro al mese. Sta preparando un discorso per la celebrazione del 2 giugno, anniversario della Repubblica italiana, ma difficilmente riuscirà a scriverlo. Moglie: in dolce attesa, sarà licenziata non appena il suo datore di lavoro se ne accorgerà. Incoraggia il marito a scrivere il discorso convinta che sia un modo per avere successo e far quadrare i bilanci familiari.
Figlio: disoccupato, a rischio neet, gioca a basket e ha dei seri problemi di gestione della propria collera. Arbitro: come hobby dirige partite di basket, di mestiere fa colloqui di lavoro. Una partita rissosa, un fallo non fischiato e un braccio rotto. Attorno alla figura dell’arbitro la triade dei protagonisti si allea, si accalora, collabora, si accanisce trasformando le situazioni conflittuali in conflitti di natura etica ed esistenziale.
La questione “Arbitro” diventa strumento per sviluppare sulla scena, attraverso il meccanismo dello straniamento e il dialogo diretto con il pubblico, temi civili quali
individualismo/bene comune, potere/anarchia, legge/libertà, idealismo/utilitarismo. E diventa occasione per Giuseppe per vedere “da fuori”
la società in cui vive nel tentativo di cogliere una prospettiva storica all’interno
del suo tempo, per riuscire a narrarlo. “E poi siamo sicuri che il nostro mondo
sia davvero post-ideologico? Forse fra duecento anni i posteri guarderanno al
passato e diranno che noi un’ideologia l’avevamo. Vedranno la legge che
governava il nostro mondo, vedranno lo spirito della nostra epoca. E come lo
chiameranno?” Tutto questo, passando da De Gasperi a Michael Jordan, da
Togliatti a LeBron James…tra principi fondamentali e qualche tiro a canestro…
Uno spettacolo sui temi della Costituzione Italiana e su quello che resta dello
sforzo di quegli uomini che per due anni si sono impegnati per darci un
ordinamento che durasse nel tempo e che contribuisse a creare un’Italia
migliore per le generazioni future.
In scena Filippo Bedeschi, Luca Mammoli, Federica Ombrato, Alessandro
Vezzani, diretti da Marco Maccieri e Angela Ruozzi.
Si può prenotare telefonicamente: Teatro Stabile dell’Umbria, 075/57542222, tutti i giorni feriali, dalle 16 alle 20. I biglietti prenotati vanno ritirati mezz’ora prima dello spettacolo. E’ possibile acquistare i biglietti anche on-line sul sito del Teatro Stabile dell’Umbria www.teatrostabile.umbria.it.

Redazione Vivo Umbria: