“Occorre vaccinare anche chi provvede alle pulizie negli ospedali”

PERUGIAA rigore di logica chi negli ospedali provvede alle pulizie quotidiane andrebbe considerato attentamente per quello che riguarda le vaccinazioni perché, potenzialmente, si trova in una posizione di grande esposizione al contagio. Da questa considerazione parte la riflessione del consigliere regionale di Vincenzo Bianconi (Gruppo Misto) che annuncia la presentazione di un’interrogazione che chiede alla Giunta di “intervenire e offrire la possibilità, in libera scelta e senza alcuna discriminazione, a tutto il personale addetto alla pulizia che opera nei nosocomi di ricevere la somministrazione del vaccino Covid-19 al pari di tutti i lavoratori considerati in prima linea”.

Bianconi ricorda che “lo scorso giovedì, all’Assemblea legislativa, è stata finalmente approvata la nostra mozione sulle ‘proposte Salva Umbria’, in particolare la misura che riguarda la rimodulazione del piano vaccini introducendo un doppio criterio di valutazione per le categorie da vaccinare in via prioritaria: il criterio anagrafico e il criterio di esposizione al rischio professionale. Ritengo doveroso – aggiunge – inserire tra le categorie più a rischio il personale che si occupa della pulizia e sanificazione degli ospedali, dei presidi sanitari e altre strutture sanitarie e sociosanitarie, indipendentemente dalla formale categoria professionale di appartenenza e dal formale datore di lavoro. In queste settimane abbiamo raccolto diverse segnalazioni e richieste di aiuto da parte del personale addetto alla pulizia che, nonostante si trovi a prestare servizio in reparti Covid-19, non viene considerato tra le categorie in prima linea. Personale che, non solo è esposto ad un elevato rischio di contrarre il virus, ma che inconsapevolmente può mettere a repentaglio la salute di pazienti e delle persone vulnerabili in contesti assai difficili”.

Bianconi evidenzia infine che “all’inizio del 2021 numerose sigle sindacali avevano già evidenziato tale urgente necessità. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti chiedevano di equiparare lavoratori diretti e lavoratori in appalto al fine di non mettere a rischio gli standard di sicurezza e di protezione dal contagio di tutto il sistema di prevenzione”.

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