Paolo Hendel apre la nuova Stagione del Teatro Caporali di Panicale con lo spettacolo “Viola e il Barone”

PANICALE – La Stagione 23/24 del Teatro Caporali di Panicale si apre domenica 10 dicembre alle 18 con Paolo Hendel e lo spettacolo Viola e il Barone, un reading sui testi di Italo Calvino, in occasione del centenario della nascita dello scrittore.

Lo spettacolo è a cura di Paolo Hendel e Marco Vicari, le musiche sono eseguite dal vivo da Renato Cantini alla tromba e da Michele Staino al contrabbasso.

Mettere in scena un reading di testi di Italo Calvino è un modo per condividere questa felicità. La straordinaria ironia che tocca punte di squisita comicità, la profondità e la poesia di cui sono pervase le pagine de Il barone rampante e Il cavaliere inesistente conquistano e coinvolgono in un sentimento collettivo che ne amplifica gli effetti. Nel costruire questo reading sono stati scelti brani in cui si sente forte l’impronta della leggerezza cara a Calvino: “Nella vita tutto quello che scegliamo e apprezziamo come leggero non tarda a rivelare il proprio peso insostenibile. Forse solo la vivacità e la mobilità dell’intelligenza sfuggono a questa condanna” (cit. da “Lezioni americane”). Leggerezza che si ritrova non solo nella scelta stilistica di raffinata ironia dell’autore nel raccontare le tre storie de I nostri antenati ma anche nella decisione di Cosimo Piovasco di Rondò, il barone rampante, di osservare il mondo da un diverso punto di vista, seguendone gli avvenimenti da qualche metro più in su. “Nei momenti in cui il regno dell’umano mi sembra condannato alla pesantezza, penso che dovrei volare come Perseo in un altro spazio. Non sto parlando di fughe nel sogno o nell’irrazionale. Voglio dire che devo cambiare il mio approccio, devo guardare il mondo con un’altra ottica, un’altra logica, altri metodi di conoscenza e di verifica” (ibidem).

Il reading si conclude con l’immagine, dalla forte valenza simbolica, che chiude il romanzo: Il Barone, ormai vecchio, che con un ultimo guizzo si lancia da un albero, afferra la fune che pende da una mongolfiera e sparisce nel cielo. Un agile salto con cui l’autore “si solleva sulla pesantezza del mondo dimostrando che la sua gravità contiene il segreto della leggerezza, mentre quello che molti credono essere la vitalità dei tempi, rumorosa, aggressiva, scalpitante e rombante, appartiene al regno della morte, come un cimitero di automobili arrugginite.” (ibidem)

 

Info e biglietti

È possibile prenotare telefonicamente al Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria 075 57542222, dal lunedì al sabato dalle 17 alle 20.

Acquisto online sul sito www.teatrostabile.umbria.it.

Redazione Vivo Umbria: