Passignano: "Il Filo della tradizione", mostra di tessuti della Scuola di ricami Ranieri di Sorbello

PASSIGNANO SUL TRASIMENO – E’ stata inaugurata domenica scorsa e resterà aperta sino al 31 dicembre presso la sala consiliare (via P. Gobetti, 1) del Comune di Passignano  la mostra “Il Filo della tradizione“: storia e riscoperta della Scuola di Ricami Ranieri di Sorbello”. L’esposizione realizzata grazie al contributo del Gal Trasimeno Orvietano, organizzata dal Comune di Passignano sul Trasimeno e dalla Fondazione Ranieri di Sorbello, offre la possibilità di visionare tessuti ricamati originali della Scuola Ricami Ranieri di Sorbello, alcuni dei quali mai esposti prima al pubblico. Oltre ai manufatti saranno presenti dei pannelli illustrativi in lingua italiana e inglese sulle vicende storiche che caratterizzarono la nascita e l’evoluzione di questa esperienza imprenditoriale che, partendo dal Lago Trasimeno, riuscì a conquistare un posto nei mercati internazionali del primo Novecento. La scuola fu fondata nel 1904 dalla volontà della marchesa Romeyne Robert Ranieri di Sorbello che, in collaborazione con una delle più esperte ricamatrici dell’epoca Carolina Amari, creò una realtà che contribuì ad aiutare le famiglie del territorio, favorendo anche l’emancipazione femminile. La Marchesa brevettò un punto denominato Punto Sorbello o Umbro Antico che riprendeva e rielaborava vecchi punti e ricami del territorio o di origine arabo-portoghese, realizzando disegni di gusto medievale-rinascimentale. Nel fervente clima che caratterizzò quell’epoca storica, realtà di questo tipo, si andavano diffondendo in vari luoghi e territori. Quello che fece la Marchesa fu però gestire il tutto in modo professionale, organizzato e ben strutturato. Ad ogni donna, che veniva chiamata operaia, era assegnato un compito nel ricamo o nella rifinitura del manufatto. Ogni operaia era quindi specializzata in un certo lavoro che doveva eseguire in autonomia, presso la propria abitazione, senza far conoscere eventuali tecniche o competenze che le erano state mostrate. Tutto questo oltre a favorire una certa specializzazione delle lavoratrici che quindi eseguivano il lavoro in modo migliore e con maggiore velocità, permetteva anche una unicità della realizzazione del pezzo finito. Il lavoro sarebbe dovuto infatti passare per le mani esperte di più donne che eseguivano ognuna il proprio lavoro specifico come in una catena di montaggio. La scuola, partendo da un numero iniziale di circa 8 allieve-operaie, arrivò ad avere intorno agli anni ‘20 e fino alla sua chiusura avvenuta nel 1934, fino a circa 90 lavoratrici che eseguivano lavori, spesso su ordinazione, per facoltose famiglie italiane ma soprattutto americane e inglesi, che ancora oggi conservano gelosamente nelle loro collezioni, tessuti ricamati della Scuola Ricami Ranieri di Sorbello.
La mostra, ad ingresso gratuito, sarà aperta al pubblico sino al 24 novembre il sabato dalle 16 alle 18 e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18.
Nei giorni feriali e dal 25 novembre al 31 dicembre sarà possibile visitare la mostra solo su prenotazione, contattando il Comune di Passignano (Ufficio Cultura: 075 8298058 – 347 8809360) o la Fondazione Ranieri di Sorbello (075 5732775 – promoter@fondazioneranieri.org). Su richiesta, dimostrazione di ricamo della tradizione passignanese a cura di: Associazione “Arti Decorative Italiane – Ars Umbra”, “Associazione Culturale del Trasimeno” e Scuola di Ricamo “Il Pischiello”. La mostra è curata dalla dottoressa Eliana Pepini (Ufficio Cultura del Comune di Passignano sul Trasimeno), il dottor Enrico Speranza (Fondazione Ranieri di Sorbello) in collaborazione con la dottoressa Eleonora Cecconi (Fondazione Ranieri di Sorbello) e con la supervisione del professor Ruggero Ranieri (Presidente Fondazione Ranieri di Sorbello).
L’iniziativa creerà una continuità e una sinergia con la Mostra Mercato Internazionale “Fili in trama” tenutasi a Panicale dal 14 al 16 settembre.
L’obiettivo del progetto è anche quello di mantenere viva quest’arte non solo nella memoria del territorio ma conferendogli una rilevanza internazionale. Per questo in collaborazione con il Gal Trasimeno Orvietano e il suo direttore Francesca Caproni, l’obiettivo finale sarebbe quello di far riconoscere il ricamo A Punto Sorbello insieme ad altri ricami del territorio italiano come un bene immateriale Patrimonio dell’Umanità riconosciuto dall’Unesco.

Redazione Vivo Umbria: