Pensionati volontari per "risolvere" le criticità della biblioteca "Carducci" a Spoleto

SPOLETO – “La Giunta ha inteso la volontà di emanare un avviso di interesse per il reclutamento di cittadini pensionati che volontariamente andranno a prestare servizio presso la biblioteca ‘Carducci’” ha così evidenziato l’assessore al Personale Alessandro Cretoni, raggiunto al telefono per approfondire la risposta che aveva dato in sede di consiglio comunale all’interrogazione delle consigliere di opposizione Laureti e Renzi lo scorso 25 luglio. La biblioteca ‘G. Carducci’ di Spoleto si trova nello storico Palazzo Mauri dal 2009, anno in cui è stata riaperta al pubblico dopo la ristrutturazione del sisma del ‘97.
Nell’interrogazione le consigliere in particolare chiedevano alla Giunta, nella persona del sindaco e/o dell’assessore competente, quali fossero le intenzioni di rilancio della biblioteca e se si intendeva reclutare nuovo personale, oltre a risolvere il problema della connessione internet e se ad organico ridotto fossero comunque garantite le norme che regolano la sicurezza. A tale richiesta, come pubblicato su varie testate, l’assessore Cretoni rispondeva: “Abbiamo previsto di emanare quanto prima un avviso di selezione pubblica per reperire del personale volontario che possa prestare servizio presso la biblioteca comunale. L’avviso prevede evidentemente specifici criteri per quanto riguarda competenze e titoli. Nel 2020 contiamo anche su nuovo personale proveniente del servizio civile grazie ad un nuovo progetto presentato dall’Ente. Nuove unità di personale dedicato saranno assicurate dal progetto di rilancio della Biblioteca comunale in base alle risorse che l’impianto contabile dell’Ente riuscirà a mettere a disposizione”.
Il Comune starebbe lavorando ad un progetto più ampio che proprio dalla biblioteca comunale rilancerebbe le attività del centro storico, eppure per rispondere all’immobilismo decennale in cui versa la città nessun fondo è stato stanziato per la Carducci. Si dovrà attendere il 2020 per la pubblicazione di un bando di selezione per un super bibliotecario. In giugno, la Giunta aveva deliberato un piano assunzioni nel Comune per il 2019: tre specialisti amministrativi, quattro esperti di vigilanza, un esperto di gare, quattro educatrici di asili nido, quattro esperti amministrativo contabile, un esperto tecnico e due operatori per i servizi ausiliari.
Nel frattempo alla Carducci a venire in soccorso ai quattro dipendenti e ai ragazzi del servizio civile arriveranno “cittadini pensionati che volontariamente andranno a prestare servizio”, come sottolineava Cretoni, che essendo volontari non saranno inquadrati, ma su mansioni e criteri di selezione ancora vige il segreto istituzionale. E così il volontariato che dovrebbe essere una scelta personale diventa un modo per bypassare il fatto di non avere possibilità di assumere personale a tempo indeterminato. Viene spontaneo chiederlo: è perché non ci sono soldi che vi è venuta questa idea dei volontari? “No, assolutamente. La Giunta ha redatto un piano di fabbisogno rispetto a quelle che sono le criticità a sistema di tutte le direzioni e ha dovuto dare delle priorità” sottolinea Cretoni, “Ma è evidente che dobbiamo fare i conti con quelle che sono le risorse economiche dell’Ente”.
L’obiettivo sembra quello di mantenere l’apertura costante dal lunedì al sabato, tamponando la situazione. Il tavolo di confronto tra le parti c’è stato ma l’amministrazione non sembra comprendere i veri disagi dei dipendenti. Ci si chiede infatti in che modo la qualità del lavoro del volontario (contraddizione in termini) potrà rendere più appetibile la forza della biblioteca. Se non quella di aprire la strada a tutti coloro che in futuro, trovandosi in un momento di crisi, potranno sentirsi giustificati nel proporre un piano di volontariato che tuttavia non ha alcun carattere di soluzione e non ovvia al bisogno di progettualità e competenza di cui la biblioteca necessita.
Quasi senza rendersene conto viene anche aperto un altro precedente che segna un discrimine tra i vari uffici. Poniamo l’esempio: se all’ufficio di ragioneria servisse del personale, con lo stesso ragionamento, potrebbe essere impiegato un volontario? “E’ una cosa completamente diversa, intorno alla biblioteca ci sono tutta una serie di associazioni che volontariamente operano e che fanno varie attività culturali, predispongono progetti e iniziative” spiega Cretoni, “sulla scorta di questa cosa è stata individuata l’opportunità di personale che possa volontariamente svolgere delle mansioni e che magari già conosce quali sono le situazioni. Logicamente saranno individuate anche le mansioni… un conto è un mondo culturale dove ci sono iniziative ed eventi, quindi un discorso è la biblioteca un discorso sono gli uffici” ha concluso l’assessore.

Riccardo Regi: Direttore di Vivo Umbria, Perugino, laureato in Lettere, giornalista professionista dal 1990, vice direttore dei Corrieri Umbria, Arezzo, Siena, Viterbo, Rieti per 18 anni.