Ricorrono oggi i 120 anni dalla nascita di Elisabeth Junken, la donna più veloce dell’automobilismo

Se si parla di corse automobilistiche del primo dopoguerra vengono subito in mente i nomi di Nuvolari, Borzacchini, Campari, però non molti sanno che già all’epoca furono presenti equipaggi femminili; come fu per il Gran Premio di Le Mans 1934 con le PA della MG guidate da sole pilote. Ebbene tra i grandi nomi di Maria Antonietta d’Avanzo, Madame Labrousse e Yvonne Simon oggi, 16 novembre, ricordiamo, nel 120esimo anniversario della sua nascita, Elisabeth Junek, la donna più veloce dell’automobilismo.

Elisabeth Junken

Inizialmente copilota del marito la Junek ottenne la sua fama attuale per aver corso in Sicilia alla Targa Florio 1928, concludendo con la sua Bugatti T35B al quinto posto con un tempo di 7:27:40.

Da allora Elizabeth diverrà la la prima automobilista professionista ad affermarsi a un Gran-prix. Tra i maggiori successi della pilota si devono annoverare il secondo posto al Klaussenpass 1926 e i primi posti alla corsa alla collina Zbraslav-Jiloviste 1926, al Gran Premio di Germania al Nurburgring 1927, alla Coupé des Dames 1927 e al Gran Premio delle donne Montlhéry 1927.

Inoltre il nome è sopravvissuto al personaggio, oggi esiste la Eliska Junkova Endowment Fund, il cui compito è divulgare la storia automobilistica cecoslovacca e la corsa di Novy Bydzov ha preso il nome di Memoriale di Eliska Junkova (nome cecoslovacco della donna). Una grande donna e una grande pilota, uno dei nomi femminili che a volte passano in ombra ad una occhiata superficiale a quel mondo post-prima guerra mondiale.

“Ho dimostrato nel mio campo – disse Elisabeth Junek – che una donna può crescere al livello degli uomini migliori, ma non è così importante. Importante è l’evidenza che (il talento) può essere sviluppato secondo le sue caratteristiche e abilità femminili naturali. Siamo troppo inclini a spiegare i nostri fallimenti lamentandoci della natura”.

Riccardo Regi: Direttore di Vivo Umbria, Perugino, laureato in Lettere, giornalista professionista dal 1990, vice direttore dei Corrieri Umbria, Arezzo, Siena, Viterbo, Rieti per 18 anni.