PERUGIA – Talvolta le porte di San Francesco al Prato, a Perugia, si sono aperte in questi vent’anni. Episodi, occasionissime, spettacoli teatrali estemporanei e poi… di nuovo l’oblìo. Fino a oggi, fino all’apertura straordinaria che, tutti assicurano, diventerà ordinaria a breve, quando le beghe legate all’appalto per le sedie troverà una via di definizione . Di sicuro ci sarà la data del 19 luglio, a mezzanotte in punto, per Umbria Jazz, quando Uri Caine in Trio & Umbria Jazz Orchestra intoneranno l’inno del nuovo battesimo. Poi, siccome l’affitto delle sedute è onerosissimo, le porte si richiuderanno. Come detto, si spera per poco.
“Ad aprire la prima visita – si legge nella nota stampa delle Belle Arti – sono stati il direttore dell’Accademia Emidio De Albentiis e Valentina Borgnini storica dell’arte che da oltre vent’anni studia la storia di questo monumento, e di cui ha pubblicato un testo approfondito. Per l’occasione erano presenti il presidente della Fondazione dell’Accademia, Mario Rampini. “Essendo, si può dire, vicini di casa – ha sottolineato Rampini – questo magnifico spazio rappresenta un’opportunità anche per l’Accademia. Già da settembre potremmo dare vita ad iniziative di caratura nazionale, legate all’arte contemporanea, ma anche convegni. Un luogo dalle grandi potenzialità che rafforza la visibilità anche del nostro Musa, il Museo dell’Accademia”.
La Sterling mecenate del Pantheon perugino L’architetto Stefano Barcaccia che si occuperà del restauro della Cappella del Gonfalone ha dichiarato che “sarà l’azienda Sterling di Solomeo, tramite donazione Art Bonus (75mila euro), a restituire alla città la parziale ricostruzione di quello che veniva considerato il Pantheon di Perugia. Con una perfetta sinergia tra le arti, tra maestranze artigiane e realtà aumentata, verranno ricollocate nella ex Cappella degli Oddi – oggi unica rimasta abbastanza integra tra le tante che esistevano e fra gli altari votivi -, i resti umani rinvenuti nel 1967 al suo interno (conservati in nove urne), restituendogli così degna sepoltura e una definitiva sistemazione. Durante i lunghi lavori di restauro sono stati rinvenuti e riconosciuti alcuni frammenti di manufatti, nove cassette mortuarie, probabilmente appartenenti ad esponenti della famiglia Della Corgna, e le preesistenti urne di Bartolo di Sassoferrato e Braccio Fortebracci. Tra questi reperti ritrovati, i più importanti sono i frammenti dell’Altare in marmo rosa della Cappella del Gonfalone che verrà ricostruito grazie agli elementi superstiti, collocandovi una copia del Gonfalone del Bonfigli del 1464 al di sopra come era in origine; verranno poi sistemati i sarcofaghi di Braccio Fortebracci e Bartolo di Sassoferrato, e il busto in marmo di Ascanio della Corgna del Danti. Verrà poi realizzato un nuovo sarcofago per i resti della famiglia della Corgna; infine, verrà ricollocata virtualmente “La Pala degli Oddi” di Raffello del 1502 in videomapping”.
Verso il nuovo Polo Museale Questo edificio fungerà anche da nuovo polo museale. Per questo scopo si stanno attendendo fondi europei a cui il Comune di Perugia ha partecipato, e dove l’Accademia è ancora una volta coinvolta. Insieme alle sepolture, manufatti ed opere d’arte, anche in riproduzione digitale, storicamente presenti nel sito, sulla scorta della documentazione storica, fotografica e sulla base degli studi più recenti, verranno raccontate e proiettate per stupire il pubblico.
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