PIEGARO – Tradizionalmente Piegaro nella sera del giovedì Santo dà vita all’antico rito della processione dell”Ecce Homo”, la cerimonia religiosa incentrata sul simulacro ligneo di Gesù. La statua è conservata tutto l’anno in una teca nell’altare sinistro della piccola Chiesa della Madonna della Crocetta, ad eccezione del periodo Pasquale.
Normalmente la processione parte e torna alla chiesetta, dopo aver attraversato le vie del borgo. Una cerimonia molto scenografica e suggestiva: si forma, in tutto il Paese, un cammino di candele rivestite di carta colorata che illumina il tragitto dei fedeli. In testa alla processione sfilano i rappresentanti della Confraternita della Morte con la cappa nera che portano anche in spalla una croce nera alta più di tre metri; seguono i componenti della Confraternita del Sacramento con cappa bianca e pellegrina rossa che a turno portano la statua, mentre gli altri reggono il baldacchino. Ai lati i lumini confezionati dai piegaresi, esposti lungo le vie del centro fino al Sabato Santo.
Quest’anno la formula è stata rivista e adattata al particolare momento emergenziale, ma grazie all’impegno di alcune cittadine e cittadini si è potuto tenere fede alla secolare tradizione. Silenziosamente, ma prodigandosi al massimo, questi volontari hanno voluto contribuire a ricreare un clima di vicinanza e di comunità, con una illuminazione soffusa e suggestiva delle abitazioni del paese. “Questi valori – si legge nella nota dell’Amministrazione comunale – oggi hanno un sapore ancora più intenso e più vivo. E forse più apprezzato. La vita e la voglia di essere una comunità con orgoglio e passione malgrado tutto”.