Sino al 20 agosto Città della Pieve è in festa con il Palio dei Terzieri e il Perugino

CITTA’ DELLA PIEVE – Dall’8 al 20 agosto a Città della Pieve una festa emozionante riporta cittadini e visitatori indietro nel tempo, accende gli animi dei partecipanti e dà la possibilità a tutti di comprendere meglio il proprio passato: è il Palio dei Terzieri, arrivato quest’anno alla sua cinquantesima edizione. Un’edizione ricca e ancor più speciale perché dedicata al suo cittadino più illustre “Il Perugino”, di cui ricorre il cinquecentenario della morte.

Il Palio dei Terzieri ha origini molto antiche, risalenti al Medioevo, quando la città era suddivisa in tre quartieri, noti come terzieri: Borgo Dentro, Casalino, e Castello. I terzieri infatti vengono nominati per la prima volta nel 1250, nell’atto di sottomissione a Perugia quando l’antica Castel della Pieve veniva soggiogata al capoluogo umbro. Ogni terziere ha origine nelle tre differenti porzioni di territorio urbano della città, la cui pianta ricorda un’aquila, e rappresenta una propria comunità, con propri simboli, colori e tradizioni.

Ai tre quartieri corrispondono altrettanti classi sociali e così abbiamo il Terziere Castello o Classe dei Cavalieri, che corrisponde alla testa dell’aquila e rappresenta l’aristocrazia, il Terziere Borgo Dentro, la pancia, che corrisponde alla borghesia e la porzione ala/coda del Terziere Casalino dei contadini.
Il Palio dei Terzieri, come lo conosciamo oggi, si è sviluppato a partire dal XVI secolo ed è un evento che anno dopo anno genera grande coinvolgimento, simbolo di grande orgoglio per la comunità.
Anche quest’anno ogni Terziere organizza attività e sorprese per tutta la durata della manifestazione: dalle antiche fiere e mercati in cui immergersi per ritrovare botteghe e antichi mestieri, agli spettacoli teatrali con giocolieri, armi e costumi dell’epoca, dai celebri sbandieratori al concerto di musica rinascimentale organizzato per venerdì 18 agosto. Fino ad arrivare al gran finale di domenica 20 dove, dopo il corteo storico che si svolge in piazza Plebiscito, i cavalieri del Palio dei Terzieri rievocheranno l’antica Caccia al Toro, sfidandosi nell’arte del tiro con l’ arco, colpendo sagome rappresentanti la razza dei tori chianini fissate su pedane mobili: “i campioni, tre per Terziere, hanno a disposizione tre frecce per ciascun tiratore. I bersagli, tre sagome mobili in forma di toro chianino divise in quatto settori di punteggio: la testa 15 punti, il collo 9 punti, la groppa-pancia 6 punti, le terga 3 punti, sono montate su un’unica giostra; ogni toro di legno di distingue per una drappella con i colori dei rispettivi terzieri. Dal primo al terzo turno, la velocità della giostra aumenta e cogliere il bersaglio diventa sempre più difficile”.
Al Terziere Casalino è andata in scena la Notte del Barbacane, una suggestiva rievocazione storica che fa rivivere la guarnigione militare che difendeva il paese e che, dal lato nord di Castel della Pieve, dava l’allarme in caso di attacco.
Dal 10 al 12 agosto, le vie e i vicoli del terziere Borgo Dentro si animano con la Fiera del De Burgi Gaudio, mercato rinascimentale con rievocazione di antichi mestieri, giochi e spettacoli. Dall’antica lavorazione della lana all’arte di intrecciare i cesti, dagli oggetti in legno lavorati a mano ai profumati incensi artigianali che evocano le antiche rotte delle spezie, i banchi ricoperti di yuta mostrano solo oggetti corrispondenti all’epoca rinascimentale. Dal pomeriggio fino alla sera tardi poi, il quartiere si popola di giullari e musicisti e sono numerosi gli spettacoli previsti.
Mentre il 13 e il 14 agosto è la volta della Fiera di San Rocco del Terziere Castello con botteghe, antichi mestieri e spettacoli itineranti.
Ogni giorno vissuto intensamente nell’attesa di quella che sarà la gara finale e della celebre battaglia dei quartieri con la farina.
Ma al di là della competizione e delle vittorie, il Palio dei Terzieri è molto più di una semplice festa: dentro c’è il sentimento, l’amore e l’orgoglio per la propria terra, il voler essere parte attiva per il bene del luogo in cui si vive. Anno dopo anno il Palio si riconferma un prezioso esempio di come le rievocazioni storiche possano preservare il patrimonio culturale di una comunità, assicurando che le tradizioni e i valori passati attraversino i secoli e ispirino le generazioni future. Tra i vicoli e le piazze della città, nei cori e negli incoraggiamenti che ogni partecipante, dai più piccini ai più grandi, tributa al proprio quartiere, il passato rivive nel presente, abbracciando la storia come fonte di ispirazione e crescita.
Francesca Verdesca Zain: