Solidarietà concreta alla cultura: il bel segnale di Città di Castello che rinuncia al "risarcimento" per lo spettacolo di prosa annullato

CITTA’ DI CASTELLO – Per chi, come quelli che scrivono per Vivo Umbria e per chi le cose scritte da Vivo Umbria le legge, questa è una notizia “commovente”, più che bella. Arriva da Città di Castello, l’antica Tifernum Tiberinum che oltre alla rilevante storia è nota, in tempi geograficamente più recenti ma culturalmente millenari, per essere al centro di uno straordinario quadrivio di “genti”  che oltre all’Umbria abitano Toscana, Emilia-Romagna e Marche. Insomma, si respira una bella “aria”. Da tempo immemorabile. Veniamo al dunque. A oggi. Sappiamo in quale situazione si trovano a vivere le arti, convenzionalmente dalla prima alla settima, anche se a guardar bene sono di più. Il teatro in effetti ne contempla molte in sé, forse anche per questo ha ricevuto un importantissimo attestato, soprattutto in questi tempi di magra, dove è necessario fare i conti: i duecento abbonati alla stagione di prosa degli Illuminati hanno infatti devoluto il corrispettivo del “risarcimento” dovuto, vale a dire 2.000 euro, a sostegno della cultura.

“Ci sono molti modi per aiutare in questo momento di emergenza ma quello scelto dagli abbonati del Teatro di Città di Castello mi sembra veramente encomiabile. Non hanno voluto indietro il costo del biglietto dell’unico appuntamento saltato della Stagione di prosa ma lo hanno devoluto ad eventi culturali per un totale di circa 2000 euro” dichiara l’assessore al ramo Vincenzo Tofanelli, dando notizia  di questa particolare forma di beneficenza “che si somma all’onda di interventi a favore di ospedale, buoni-spesa, rifornimento di mascherine, solo per citare i più ricorrenti, confermando lo straordinario senso civico e di solidarietà dimostrato dai tifernati nei momenti più critici che abbiamo attraversato. Il gesto simbolico ma anche concreto inoltre dà una speranza verso il futuro prossimo che tutti speriamo ci attenda dal 18 maggio con la ripresa, sorvegliata e prudente delle attività e tra queste le manifestazioni culturali e la fruizione dei luoghi della cultura, il Teatro ma anche la Biblioteca ed i musei”.
Degli otto spettacoli previsti dalla stagione di Prosa e Danza 2019-2020, l’unico non andato in scena a causa del Covid 19 è stato “Il Tartufo” di Moliere, in calendario il 31 marzo 2020. Complessivamente gli abbonati della stagione erano 219 più 50 abbonamenti nell’ambito dell’iniziativa di Oleificio Ranieri Taste the Theatre.
I voucher restituiti sono stati 63 ma gli altri 206 hanno scelto di donare il corrispettivo dello spettacolo perso alla cultura, “compiendo un atto altamente simbolico e che l’Amministrazione ha apprezzato” ha aggiunto Tofanelli “perché diretto ad un settore spesso penalizzato nei finanziamenti anche se rappresenta la spina dorsale della nostra identità ed anche dell’attrattività del sistema Paese. Voglio interpretare questa liberalità non solo come una bella espressione dell’essere cittadini ma anche come un segno di speranza verso la ripresa ed una indicazione dell’orientamento che la ripresa assuma, valorizzando il patrimonio artistico e le risorse culturali del nostro territorio”.

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