Spoleto, con il libro di Giancarlo Trapanese parte la XV edizione del Corso “Walter Tobagi”

SPOLETO – “Volevo fare lo scrittore, poi mi è successo di essere testimone di un fatto grave e raccontandolo ho capito di voler essere al servizio della gente e raccontare” a parlare è Giancarlo Trapanese, il giornalista Rai che a Spoleto ieri pomeriggio, 8 novembre, ha presentato il suo ultimo libro Obsolescente edito da Italic Pequod. “Ma attenzione” prosegue, “la verità è difficile come raccontare la verità in modo oggettivo”. A fare la domanda uno dei ragazzi che quest’anno frequenterà la XV edizione del Corso propedeutico in giornalismo “Walter Tobagi”, la cui annualità coincide con il quarantesimo anniversario della morte del giornalista del Corriere della Sera avvenuta a Milano per mano delle Brigate Rosse il 28 maggio del 1980.

Giancarlo Trapanese

A Palazzo Leti Sansi l’intento più importante era proprio quello di puntare sulle giovani generazioni e, in questa conferenza inaugurale, la numerosa presenza in sala testimoniata anche dal corpo insegnante ha potuto valorizzare l’iniziativa organizzata dall’Associazione Amici di Spoleto, con il suo presidente Dario Pompili e con il contributo della coordinatrice del Corso, la giornalista Antonella Manni. A lei un ringraziamento per “la grande serietà” arriva anche da parte della vice sindaco e assessore alla formazione e all’istruzione Beatrice Montioni che, intervenendo per i saluti istituzionali, si è detta felice di poter collaborare a tutti i temi che nel Corso ci si è proposti di attuare durante il periodo scolastico. 
Un Corso che è cresciuto e che si è ampliato, sempre al passo con i tempi “perché contestualizza in modo più ampio il giornalismo classico con la comunicazione e in senso attuale dà consapevolezza a chi si avvia alla professione”, sottolinea Pompili in apertura. Arrivato poco dopo l’inizio il sindaco Umberto De Augustinis ha preso la parola ricordando i trent’anni dalla caduta del Muro di Berlino che si celebrano oggi, “ho vissuto in un periodo in cui il giornalista rappresentava il personaggio di riferimento su base etica” ha spiegato con orgoglio, “e il fatto che questo Corso si richiami a Walter Tobagi è un onore”. Un Corso propedeutico dunque, ideato nell’esempio di Walter Tobagi che ha pagato con la vita il suo fare giornalismo e che è oggi memoria per tutti quei ragazzi che da lui impareranno ad essere “cani da guardia della democrazia”, come poco prima aveva ricordato il presidente dell’Odg Umbria Roberto Conticelli
“Nel libro c’è una coincidenza” prosegue sulla linea Trapanese, “Tobagi è stato vittima di un terrorismo sanguinario che creava insicurezza e instabilità nell’economia e nella società, mentre l’ingegner Inna, protagonista della storia, ha a che fare con un nuovo terrorismo, quello tecnologico che pensa di vincere con delle aziende che sappiano superare l’obsolescenza programmata”. Nello scrivere romanzi Trapanese si sente libero, non più limitato da quel rigido schema che è lo spazio-tempo dei giornali (ogni articolo deve rientrare in un certo spazio di righe) e della televisione (ogni servizio deve durare un certo numero di minuti), non vincolato da una cronaca che spesso non può raccontare come quel fatto coinvolga quella persona né cosa quel fatto susciti su di sé. Ecco perché il libro può riuscire a tenere alta l’attenzione del lettore con la sola capacità del narrare, senza immagini a supporto se non quelle ricostruite nella mente dalle parole, “tutti i miei libri si dedicano e comunicano sui sentimenti come la mancanza dell’assenza” spiega il giornalista, “alla fine l’ingegner Inna capisce che, come diceva il maestro Manzi, non è mai troppo tardi per imparare ad amare e ad emozionarsi”, persino quando le emozioni sono consumate, assuefatte e filtrate dalla conoscenza degli altri. 
 

Riccardo Regi: Direttore di Vivo Umbria, Perugino, laureato in Lettere, giornalista professionista dal 1990, vice direttore dei Corrieri Umbria, Arezzo, Siena, Viterbo, Rieti per 18 anni.