Stasera in prima tv su Rai2 il documentario su Marta Russo e il delitto della Sapienza

Per la nostra rubrica Da vedere in tv, segnaliamo stasera 21 ottobre alle 21,15 su Rai 2 il documentario in prima visione “Marta – Il delitto della Sapienza“, una co-produzione Rai Documentari e Minerva Pictures, prodotta da Gianluca Curti e Santo Versace, per la regia di Simone Manetti. Un documentario per “raccontare al mondo la vita di Marta Russo e non più solo la sua morte”, così Tiziana Russo, sorella della studentessa uccisa nel 1997 a 22 anni in un vialetto dell’Università La Sapienza a Roma, introduce questo lavoro-inchiesta. Per la prima volta si parla di Marta Russo partendo dalle sue parole, dai suoi diari, ritrovati per caso dalla sorella Tiziana a distanza di alcuni anni dall’omicidio.

“E’ un documentario che nasce dalla sfida di partire da un atto dolente come la morte per raccontare la vita, invece di seguire il solito binario crime”, spiega il regista Manetti nel corso della conferenza stampa di presentazione, presso la Sala degli Arazzi della Rai, alla presenza dei familiari della ragazza, della sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali, e del direttore Documentari della Rai, Duilio Giammaria.

L’accesso agli archivi della Corte d’assise di Roma e della Polizia di Stato ha permesso di attingere materiali, anche inediti, relativi agli atti del processo come intercettazioni ambientali e telefoniche, filmati di interrogatori con testimoni chiave dell’inchiesta, fascicoli fotografici della Polizia scientifica, e l’inedita telefonata al 113 avvenuta al momento dello sparo. Consistente anche il repertorio messo a disposizione da Rai Teche: telegiornali, interviste ai testimoni chiave, e soprattutto ore e ore di filmati grezzi relativi al processo a Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro, a cui si è attinto per rafforzare “il racconto verità”.  Per quanto riguarda l’aspetto personale di Marta, invece, il documentario ha potuto contare sui suoi preziosi diari, messi a disposizione dai parenti: 9 quaderni, circa 700 pagine scritte in circa 11 anni. Oltre a questi, foto, filmati di famiglia e gli oggetti di cui era piena la sua cameretta e che parlano di lei, come le coppe vinte per la scherma.

Ad accompagnare lo spettatore è sempre la voce di Marta che sembra chiedere di andare oltre, di parlare anche del dopo, per esaminare dall’inizio alla fine quanto accaduto dopo la sua morte, raccontando le indagini e i molti nodi rimasti irrisolti, che ancora, dopo 24 anni, portano alle stesse domande senza risposta: perché è stata uccisa? Dov’è finita la pistola da cui è stato esploso il colpo fatale? Esiste davvero il terzo uomo? Qual è la verità?

Redazione Vivo Umbria: