Teatro a misura d’uomo con “Qui: focus artisti umbri”

PERUGIA – Una rassegna pensata per creare connessioni, stimoli e nuove idee, per unire artisti e pubblico con i luoghi, con l’obiettivo di portare il teatro contemporaneo a un livello più intimo e partecipativo.

Da un’idea della regista Carla Gariazzo, in collaborazione con Micro Teatro Terra Marique diretto da Claudio Paternò, prende il via la prima edizione diQui: focus artisti umbri” che si svolgerà dal 3 febbraio al 17 marzo presso lo spazio Qui in via Gerardo Dottori a San Sisto.

Con drammaturgie contemporanee calate nella realtà sociale dei nostri tempi, la rassegna si inserisce in un circuito regionale più ampio “Una Stagione fuori” e si impegna a presentare opere teatrali che riflettano le sfide, le gioie e le contraddizioni della società.

Sono tanti anni che organizzo rassegne di vario tipo soprattutto teatrali – racconta Carla Gariazzo – insieme a Carlo Buonaurio abbiamo aperto un paio di anni fa lo spazio Qui dove presentiamo proposte di vario genere, dalla scrittura al canto, alle presentazioni di libri, tutte collegate dal filo della parola. Sentivo il bisogno di organizzare qualcosa di un po’ particolare rispetto al panorama che c’è intorno, volevo una rassegna che fosse a misura d’uomo nel senso che quasi permettesse allo spettatore di entrare nello spettacolo. Uno spettacolo per pochi spettatori alla volta ma dove la comunicazione tra pubblico e chi fa lo spettacolo è assolutamente ravvicinata.

In questo senso mi sono rivolta a Micro Teatro diretto da Claudio Paternò, che ha un’idea molto simile alla mia. Claudio organizza questo festival che si chiama Stagione Fuori e che mette insieme tanti piccoli e particolari spazi, alcuni più grandi ma che fanno parte di una comunità, come teatri di piccoli paesi o frazioni che, pur essendo un po’ più grandi, hanno comunque quella dimensione di relazione diretta. Con lui ci conosciamo e collaboriamo da molto tempo; ci ritroviamo in un’idea di teatro partecipativa ed ha accolto in maniera entusiasta questa mia proposta aiutandoci in tutta quella che è la parte amministrativa”.

Gli spettacoli che si svolgeranno a Qui sono selezionati con cura per stimolare la riflessione e la discussione, come sottolinea l’organizzatrice “in maniera leggera ma mai superficiale. Sono vari perché si parte dal presupposto che il nostro mondo è complesso e ci sono tanti aspetti da mettere in campo, comprendere e sentire in modo empatico. Tutti hanno una connotazione sociale abbastanza pronunciata; questa è una parte del teatro che per me è importante perché penso che il teatro sia veicolo di idee e di pensieri e che la relazione col pubblico sia proprio questa: che il pubblico si porti a casa qualcosa su cui riflettere. Io penso che muovere le idee sia sempre qualcosa di positivo, ognuno col proprio pensiero ed il proprio sentimento delle cose, però ci sono temi che hanno un’importanza molto forte e qui l’arte ci aiuta perché non parla solo alla mente ma anche a quella parte che è sentimento e relazione”.

 

 

Si parte sabato 3 febbraio con “Stasera mi vesto di… Blues” di e con Mirco Bonucci e Maurizio Modesti, un viaggio alle origini del blues seguita da una jam session dove il pubblico sarà parte attiva.

Il 10 febbraio è la volta di “Tutto è cominciato con le calze”, con la regia di Carla Gariazzo, interpretato da Federica Bracarda e tratto da un testo di Antonella Giacon. Su musiche originali di Carlo Buonaurio, è un racconto dalle sfumature amare e ironiche che parla di pregiudizi e dell’incapacità di riuscire a comunicare in maniera diretta e spontanea.

Il 24 febbraio va in scena “Tu computer” di e con Claudia Fofi con le musiche originali di Angelo Benedetti, video e foto in scena rispettivamente di Luca Franceschini e Andrea Cancellotti. “Un atto poetico elettronico” che indaga sul grande tema dell’intelligenza artificiale dei possibili esiti e degli impatti che questa tecnologia potrà avere sulle nostre coscienze.

Il 2 marzo è dedicato a “La Ricotta”, riscrittura dell’omonimo film di Pasolini di e con Nicola Falocci, con l’occhio esterno di Carla Gariazzo e le foto di Marco Trabalza. Un testo molto denso e complesso incentrato sul tema della povertà e delle inaccettabili contraddizioni della società consumistica contemporanea.

Il 9 marzo “Voglio divertirmi a correre” di e con Emanuela Faraglia, la voce di Nicol Martini e l’arpa di Rachele Spingola, racconta l’intensa e reale storia di Marco cavallo, un grande cavallo azzurro di cartapesta costruito nel 1972 nel corso di un laboratorio artistico, dagli internati del manicomio di Trieste, diretto allora da Franco Basaglia.

 

 

In occasione della giornata nazionale del fiocchetto lilla, dedicata ai disturbi del comportamento alimentare, va in scena il 15 e 16 marzo “Leggera”, scritto e diretto da Claudio Massimo Paternò con Caterina Luciani Messinis. “Leggera” è una testimonianza, lo spaccato di vita di una giovane donna che vive imprigionata nella sua malattia, una prigione fisica e mentale fatta di fame materiale ma anche affettiva ed emotiva.

Collegato alla giornata dei disturbi del comportamento alimentare, anche “Trasparente” del 17 marzo, di e con Giulia Nardi e con Emma Grace e Maria Stocchi. Il racconto autobiografico ma traslato in poesia di Giulia, un messaggio di forza e speranza che nasce dal suo profondo desiderio di condividere il fatto che dall’anoressia di può guarire.

Legato a quest’ultima performance che chiude la rassegna, ci sarà a seguire un piccolo convegno tenuto dallo Sportello Lilla e un incontro laboratorio dove le persone che vorranno avranno la possibilità di partecipare attivamente, immergendosi nella pratica, guidate dalle tre artiste.

Per informazioni: 3381897816

Prenotazioni: 3761636555 (Whatsapp)

Francesca Verdesca Zain: