Teatro di Sacco: dal 25 ottobre terza edizione del laboratorio ANOMALIE

PERUGIA – Riparte il 25 ottobre e durerà fino a maggio del prossimo anno ANOMALIE,  laboratorio teatrale condotto da Roberto Biselli direttore del Teatro di Sacco, aperto a tutti  senza limiti, di età, esperienza, nazionalità. “Un luogo anomalo – come viene spiegato dagli organizzatori del Teatro di Sacco – dove ritrovare (o scoprire?) il proprio desiderio di trasformazione e di comunicazione espressiva. Un luogo anomalo di incontro, condivisione, apertura, comunità, empatia, non-recitazione, danza, parole in libertà. Attendiamo tutti – conclude la nota stampa – con grande piacere per condividere questa singolare esperienza martedì 25 ottobre 2022 ore 19 alla Sala Cutu per un primo incontro di prova, magari con abiti comodi ed è gradita la prenotazione al 320-623-6109”.

IL PROGETTO

Nato nel 2020 durante il periodo pandemico, ecco come Teatro di Sacco spiegano in cosa consiste il laboratorio: “Il progetto si è posto come un territorio speciale di incontro, come spazio per la ricostruzione di relazioni umane significative, come luogo per la riscoperta e il recupero di una relazione espressiva e affettiva, un’indagine sull’individuo e la sua straordinaria singolarità. Si tratta infatti di un’esperienza creativa nella quale non viene insegnato a ‘recitare’, cioè ad essere ‘finti’, bensì a trovare se stessi, convinti che l’unicità dell’individuo sia la sua forza originaria, che potenziare le proprie possibilità comunicative ed espressive, senza imitare modelli precostituiti irraggiungibili e plastificati, possa davvero dimostrarsi un obiettivo in grado di aiutare ogni individuo a ricercare il proprio centro emotivo e di relazione con il mondo.
Non a caso – proseguono gli organizzatori – per questo progetto non viene richiesta alcuna esperienza pregressa, né differenza d’età, né genere o inclinazione sessuale, né gusto di alcun tipo, poiché ANOMALIE, dalla definizione stessa del nome, è luogo dell’accesso, della eterogeneità, della mescolanza di esperienze e storie. D’altronde questo processo è in atto da tempo nel nostro paese, e proprio l’inclusione e la capacità di convivere e costruire meticciati sociali, culturali, emotivi potranno dimostrarsi una soluzione attiva e possibile per una reale convivenza e un pacifico sviluppo del nostro futuro comune”.

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