Teatrosophia, tra piazza Navona e Castel Sant’Angelo un programma ricco di spettacoli

foto di Matteo Nardone

ROMA – Seconda stagione per Teatrosophia, suggestivo teatro tra piazza Navona e Castel Sant’Angelo a Roma, che riaprirà il sipario fra pochi giorni per offrire agli abitanti (e non solo) un cartellone ricco, con un pizzico di novità, che vede alla direzione artistica Guido Lomoro.

Si inizia sabato 21 settembre (ore 18.00) con un Open Day – Piccola Festa della Cultura durante cui sarà presentata la proposta culturale al pubblico e agli addetti ai lavori. L’appuntamento sarà occasione per confrontarsi, scambiare idee e opinioni.
Primo spettacolo in scena sarà Amici, Amanti con Andrea Tidona e Carla Cassola dal 26 settembre al 6 ottobre. Sul palco un delicato testo che racconta l’amore, entrando nelle pieghe di un rapporto d’amicizia (che si fa amore), attraverso le lettere che un “lui” e una “lei” si sono inviati durante tutta la loro vita.
Il 19 e 20 ottobre sarà la volta di Cosi’ Non Si Va Avanti di Francesco Spiedo e Simone Somma che ne cura anche la regia. Un autore alle prese con il suo romanzo, quello che gli cambierà la vita. Il rapporto creatore-creazione ma allo stesso tempo quello di due amici, di un padre e un figlio: complicità e simbiosi prima, distacco e lotta poi.

Gradito ritorno dal 7 al 10 novembre di Silvio Barbiero che approda sul palco con Edipus di Giovanni Testori, spettacolo di risposta ad ogni comoda interpretazione del termine “teatro popolare”. La piéce racconta le vicissitudini della gran Tebis ricorrendo ad una lingua coniata dall’autore fondendovi dialetti contemporanei e costruzioni grammaticali arcaiche, volgare e poetico, una lingua immaginifica e terrestre, immensa, altissima e triviale, metaforica ed esplicita.

Dal 15 al 17 novembre arriva Absurderie Xl tratto dal libro omonimo di Daniele Marcori, anche protagonista con Giulia Bornacin. Superando la realtà che percepiamo, la  performance, che si fonda su una rielaborazione attualizzata del Teatro dell’Assurdo, proietta nel nostro futuro le indicazioni che recuperiamo dal nostro passato.

Prima produzione Teatrosophia in scena dal 21 al 24 novembre: un testo di di Angelo Longoni, Xanax, con Alessio Binetti e Giulia Martinelli diretti da Guido Lomoro. Un uomo e una donna che si conoscono solo di vista. Un ascensore che si blocca. Per oltre 48 ore. E nessuno può intervenire. Una condizione estrema ed esasperata: senza cibo, né acqua, né intimità. Un tempo che sembra infinito, un isolamento forzato tra quasi estranei. La paura incontrollabile unita all’istinto di sopravvivenza e le maschere che progressivamente si sgretolano. Fino al sopraggiungere di un inaspettato desiderio di aprirsi, rivelarsi, confessarsi.

Dal 6 all’8 dicembre si passa a 7 Psicosi¿ di Valentina Ghetti con Martina Palmitesta diretta dalla stessa autrice. Una difficile sfida attoriale, sette personaggi, sette aspetti della mente, altrettanti colori e stili recitativi, sette pianeti, enigmi, viaggi, carezze, pugnalate all’anima.
A concludere il 2019 dal 13 al 15 dicembre sarà Improvvisatori sull’orlo di una crisi di nervi! con I Verbabolant diretti da Alessandro Cassoni, ispirato al mondo cinematografico di Pedro Almodovar. Gli improvvisatori, attraverso gli spunti forniti dal pubblico, giocheranno con personaggi emotivi, sinceri, diretti, divertenti, eclettici, profondi, erotici, sessuali, insomma vivi e costruiremo storie di vita vivace, turbolente, ingarbugliate e crude.
Il 2020 prenderà il via dal 10 al 12 gennaio con Breaking point, diretto da Patrizio con Damiana Guerra, Letizia Cerenzia e Oronzo Salvati. Lui e lei. Parlano. Ma non comunicano. Chi sono? Dove sono? Cosa nascondono? In un dialogo surreale e serrato ci portano in una dimensione sconosciuta in cui gli inconfessabili segreti che riemergono rivelano grottesche e agghiaccianti verità.

Dal 30 gennaio al 2 febbraio Dalila Cozzolino, diretta da Rosario Mastrota, sarà la protagonista del testo di Giuseppe Pipino Chi niente fu (e non dirà niente). Il lavoro parte dall’immaginare che cosa fa nella sua solitudine chi è stato abbandonato. Lo spettacolo offre un luogo a questi atopos, il palcoscenico, e li mette insieme. Uno spazio vuoto, desolato, che inizia ad aprirsi, ospitando ricordi, fantasmi e pensieri che, piano piano, da cristalli congelati e immobili, si trasformano in respiri, voci, danze.

Fine Pena Mai con Alessandra Barbonetti, Francesco Buonfiglio, Simona Cracchiolo, Carmen  Mazzaro,  diretti da Marco Barbarisi, salirà sul palco dal 7 al 9 febbraio. In seguito alla fine del mondo, Ivo e Nadia, sfuggiti per puro caso alla tragedia, si ritrovano ad essere gli ultimi esseri viventi sulla terra. Cercando di proseguire la loro vita, danno alla luce un figlio, Enea, che nasce e cresce all’interno di questo nuovo mondo privo di prospettive.

Dal 13 al 16 febbraio si passa invece a Welcome to Pasolinia, liberamente ispirato a “Il Bicchiere Della Staffa” di Harold Pinter, drammaturgia di Paolo Alessandri, con Ramona Genna e Marta Iacopini diretti da Adriano Evangelisti. Uno spettacolo intenso senza collocazione né geografica né temporale volto a denunciare la violazione dei diritti umani e a mostrare come l’eccesso ideologico arrivi a giustificare la sopraffazione fisica e psicologica nei confronti di chi non è più disposto a chinare il capo.

A grande richiesta torna dal 28 febbraio al primo marzo il duo Luca Gaeta e Salvatore Rancatore che saranno protagonisti di Metamorfosi in riva al cielo, tratto da “L’uomo delle nuvole” di M. Malzieu, drammaturgia di Luca Gaeta, che ne cura anche la regia, e Salvatore Rancatore, con Lucia Rossi.
Dal 6 all’8 marzo spazio all’Improvvisazione con tre diversi spettacoli: nessun copione, niente memoria per gli attori ma tanta fantasia grazie al suggerimento dal pubblico. In scena sempre I Verbavolant in A noi due, Comedians e Sposami.
Giorgio Volpe dirige dal 13 al 15 marzo REWIND_let’s play di Ludovica Ottaviani. Quattro personaggi, un’unica location e un viaggio nel tempo (dal 2019 fin nel cuore del 1997) per una molteplicità di significati: cercando di riflettere, attraverso la lente della commedia romantica, sulle contraddizioni e le idiosincrasie dei rapporti sentimentali. Una commedia che parla di cuori (solitari) spezzati; di personaggi con ferite tragiche, vulnerabili e alla ricerca di qualcosa che li possa completare, donando loro la forza necessaria per superare le proprie paure affrontando l’ignoto; il tutto a ritmo di musica, colorato come un quadro Pop Art, tra citazioni e risate”.
Dal 24 al 29 marzo Marta Iacopini è alla regia di Matilde e il tram per San Vittore, seconda produzione di Teatrosophia, con Susanna Cantelmo, Alessandra Di Tommaso, Cristina Longo, Giulia Martinelli. Attraverso i racconti delle donne lo spettacolo ripercorre gli accadimenti che dal 23 marzo 1943 hanno dato il via a una serie di scioperi nel Nord d’Italia. Alcuni operai hanno cominciato a contestare le condizioni spietate di lavoro, altri facevano della protesta uno strumento politico e per tutti, poco alla volta, lo sciopero è diventato una bandiera contro la guerra e il regime. Margherita, Clara, Luigia e altre parlano di come i loro uomini siano stati prelevati nella notte dalle camicie nere, rinchiusi a San Vittore e poi deportati in Germania.  
Dal 3 al 5 aprile al via Le Tre Madri scritto e diretto da Alessio Pinto con Laura Croccolino, Carlotta Guido, Letizia Cerenzia, Michela Stella Mancini. Sul palco un horror, un “orrore”, proprio come il parco Archeologico di Centocelle nel quale è ambientato. Una compagnia di amici che si ritrova nel parco vicino casa per giocare spensieratamente, all’aperto; che si nasconde fra le Domus del parco archeologico, corre lungo il “Canalone” di epoca fascista, gioca vicino alle lamiere abbandonate dalle autodemolizioni.  Il parco è il loro divertimento, il loro momento di libertà, fino a quando non cominciano ad ammalarsi, uno ad uno, e lentamente a morire.
Dall’8 al 10 maggio c’è 4 PUPPETS ROAD con Silvia Clio Cox, Marco Jake Blues Masi, Fulvio Maura, Francesco Parisi, Vittorio Rainone, Cinzia Zadro diretti da Fulvio Maura. La compagnia di Roma Improv torna alla long form, cimentandosi con i puppets. Uno spettacolo improvvisato in cui l’irriverenza dei puppets si fonderà con la profondità delle relazioni. Il tutto accompagnato da momenti musicali sapientemente diretti da Alessio Granato.
Altro ritorno a Teatrosophia è quello di Stefano Skalkotos con Stand up comedy night dal 15 al 17 maggio, show che si ispira alle atmosfere americane, alla drammaturgia grottesca e sfacciata di Eric Bogosian e alle schitarrate di Marc Ribot. Un dipinto a tinte scure della nostra società e degli uomini che la popolano, dove il sentimento predominante è la paura: paura del diverso, paura dell’altro, paura delle proprie ombre. Pensieri, parole e musica per una stand up provocatoria, poetica e graffiante.
A chiudere la stagione 2019/2020 dal 22 al 24 maggio sarà Sono diventato Etero, commedia musicale scritta da Lorenzo De Feo, con Susanna Cantelmo, Alessandro Cassoni, Guido Lomoro. Lo spettacolo racconta in maniera ironica e sensibile dello stupore di una madre verso il figlio omosessuale – accettato dalla famiglia e dalla società – che all’improvviso dichiara la sua eterosessualità, e del tentativo della donna, con l’aiuto del migliore amico del figlio di lui segretamente innamorato, di farlo tornare sui suoi passi. Complici alcune trovate geniali, sul palco si confrontano – ma soprattutto si scontrano – le grandi passioni della vita: l’egoistico amore della madre, la ribellione del figlio e l’amico che ama l’amore.
QUI per consultare tutte le attività culturali di Teatrosophia.
 

Francesca Cecchini: Giornalista pubblicista e ufficio stampa tra sport, teatro e musica. Penna e taccuino sempre in borsa, sono fermamente convinta che l'emozione più grande sia vivere ogni progetto "dietro le quinte", assaporando minuto per minuto quel work in progress che porta alla realizzazione finale di un progetto. Come diceva Rita Levi Montalcini: "Amare il proprio lavoro è la cosa che si avvicina più concretamente alla felicità sulla terra".